sabato 29 novembre 2008

ALFIERE BIANCO IN RE NERO, SCACCO

Citazione schacchistica per evidenziare una contraddizione in termini molto grave a cui pochi stanno prestando attenzione. Che è anche tra i molti motivi della mia lapidaria limitazione di gioia per la vittoria di Obama. La faccia è questa:

Sembra Caifa senza barba.

Questo ragazzone si chiama Rahm Emanuel, futuro capo di gabinetto del governo Obama (linko la pagina in inglese perché in quella italiana non c'è assolutamente nulla). Suo padre, Benjamin M. Emanuel, pediatra di Gerusalemme, fece parte dell' Irgun, una delle principali sigle del terrorismo separatista Sionista, responsabili di un attentato a Roma nel '46, e collegati in modo assai preoccupante -sembra paradossale ma non lo è affatto- al fascismo. Il rassicurante stemma di questa simpatica accolita è qui sotto a "sinistra":




Per approfondimenti sui retroscena del sionismo rimando a quest' articolo di Mauro Manno. Rahm risulta essere uomo volitivo e di polso, ottimo nel reclutare e nel reperire fondi. Sul numero dell' internazionale della settimana scorsa viene avanzato qualche timidissimo dubbio su Emanuel, ma la cosa si spegne in una bonaria analisi delle sue capacità politiche. Vi chiedete cosa ci fa uno del genere nel partito democratico? Aspetta che gli entri un Re per il suo full.
Gli è entrato. Beh, se vi piace vedere le Intifade alla televisione, è sicuramente una scelta giusta. Se si pensava di spezzare la morsa sul medioriente, mi sa che siamo leggermente fuori strada.

Un falco che casca in un barile di vernice bianca non si può dire colomba.
Nel frattempo, Ahmadinejad si sta facendo una sega. Perché? Ohoho, ride Babbo Natale, ma questo è un regalone! Sapete, gli iraniani e i sionisti non sono tanto bravi a dialogare. Troppe Acca. Meglio questo che un interlocutore, questo sa "sparare". Ora si che si fa sul serio.

Mazel Tov, babies.

giovedì 27 novembre 2008

ANDRA' PER SEMPRE TUTTO BENE

Sono sempre grato alla stampa italiana per la puntualità con cui rimuove sistematicamente dal suo palinsesto ogni informazione che potrebbe esserci utile a capire qualcusa in più del panorama complessivo della nostra palude sociale. Oggi più che mai. Con un misto di ribrezzo e salsedine, mi ritrovo un pacco regalo sotto forma di feed RSS da Outlook, e ve lo giro.

Soldi ai genitori che danno ai propri figli il nome di Mussolini

Pubblicato Martedì 25 Novembre 2008 in Svezia [Svenska Dagbladet]

"Dà a tuo figlio il nome di Benito o Rachele e ricevi 15 000 corone [ 1500 €, NdT]. L’estrema destra italiana lancia questa trovata per fare in modo che il dittatore fascista Mussolini e sua moglie non finiscano nel dimenticatoio. In Italia, Benito e Rachele sono nomi tanto agghiaccianti quanto lo è Adolf in Germania. Il piccolo partito di estrema destra Movimento Sociale-Fiamma Tricolore (MS-FT) vuole però cambiare le cose. Il partito ha deciso di dare 1500 euro a tutti i genitori che diano ai propri figli i nomi Benito o Rachele. L’offerta sarebbe inclusa in un più grande pacchetto di misure con l’obiettivo di far crescere le nascite nell’Italia meridionale, secondo la BBC. La somma verrà pagata esclusivamente se almeno uno dei genitori è italiano – cioè non agli immigrati. L’idea che il gesto possa avere sfumature razziste o fasciste viene però fortemente respinta dal partito stesso".

Grazie a Italiadallestero.info per questa boccata d' aria. Link all' articolo tradotto e all' articolo orginale.

Oh. Ohoh. L' idea stessa viene respinta dal partito stesso. Beh, non mi stupisce. Sono circa ottant' anni che quel partito respinge l' idea stessa. Qualsiasi essa sia. Respinge anche l' ontologia, dell' idea.

Sono felice che ci sia un' iniziativa forte da parte delle forze politiche minori per ottemperare ai bisogni delle famiglie colpite dalla crisi. Ma è un' iniziativa parziale. Proporrei di detassare chi negli uffici pubblici sceglie i caratteri gotici per le circolari, offrire incentivi e tredicesima solo ai fattorini de La Rinascente, aumentare i sussidi di disoccupazione per i militanti ultrà, cancellare i contratti con Toscani e la Benetton (sacrosanto) per deviare i fondi in favore di politiche volte all' attuazione dell' esercizio della leva circoscrizionale obbligatoria con annessi buoni viaggio per trasferte in Eritrea, e perché no, un buono-fucile per ogni famiglia virtuosa.

Così, tanto per dare una continuità al presente storico. Meno male che non ci siamo mai liberati di questa gente. Come vedete, torna sempre utile quando un blocco occidentale vira al protezionismo.

Benito e Rachele! Smettetela di giocare! E' ora della purga!


venerdì 21 novembre 2008

HOTEL ALLAH

Riporto quid pubblicai qualche juorno or sono su Sviluppina:

Qualcosa di più fastidioso delle presentazioni letterarie? Le presentazioni letterarie in una stanza piena di metano.

Vado a questa presentazione, libro di un amico, Roma, Feltrinelli International. Titolo libro: “Hotel Allah - Racconti dall’ Islam”.
A metà presentazione entra una tipa Algerina e pianta un casino perché il titolo è “offensivo”. Durante la discussione, precisa che non solo è offensivo, ma è “gravemente offensivo”, “molto offensivo”, “più che tanto offensivo” e “ma tanto tanto offensivo”. Con un sorrisetto da meretrice che non vuole tradire la sua intenzione di avvelenare il proprio pappone, aggiunge che non sappiamo nulla sull’ Islam e che lo dipingiamo sempre malissimo (noi occidentali). Sta dicendo questa cosa all’ autore del libro, che ha vissuto svariati lustri in Maghreb e al liberticida ariano lì presente, correo di aver scritto la presentazione, Khaled Fouad Allam.
Vorrei aver avuto le parole giuste da rivolgere a quella donna. Purtroppo, per molti esseri razionali, il suono di un melone cavo riempito di perline non somiglia abbastanza a un fonema da generare una risposta. In compenso, ho subito cercato di sdrammatizzare la situazione proponendo titoli alternativi per il libro, come: “Allah - Centouno modi per detronizzare un Re Pastore”, “Allah, burbero spazzino dei cieli”, “Allah - trappola nel deserto roccioso”, “Allah e la vendetta di Fibonacci”, “Allah torna a scuola”, “Io, Allah, e questa puttana adultera - Storie da una strada troppo lastricata”.
Non essendo riuscito a trovare una ragione o un senso al tutto, ho salutato e me ne sono andato, lasciando il mio amico in balìa della meretrice nordafricana e dei suoi fantasmi dalla spada ricurva. Per tornare a casa, giacché avevo voglia di camminare, ho fatto un percorso tortuoso. In una delle stradine compresse e insinuate tra la stazione Termini e Piazza Vittorio Emanuele, vengo calamitato dalla luce silicea di un’ insegna, sotto la quale un uomo di mezza età, probabilmente anche lui Algerino, sta fumando da un Chillum e bevendo del vino con un amico.
Alzo la testa.
Un angolo della bocca mi si solleva impercettibilmente.
L’ insegna reca scritto:

“Pensione Allah”

E gli dei, in coro, sorridono.

lunedì 17 novembre 2008

Confessioni

A me piace più la merda che Luca Giurato.

domenica 16 novembre 2008

Seghnialaptionem II (Luttazzi outsourced)

Non mi piace fare pubblicità, ma vi devo per forza dare la dritta: andatevi a vedere lo spettacolo che Luttazzi sta portando in tour, "Decameron".
Ieri sera, seconda e ultima data consecutiva in quel del GranTeatro di Roma, posto abbastanza orrendo, deossigenato e sudorogeno ma almeno con una resa dell' audio decente.
Se in passato Luttazzi si concedeva caleidoscopiche irruzioni nel surreale, con lunghe divagazioni di stampo Dada, ora le ha ridotte e circostanziate. Non le ha certo eliminate, ma le ha rese assai più organiche. Il ritmo si è fatto "industrial". Si ha l' impressione che, se in passato la macchina scenica/dialettica era meravigliosamente eclettica e caotica, essa sia ora semplicemente compiuta, o meglio, perfetta.
Il cuore dello spettacolo, il suo motore, è l' analisi spietata della struttura dei poteri atlantici, la catena creativa del marketing politico e burocratico. Stavolta questo "piccolo" genio si lascia alle spalle molti rimandi autoreferenziali e si butta a volo d' angelo -spinto dalla crescente fascistizzazione del nuovo ordine mondiale- sull' occidente, attenendosi freddamente alla sequenza politica-sesso-religione-morte che dello spettacolo è sottotitolo. Fondamentale per tutti, da studiare nelle scuole, è la ricostruzione satirica di quelli che altrimenti sarebbero saggi di Foucault e di MacLuhan sul biopotere e sul mediapotere, con la scarnificazione metodologica dell' homo politicus come creatura a sé, concepita sullo schema americano del principio di contraddizione dialettica e sull' emotività delle masse capitalistiche.
E' puro fervore analitico -da filosofi- anche la demolizione del mito messianico, ridotto, da dogma chiuso alle qualità umane, a un' evoluzione storica, mediata dal mito, dello studio dei movimenti astrologici (a questo proposito si veda il web-documentario Zeitgeist, ormai strafamoso).
Non che manchino le battute eccellenti. Sono tutte eccellenti. La selezione è ancora più stringente che in passato, quelle poche vene di piacioneria popolare che in passato equilibrivano lo spirito sono state dismesse in favore di un furore "pasoliniano" contro il principio di autorità.
Due ore di bombe all' idrogeno sulle strutture piramidali dell' asse occidentale. Non furia cieca, furia scientifica come non se ne vedeva da tempo.
Fondamentale, anche se frequentate i contenuti già di vostro.
Andate, please. Fa bene all' anima.

sabato 15 novembre 2008

Seghnialaptionem

Ormai da tre anni collaboro per una webzine musicale, NovaMuzique. E' una rivista cazzona e coraggiosa, in quanto si occupa solo di musica indipendente, stronca e loda band che la stampa musicale italiana non si cacherebbe mai e poi mai, non prende una lira da nessuno, non favorisce nessuno e non fa la paracula. Le pubblicità sul sito non portano neanche un centesimo. Scrivere su questa rivista, in compenso, mi ha portato anonimato e povertà. E' per questo che la segnalo. Tempi tristi per tentare di produrre alcunché. Ma mi dà estrema soddisfazione recensire e satireggiare in libertà senza vincoli editoriali. Oddio, qualcuno mi viene "imposto", ma si tratta di levare alcune frasi che potrebbero effettivamente causare querele che, non avendo un editore, non possiamo permetterci.

A questo proposito vi segnalo l' ultimo articolo che ho pubblicato, un lungo excursus su Jovanotti che non mancherà di trovarvi d' accordo e di dilettarvi, a meno che voi non siate sterili parodie animate di Lorenzo Cesa (pesco dal mucchio):

Orrori italiani: Lorenzo Cherubini

Se poi non vi bastasse, ce n'è ancora:

Orrori italiani: Pierò Pelù

Leggete. Ve ne pentirete.

mercoledì 5 novembre 2008

Dichiarazione

Non mi interessa.
Intendo del nero alla Casa Bianca.
Un altro filo-israeliano che ha aperto 3 nuovi scenari di guerra in medioriente.
Ma se si vuol festeggiare, festeggiamo.
Chi ha portato il chinotto?