lunedì 26 maggio 2008

I'LL SUE YOU

Le cose sono andate grossomodo in questo grosso modo. Stavo mettendomi a paro con le letture del blog di Astutillo Smeriglia che tra l' altro, non so per quale motivo, ho trovato linkato sul mio. Forse è un hacking, o forse questo tubetto di Pritt era scaduto. Ma magari è anche possibile che quelli di Splinder siano più yeah, e noi di blogspot più nyahh!; il fatto è che i template non me li so fare da solo perché capisco di questa roba quanto ne capisce una cinciallegra storpia (per dirla con Pascoli, che tanto non può dissentire perché è schiattamuorto). E quelli preconfezionati di splinder mi facevano cacare. Ma perché questo preambolo? Perché? Dio quanto mi odio.
Comunque. Mi stavo mettendo a paro con la lettura dell' archivio di suddetto blog, quand' ecco prorompere in me l' inaspettata pienezza e la rassicurante precognizione di un evacuazione imminente. Per chi avesse fatto il tecnico, dovevo cacare. Allora, che fare? Azionare il tastino del wireless e correre sul trono, previa confezionamento sigaretta di tabacco (tra l' altro: se invece de "IL FUMO UCCIDE" avessero scritto "FACILITA LA DIURESI" forse la gente morirebbe prima, ma con minori costipazioni e io sarei contento per entrambe le evenienze).
Ma ecco che, sgranellata la prima massa tuberosa (sono trash perché sono troppo sensibile e buono per essere sensibile e buono) e posizionato il computer sul bidet, mi imbatto nel post su Zenone che non conosce lo zero e propone corsa con tartarughina.
Ad un primo risvolto di coscienza mi accorgo di stare ridendo, il che, in una persona autoironica fa si che -considerata la prassi defecatoria e l' assurdità di ricevere un segnale ultramoderno tramite una scheda di acquisizione segnale di rete mentre si sta annusando con una punta di orgoglio l' efficacia del proprio intestino di riprodurre anche dopo molte ore l' odore "porchetta"- la risata aumenti esponenzialmente.
Quindi, essendo la risata legata alla muscolatura -soprattutto addominale- accade che le contrazioni dovute a tale risata pieghino il mio corpo di lato.
Senza contare la reazione addominale-sfinterica sussidiaria, ossia la salva di peti più o meno costellati di particole di merda che, sparate dalle contrazioni risogenerate vanno a ledere le piastrelle che ho pulito -guardacaso- proprio ieri.
Ma torniamo al mio corpo che si inclina di lato. Essendo il suddetto corpo (il mio, sto parlando del mio, stupide teste di cazzo) vincolato dai pantaloni che gli serrano le caviglie, la difficoltà di mantenere l' equilibrio portano la mia mano destra a sostenere il peso del mio corpo posandosi sul pavimento, e viceversa la mia mano sinistra a tenere il computer per evitare di pagare i 300 euro di riparazione più stupidi della storia dell' umanità.
Compiendo questo movimento accuso un dolore allo sfintere, e pur continuando a ridere, mi accorgo di essermi lussato l' ano.
Grido, ma dalla mia bocca non esce un grido, bensì un panegirico scritto anni prima (1974) da Mogol (1794) nell' ambito di una situazione molto simile (1497), ma generata dall' abuso di minore (4971). Preoccupato, controllo in giro. L' ano mi duole, ma la mia merda sta bene.
Ciò purtroppo non può esimere il signor Astutillo Smeriglia dalle ovvie conseguenze. Indi per cui, abbia l' accortezza di controllare la cassetta della posta (non elettronica), rimuovere il muschio sovrastante, peraltro metafora di puzzolente solitudine, e di prelevarne la lettera dei miei legali nella cui annuncio querela.
Grazie

mercoledì 21 maggio 2008

COM'E' FATTO DENTRO UN USURAIO?


1)"Sono proprio contento. Sapreste spiegarmi perché? No? Informatevi".

2)"Ma dai! Quello è Fiorani? Me lo ricordavo ricco".

3)"Ciao piccino...Mmmmh...ti sei messo il grembiulino. Vieni a temperarmi il matitone"

Cesare Geronzi. Cesare non è il nome. E' la carica.

sabato 17 maggio 2008

VALPURGISNACHT

Ero tutto intento a pastorizzare il mio latte. Giovedì mattina. Vengo reclutato come assistente coreografo alla partita del cuore, la manifestazione canora in cui giocano a calcio per raccogliere soldi per la Nestlé. Obietto che non sono un coreografo. L' obiezione non sortisce alcun effetto. Quindi accetto.
Sotterranei dello Stadio Olimpico di Roma. Gli assistenti coreografi devono lavorare a pinzare cartoncini per una coreografia di massa, chiusi in un magazzino sporco come cinesi. Gli assistenti coreografi si procurano dei tagli alle mani. 150 euro tre giorni. Me ne aggiungono altri cento il secondo giorno per un extra di sei ore. L' ultimo giorno, prima che inizi la partita, delle 3000 persone garantite dall' organizzazione al capo coreografo ne arrivano 600. Sono bestie tra i 2 e i 90 anni che sudano, vociano, squartano cartoncini, rubano i palloncini che ci stanno attaccati (che noi abbiamo pinzato per tre giorni), invadono il campo per farsi fotografare con Pupo e si lamentano. Chiedono acqua e cibo. Sono 600. Sono troppo pochi. Il coreografo, tallonato da un piccolo napoletano dell' organizzazione che petula come una pittima, abolisce la scenografia. Difende il nostro lavoro e ci ringrazia. Una segretaria gli annuncia che sarà oggetto di una causa penale da parte dell' organizzazione (l' ORGANIZZAZIONE).
Piange, il coroegrafo. E' checca. Mi chiede il numero per testimoniare in suo favore. Glielo do. Scappa coi lucciconi. Dall' abitudine che ci s' è fatta, gli assistenti coreografi quasi stentano a vergognarsi. Ci apprestiamo a levare tremila cartoncini dagli spalti. Alcuni mocciosi li trasformano in aerei di carta giganti dal peso di quasi un chilo e li lanciano giù dagli spalti. Uno sfiora una bestiolina di un anno. Li leviamo tutti, grazie anche ad un extra a titolo gratuito richiesto a dei facchini rumeni. Ci facciamo confermare il pagamento per il giorno successivo. Ci viene detto che se vogliamo, possiamo restare e farci fare una foto con Baglioni con indosso la felpa di Baglioni.
Declino l' invito riinghiottendo la massa di bolo che la proposta mi stava proiettando ben oltre il piloro fin verso l' asfalto.
Torno a casa. Mi lavo le mani. Mi esce un rivolo dalle mani. Acqua e inchiostro al piombo.
Accendo la televisione. Metto su RaiUno.
Gianni Morandi viene intervistato a bordo campo:

"Siamo felici", dice.

DECONSTRUCTION DERBY

Perché offrire prebende agli storpi?
Perché claudicare verso la cattedrale?
Perché non difendere le schiere degli atroci dall' attacco di Belisama?
Perché continui a leggere?
Dai.

Fulgentia Limina

Approfitto dell' inaugurazione di questo blog, che mi serve da intrattenimento strutturale, finalizzato al saccheggio, per pubblicare due estratti di una mia recente fatica. Trattasi de "La cinematografia Vaticana", un excursus tra le produzioni Paoline di celluloide che molti di noi vorrebbero presto vedere sugli schermi:

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

In un vaticano nottambulo e malaticcio il papa si caga sotto per i risultati dell’ecg e bestemmia.

UN UOMO CHIAMATO PAPA

In un vaticano selvaggio e impervio il papa viene catturato dagli indiani, portato via dal suo ranch ed appeso per il pisello. Lo salverà gesù. Forse, se ha tempo.

?

Ne approfitto per inaugurare: forse può.