venerdì 30 gennaio 2009

KOO-KOO'

Non è che sia molto divertente, lo so. Ma lo scenario che si profila dietro QUEST' ARTICOLO-INTERVISTA al redivivo Francesco Pazienza, meglio ricordato come il "faccendiere" di Licio Gelli, ricorda un po' una di quelle serate di tanti anni fa, in cui ti poteva accadere che, se due secondi prima ti stavi facendo i cazzi tuoi, due secondi dopo ti potevi ritroviare fucilato in uno stadio. Oppure (che so), ti ritrovi nel 2008 a pagare 5 MILIARDI di euro alla Libia, in comode rate, TAN e TAEG 1,8%/a.
Potete anche VEDERLO IN FAZZA, mentre, tutto tranquillo, spiega come se ne andava in giro per l' Europa, con il piglio sbarazzino di una qualsiasi Carmen Sandiego da cabaret, a finanziare Walesa e Solidarnosc con lingotti d' oro svizzero in funzione anticomunista, per conto di Marcinkus e dello IOR.

Nonostante i riferimenti abbastanza specifici di Pazienza, le gerarchie vaticane e il Teschio Rosso, hanno rilasciato un documento congiunto non molto esaustivo, consistente in un foglio bianco scritto in sanscrito con inchiostro simpatico. E, tra l' altro, pare che odori di zolfo.

Una sola cosa veramente divertente salta subito all' occhio.

Andreotti ne esce pulito.

Che cosa curiosa.


Si ringraziano per la segnalazione Gabriele Tuccio e il suo enorme pene .

sabato 24 gennaio 2009

Una Verità Noiosissima

Non so a quanti di voi sia capitato di vedere il film di Al Gore. Ma, se è per questo, non so neanche a quanti di voi sia capitato di vedere un film. Né so a quanti di voi sia capitato qualcosa in generale. Ma nella vita bisogna andare avanti portandosi appresso i propri dubbi, le proprie frustrazioni e il proprio aciugamanino del bagno, invece di usare di nascosto il mio per separare il vostro culo gay dalla tavoletta di un cesso trenitalia (vero, Cecchi Paone? Ne parliamo a casa).
Il film si chiama "Una scomoda verità". Un film pleonastico. Tre ore e mezza di analisi approfondite sul divano letto dell' Ikea.
Il film di Al Gore, recante lo stesso titolo, è stato girato da DavisGuggenheim. Stessa sorte che è toccata ai quadri dell' ultimo Malevich nel recente Expo, in seguito alle proteste di alcuni avventori che capivano qualcosa di arte. Davis Guggenheim ha anche diretto diversi telefilm e perfino il film biografico su Barack Obama, "Prolegomeni a un seminegro".
Tante sarebbero le cose da dire riguardo a questo film, ma nessuna di queste si è presentata all' orario concordato, quindi mi tocca scrivere il post senza di esse.
Ora, partendo da un presupposto di fiducia aprioristica, che non tiene conto del fatto che il nome stesso di Al Gore ricordi quello del protagonista di un' eventuale fiction su un violentissimo terrorista islamico (e dei suoi compagni Ahmed Fetish, Bar-BDSM e Abdul Splatter), il tema ambientale non può essere deriso.

Oh? Può? Ok, bene. Altrimenti l' avrei dovuta finire qua.

Al Gore fotografato mentre scomunica alcuni elettroni

Il film sciorina una sequela di osservazioni e dati scientifici che qualunque essere ancora in possesso del controllo del mesencefalo sa da quando ha dieci anni, ma ha il pregio di durare due ore invece dei dieci minuti necessari ad apprendere una mole di informazioni ben maggiore sulla pagina "gas serra" di wikipedia. No, è vero, non è un pregio. E' il film più inutile e noioso del secolo, se togliamo "Via col Vento", "Otto e mezzo" (quello con Ferrara che fa l' intellettuale deluso), e il 98% dei film italiani. In compenso, per il illustrare il suo gigantesco grafico powerpoint che fa da filo conduttore del film, Al Gore ("Bum! Sguish!" risate registrate) utilizza uno di quei marchingegni che i pompieri usano per trarre fuori i Messicani dai sesti piani dei palazzi in fiamme. La strategia comunicazionale è quella per cui, se il grafico mostra un' impennata di qualsiasi sotanza il cui nome possa terrorizzare gli americani (Monossido socialista, Particolato alfabetizzato, Evo Morales), lui può andare lentamente su e ancora più su verso la cima del grafico instillando nel pubblico un frizzante e sbarazzino senso di panico accompagnato da un sentimento di dissenso appena scottato. Servire al Sundance.
Devo ammettere che non sono riuscito a vedere tutto il film. Non che non lo volessi, ma VLC si addormentava. Dovevo aprire ogni tanto un .avi di uno spettacolo di Bill Hicks per farlo riprendere. Incredibile. Un film talmente noioso che alla FNAC lo vendono insieme al defibrillatore. Ma alla fine VLC ha prevalso, e ho messo "Una scomoda verità" nella pila dei documentari da guardare con più attenzione in futuro, come "La vittoria della fede" di Leni Riefenstahl, "Buchi di culo che sorridono" di Filippo Facci e "Che fine ha fatto la mia autostima?" di Gigi Marzullo.

Ora mi vedo Quantum of Solace, un recente film documentario che spiega quale quantità di Solace ci voglia affinché Daniel Craig non sembri gay quanto Ivan Cattaneo.

E se siete anche voi sotto Psilocibina, buona visione.

giovedì 22 gennaio 2009

E' PRATICAMENTE OVVIO

No, solo per dirvi che, mentre andavo a letto con i miei mille pensieri su come andarmene da questo pianeta, per conciliarmi il sonno ho acceso la televisione.
E c' era la faccia di questo qui:


Ora. Volevo solo dire un cosa all RAI, che in questi giorni sta mandando in onda uno spot per convincere la gente a pagare il canone il cui creatore dev' essere un allievo di Goebbels e Leone di Lernia ("Cosa sarebbe successo se la RAI fosse esistita al tempo della rivoluzione francese". Eh? Hai sturato un bong con un tiro solo?).

Bene, volevo dire alla RAI RADIO TELEVISIONE ITALIANA che se vuole che io paghi le puttane, questo qua sopra deve venirmi quantomeno a domicilio, a farmi una raffica di pompini in diverse varianti (chicchi di caffé, ghiaccio, acqua frizzante ecc.). Gratis. E gli posso venire sulle ciocche emo.

Ah. E comunque, tanto perché quel genio del marketing che ha elaborato questa cosa mentre si toccava freneticamente le pallucce lo sappia, se la RAI fosse esistita durante la rivoluzione francese, lui, il suo capo e tutti quanti gli altri, compresa la prostituta qua sopra nella foto, sarebbero stati sparsi a pezzi per le campagne.
Per primi.

Auguri per il futuro, Rai.

lunedì 19 gennaio 2009

BACIA QUESTO

Gabriele Muccino e Will Smith mentre interpretano un orologio

Stando a questo lancio della superba agenzia ANSA (che vi invito a visitare subito anche perché poi cambiano il permalink), quel sito verde con in cima le cazzate e in fondo le notizie, Gabrilvio Muccino e suo fratello Silviele vogliono portare il cuore all' attacco dello stato.

(Con questo vi ricordo che lo stato, purtroppo, siamo legalmente noi).

Voi saprete (tra pochi secondi) che i soldi del cinema li dà, appunto, lo stato, tramite il Ministero dei beni culturali, il Ministero delle Occasioni Perdute Negli Anni 60 e il Ministero delle Chiappe sulla Faccia. Non tutti, ovviamente, ma una gran parte. Al che, inaspettato come la sifilide su una troia, Gabrilvio se ne salta fuori che vuole ASSOLUTAMENTE fare il seguito de "L' ultimo bacio". So che per alcuni di voi sarà un duro colpo, per altri ancora sarà un movimento intestinale di entità Richteriana, ma lo chiamerà "Baciami ancora".

Si.

Eh, si.

Forse dovrei subito addentrarmi nella disamina degli aspetti inerenti al film, ma vengo bloccato da un' altra fantasia. Vi ricordate l' Ultimo Samurai? Un film inutile. Ma coerente. Perché, a conti fatti, finito il film, il cavaliere che sopravviveva era appunto l' ultimo (in un certo senso metaforico e dozzinale). Da cui il titolo, credo. Non poteva essere una coincidenza.

Regista: Voglio fare un sequel dell' ultimo samurai.
Produttore: ...
Regista: Non guardarmi così.

Una buona soluzione populistica, ovviamente, sarebbe stata ribattezzare L' Ultimo Bacio chiamandolo retroattivamente "Il penultimo bacio" con l' aiuto di Beppe Alfano che tanto ha sempre in tasca dei coupon per rendere retroattivo un qualcosa. Invece, la saggezza sconfinata di di questo essere mitologico metà regista e metà ingorgo nell' autostrada dell' esistenza ha voluto utilizzare al meglio la lingua italiana per rendere l' idea di sequel. E ha così deciso di aggiungere alla forma verbale "Baciami" l' avverbio "ancora". E' normale che quando hai un pubblico fatto di serenase, ti senti legittimato a specificare sempre un po' di più. Sono infatti stati scartati in sede di produzione i seguenti titoli, che riportiamo per esteso come concepiti dal regista:

-Baciami di nuovo la seconda volta
-L'ultimissimo Bacio
-Più baci di prima, più baci per tutti
-Baciami tu che ti bacio io
-Baciami la cupola dell' amore
-Per bacio si intende un gesto d' affetto che si fa con le labbra, ma non per forza contro delle altre labbra, grandi o piccole, non voglio che equivochiate perché molti di voi sono minorenni
-Ribaciami di nuovo ancora una seconda volta
-Questo non è l' ultimo bacio, ma quello dopo.
-Quello non era l' ultimo bacio. Ci avevi creduto?
-E baciami ancora, porco il tuo dio.

L' ultimo sembrava più al passo coi tempi, ma l' hanno semplificato perché non piaceva tanto a Cesa.

Gabriele Muccino mentre tenta di raggiungere l' inguine del suo consulente d' immagine


Ciò detto, Muccino, nelle interviste di questi giorni, passa il suo tempo ad appuntarsi al petto medaglie, in una spirale di autocompiacimento che fa alle mie orecchie lo stesso suono di una pompetta idraulica mentre tira su un pene defunto (pf, pf, pf...). Esso è dovuto al successo del suo film "Sette anime", che lui ritiene un successo strepitoso perché è un film INDIPENDENTE che ha avuto comunque, in maniera INASPETTATA, un successo "da BLOCKBUSTER". Si può citare in giudizio una persona perché la sua stupidità ti ha slogato la mascella? Spero di sì. Indipendente. Un film col povero Will Smith (co-finanziatore), lo straccione Berry Pepper, la barbona Rosario Dawson e lo sconosciuto e spiantato Woody Harrelson. Ovviamente, non voglio pensare che sia in malafede. Può anche non avere la sveltezza mentale di leggere sui manifesti dei suoi film i logo dei suoi finanziatori istituzionali e non. Quindi l' altra soluzione è che Muccino abbia visto in vita sua -non so- otto film, di cui il più indipendente era Starship Troopers. Mi sarebbe piaciuto che Gabrilvio , prima di chiamare la sua chiavica milardaria "indipendente", avesse buttato un attimo il pensiero a Kenneth Anger, Alberto Grifi, John Sayles, Takashi Miike, Lloyd Kaufman o, al limite, ad altri duecentomila registi indipendenti.
Ma evidentemente stava pensando a come vendicarsi di Giovanna Mezzogiorno, che ha rifiutato il ruolo rischiando di far cadere la baracca. Lui ora la odia. La vuole vedere morta. Come si è permessa? Rifiutare un ruolo al Maestro?

Agente Giovanna Mezzogiorno: E' arrivato un pacco per te da MezzaSega. Un copione.
Giovanna Mezzogiorno: Oh Cristo. Sbrigati che devo cacare.
A: Lo apro?
GM: Fai piano.
A: E' profumato.
GM: Lo so. E' sempre profumato. Ci spruzza quella cosa orribile che si mette anche sui testicoli.
A: ...
GM: Cosa c'è?
A: ...
GM: Dai, cazzo. Come si chiama? Che è?
A: "Baciami ancora".
GM: ...
A: Mando una dichiarazione ai giornali. Dico che non ti è piaciuto lo sviluppo del personaggio.
GM: Ok. Intanto dammi quel tupperware grande, che vado in bagno.
A: ...
GM: E prendimi un pacco postale capiente e un francobollo.

Giovanna, non me ne è mai fregato un cazzo di te, e sei un grande attrice come io sono uno sceicco. Però oggi ti dico dal cuore:

Grazie.

domenica 18 gennaio 2009

NATURE IS A WHORE

Oggi me ne stavo tutto tranquillo in un thread, ad aggiungere qualche commento inerente gli animali. Il che mi ha portato a confrontarmi con un idea forse sgradevole e scomoda, ma necessaria. L' idea che gli animalisti siano degli idioti. Innanzitutto, pare portarsi molto l' equazione animalista = amante degli animali, ennesima riprova della grettezza dei tempi. Un termine per definire una "persona che ama gli animali" esiste già, ed è: "persona che ama gli animali" (o, nei casi più pruriginosi, zoofilo/a). So che in quest' epoca colta e saggia fa ribrezzo un' espressione che preveda più di cinque caratteri e bisogna ricorrere a un' associazione ideologica, ma "animalista" rimane una di quelle etichette che proprio non riesco a capire. Eiste forse un nutrito gruppo d' interesse di odiatori di animai (ODA)? Non mi pare. C' è gente che li uccide per mangiarli, per farceli mangiare, per fare borsette, scarpe, monili, sciarpe, mangimi, stuzzicadenti, biomassa, e così via. Un' altra cosa particolare che ho potuto constatare: gli animalisti non sono affatto tutti vegetariani. Con la coerenza ideologica di un capogruppo dell' UDC, molti mangiano carne di animali. Che è un po' come se l' uomo, inventatosi una religione patriarcale di amore, poi la usasse per fottersi i bambini sentendosi l' anima in pace. No? Strano, quantomeno. Un animalista è spesso uno che sceglie dal menù una tragedia da combattere. E le altre?

Animalista: Vuoi versare 5 euro per il fondo per i poveri conigli dell' Andorra che rischiano l' estinzione?
Woland: No, guarda, li ho dati al banchetto per la Palestina.
Animalista (disgustato): Capisco.
Woland: Cosa?
Animalista: Cinque euro a quegli arabi di merda. Bravo.
Woland: ...
Animalista: Lo sai che si fanno gli stivali con le povere capre del Guahajadtkahatrahak? E poi allevano gli animali per mangiarli!
Woland: ...
Animalista: Se invece versi i fondi a...
Woland: Ti odio.

Agli animalisti preferisco i lavabisti, quelli che combattono contro i maschi che pisciano nel lavandino. Anche se mi do la zappa sui piedi, mi sembra più creativo. Ma voglio dar loro una possibilità. Essendo la loro causa fondata sul nulla (Stirner docet), voglio regalargli un obiettivo da odiare: me. Almeno avranno qualcosa da fare invece di mettersi a culi e tette all' aria per salvare i panda (una delle più geniali associazioni mentali del millennio).

Quindi vi dirò che ne penso di tre animali random:



Schifoso parassita dandy e paraculo, rifarò le sedie che mi hai sfasciato con la tua pelle tirata a tamburo.






Se riesci a diventare un tale sacco di merda mangiando bambù, il tuo sistema genetico fa schifo ed è giusto che tu ti estingua.







Sei disgustoso. Ti odio.





Mandate le vostre immancabili ed inutili lamentele a: alfonsopecoraroscanio@fuckdatnigga.com


COMPRO BARE USATE

Pubblicato su sviluppina tre giorni or sono:

Trovo questo presente immorale: un presente in cui questo stato di polizia impone i propri diktat alle imprese che fanno innovazione, contribuendo oltretutto alla contrazione del mercato. Questo articolo mostra come perfino un business così antico e rispettato come la profanazione delle tombe e il mescolamento dei resti di cadaveri sia a rischio estinzione, a causa della persecuzione da parte dei carabinieri. Partendo da irrisori indizi come il ritrovamente di piedi, facce, feti, sacchi pieni di ceneri da cremazione mischiate fra loro e chili di refurtiva sottratta, vogliono smontare un efficace comparto della più avanguardista tra le ditte di raccolta differenziata sostenibile.

Ammettetelo: che se ne fa vostra nonna di un bracciale d'oro, di una sciarpa di Armani, di un antitarme dietro alle orecchie, dell'ombretto o di quel vasetto d'incenso? Suvvia. Dubito che vostra nonna sia Nefertiti. Sarebbe come pettinare una bistecca, o dipingere di viola un cane morto. Credo sia più giusto così, cenere alla cenere e polvere alla polvere, piedi ai piedi, intestini agli intestini, extraprofitto ai necrofori più attenti ai mercati.

Qualche suggerimento ai parenti eventualmente in vita:

1) Non importa se a vostro padre piacevano gli Stadio. Non mettetegli la radio nella tomba. Lo trovano prima.

2) Vestite vostra madre umilmente, magari evitando di allacciargli in vita una salopette di diamanti.

3) Se qualche vostra parente aveva al proprio interno una spirale di rame, di quelle vecchie, toglietegliela prima che venga interrata. Il prezzo del rame è alle stelle. Se non ve la rivendete voi, se la rivende quell' individuo con la gobba e la bava che gli esce dalle orecchie che l'ha a ppena tumulata.

4) Se, come successo a Napoli, sulla scia di questo trend, un "operatore commerciale" ha appeso nella vostra città il cartello: "compro bare usate", il consiglio è di seppellirvi i congiunti altrove. Oppure mettete mamma e papà in frigo e chiamatelo.

5) I vostri morti non sono morti diecimila anni fa. Gli dei pagani non hanno più l'azienda in gestione. Ora c'è un monopolista filoisraeliano. Quindi i doni che mettete ai cari nelle tombe verranno cartolarizzati da una banca ultraterrena e riconvertiti in armi. E poi non è mai una buona idea mettere nella bara di una persona un'icona -raffigurante un tizio torturato, crocifisso e morto lentamente tra indicibili sofferenze- per rendergli più sereno il viaggio. Lasciate perdere, se proprio dovete, mettetegli dentro un Dylan Dog e un pacchetto di gomme.

6) Se quando vi ridanno le ceneri di vostra nonna suora queste puzzano di sigaro toscano, o vostra nonna aveva una doppia vita oppure dovete delle ceneri a qualcuno e qualcuno le deve a voi.

7) Se siete l'arma dei carabinieri e avviate un'inchiesta su fatti di questo tipo, la prossima volta evitate di chiamarla "Amen". Io sarei comunque più flessibile, meno bacchettone. In fondo a me non importerebbe granché se le mie ceneri finissero mischiate a quelle di altre persone.

Siamo tutti polvere di stelle (anche se –evidentemente– di stelle maleodoranti).

Tanto meno importerebbe ai miei figli, e soprattutto ai loro gerani.

domenica 11 gennaio 2009

18/02/1940 - 11/01/1999

Per Fabrizio.
















"Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo

il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento

riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento

I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare

i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno

la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo

la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista

La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portà via tutti i pensieri
e le regine del "tua culpa"
affollarono i parrucchieri

Nell' assolata galera patria
il secondo secondino
disse a "Baffi di Sego" che era il primo
si può fare domani sul far del mattino
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l' amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro

il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
voglio vivere in una città
dove all' ora dell' aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile

La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
quant' è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare

Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz' oretta
poi ci mandarono a cagare
voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l' Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo

La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c' erano i segni
di una pace terrificante

mentre il cuore d' Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
Di vibrante protesta".

Fabrizio De André, "La domenica delle salme", 1990

lunedì 5 gennaio 2009

SATAN S.P.A.

Fanculo gli economisti. In effetti, tra un remake Smith/Ricardo/Keynes e una scuola Friedman, pare che nessuno abbia idee sulla crisi economica globale. O meglio, hanno (ormai) tutti un' idea più o meno parziale e pelosa sulle contromisure, ma pare che sia caduta dal cielo, che fosse "difficile da prevedere", "impossibile da prevedere", "io l' avevo prevista ma mamma quando gliel' ho detto mi ha riso tutte le sopracciglia". Chi invece conosce il principale responsabile, ossia padre Gabriele Amorth, esorcista, ce lo fa sapere -con nostro sommo gaudio- dalla sua stanza imbottita tramite il sito http://www.pontifex.roma.it, in un articolo intervista dal significativo titolo:
"La crisi economica mondiale? Colpa di Satana. Il Demonio suggerisce sceglie sbagliate solo per dividerci. Molti Vescovi non credono al Maligno".
Ora, al di là di questo frastuono indecoroso di obese risate che mi circumnaviga il cervello, mi chiedo perché nessuno (se non gli iraniani), non abbia invece riflettuto su questa tesi, che mi sembra lungimirante assai.

Broker: Ho una gran voglia di investire i ricavati della Lehman in un orfanotrofio.
Satana (posando una mano sulla spalla del broker): Eh? Ma che sei cretino?
Broker (non capisce ): ehm... perché? Io faccio spesso opere di bene, è insito nella mia personalità altruistica di agente finanziario qualificato.
Satana: Prendi parmalat.
Broker: ...
Satana: E' in ristrutturazione. Ho visto il trimestrale.
Broker: ...
Satana: E titoli di stato dell' Ecuador.
Broker: ...
Satana: Sì, lo so che è in Default, ma ora lo ricapitalizzano. Vai, cazzo.
Broker: ...e l' orfanotrofio? E le energie rinnovabili? Tutti i miei progetti umanitari che tengo nel cassetto come preziosi sogni dal giorno che mi sono laureato in macrosperequazione alla Bocconi?
Satana: Lo fai dopo, checchina. Poi ti do una mano, sai che sono uno di parola.
Broker: Oh, Satana, speriamo che il tuo cuore sia puro nel darmi questi consigli. Non reggerei il colpo di sapere di aver speculato in borsa, magari intaccando i pochi risparmi di milioni di piccoli risparmiatori.
Satana: Compra, guagliù, compra.
Broker: Ma lo faccio a malincuore.
Satana: Sempre! Sempre a malincuore! Anche a me infilare prostitute sui pali roventi di malebolge mi fa sempre un effetto...non so... tipo una deferenza pietosa.
Broker: Satana, ti voglio bene.
Satana: Anch' io figliolo. E ora compra, che me lo hai fatto a dadini.



"Compra Parmalat, compra Parmalat. Che pezzo di merda. Malefico demone. Vade retro. E quando torni portami un Martini".