
Alla fine il ridicolo è esploso con ineffabile splendore. Come un sorriso sulla faccia di Pinochet. Questo mostro N-cefalo si è rivelato per quello che era e che tutti sapevamo benissimo essere: un giochetto infantile, neanche troppo raffinato, concepito sul brevissimo termine, coltivato da imbecilli e sostenuto in chiave di potere transnazionale da N non-imbecilli, ma semplicemente infami. Potrei anche ammettere che sto parlando delle Olimpiadi. O delle Corporation. O della Recessione mondiale. O dei programmi Endemol.
Vero. Ma incompleto.
Sto parlando di tutto. Tutto il copione che ci è stato e continua ad esserci propinato, con sceneggiatori svogliati e trame in replica. Tutto l' indotto fisico e metafisico di questo secolo lo ritroviamo in forma canonica nella nostra vita quotidiana. E' un po' come non esistere realmente. Questo stesso blog, buono o cattivo che sia, ne è un prodotto al consumo. Cercare di intravvedere i punti luce, se prima poteva essere considerato un esercizio, una tensione mentale, ora è talmente laborioso da essere diventato un mestiere. Mestiere ovviamente poco praticato e poco ricercato, in quanto non retribuito e socialmente distruttivo. Aureola di santità a chi ci ha insegnato la menzogna come struttura che replica la natura. Mi rivolgo alla religioni patriarcali, a Maurizio Costanzo, Giuliano Ferrara, a mio nonno e un po' a tutti quanti. I nomi servono a indicizzare (ciao, polizia postale).

Jorg Haider è morto. Probabilmente ammazzato, visto che la pista dell' incidente d' auto fa più acqua di quella di Lady D. Chiaramente non ne uscirà nulla. Perché ammazzare un "minore"? Forse perché essendo un Hitleriano voleva tagliare i testicoli a tutti gli speculatori di mercato che non fossero la banca centrale nazionale? In effetti questo era uno dei suoi punti in programma.
Un mio amico di famiglia, pianista, rischiò di avere danni alle mani per delle percosse ricevute dai reparti antisommossa alla manifestazione contro Haider che veniva ad incontrare il Papa. Ricordate (Wojtyla, ovviamente)?
Lo stesso "papa buono" che -da capo di stato- andò a incontrare Pinochet nell' 88.

La cosa bella della storia recente, di questo mondo fintamente multipolare (per ora), è che tutte le storie sono connesse, e sembrano avere un senso solo per Christian De Sica, che ritrova lo spirito rigeneratore umano in una salvifica scorreggia. Si, perché la gente ha bisogno di ridere. D' altra parte, è per questo che esistono le convention di CL, no? O è per spartirsi l' indotto che si genera tra la sanità pubblica e privata in Lombardia? Entrambi.
Novità: recessione mondiale, messa in latino, ridimensionamento del ruolo degli USA nella geopolitica, niente dichiarazioni dal gruppo Bilderberg, Londra torna ad essere l' asse portante della finanza mondiale (SVEGLIA! Lo è sempre rimasta! Con chi altri li ha fatti i debiti l' America dopo l' indipendenza, secondo voi?), Italia colonia che arranca per aver fatto per troppo tempo da avamposto e da "nazione provetta", troppa gente, troppo povera, troppo stupida.
Ah, e l' università. Ma sì, protestiamo ancora! "NON LA PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI!", recitano gli slogan studenteschi. Invece sì. La pagheremo noi. Prova a tirare fuori un fronte di lotta vera (che tanto in Italia non attacca più) e vedi come reagisce l' establishment. La pagheremo tutti quanti, interessati e disinteressati.
La cosa forse più angosciosa è questa:
Ma perché, perché, perché, perché, perché questa razza ama così tanto prendersi per il culo da sola?
Mi sembra di sentirli.
Non temete. Siete il cuore dell' Occidente. Per voi è già tutto preparato.
Un ricordo ad un grande poeta per concludere questa mia piccola osservazione:
"Imputato ascolta,
noi ti abbiamo ascoltato.
Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
piantata tra l'aorta e l'intenzione,
noi ti abbiamo osservato
dal primo battere del cuore
fino ai ritmi più brevi
dell'ultima emozione
quando uccidevi,
favorendo il potere
i soci vitalizi del potere
ammucchiati in discesa
a difesa
della loro celebrazione.
E se tu la credevi vendetta
il fosforo di guardia
segnalava la tua urgenza di potere
mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
quello che non protegge
la parte del boia.
Imputato,
il dito più lungo della tua mano
è il medio
quello della mia
è l'indice,
eppure anche tu hai giudicato.
Hai assolto e hai condannato
al di sopra di me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come lo hai rinnovato
il potere ti è grato.
Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.
Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?"
Fabrizio De André, "Sogno numero Due", tratto da "Storia di un impiegato", 1973-74