sabato 2 luglio 2011

Deus Ibi Est

Non è un ritorno in grande stile. Ma, diceva quel letterato dalla dubbia identità sessuale e dall'irrefrenabile scrivorrea (non fatemi cercare un termine realmente esistente, non sono ancora diventato così intelligente né così noioso), "lo stile non è una tecnica, è una visione".

E le visioni in terra d'Albione non sono repertorio solo del Blake, ma da oggi anche del Woland. Il libro delle rivelazioni, secoli dopo Tiger Tiger Burning Bright e dopo Urizen, si arricchisce di un nuovo ultratesto.

E fu così che, in un autunno erroneamente chiamato estate, in una terra che dopo tutto è comunque un'isola, in una regione battuta da forti mucche, in una minuscola cittadina battuta da deboli birre tiepide, capii non solo che l'effetto principale della controriforma è stato quello di preparare l'avvento della stampa scandalistica, ma anche che l'involontaria e tagliente autoironia degli inglesi può finalmente spiegare -d'un colpo, come un vento di liberazione- il fallocentrismo del monoteismo.

Cioè, in breve, non è un ritorno in grande stile. Ma è un ritorno.

Ben ritrovati.

Ora riflettete in silenzio.