mercoledì 22 ottobre 2008

FIDES PARVA LICET

Fides. Imperativo dell' anima nella tradizione giudaico-cristiana fino a Nietzsche, puzzetta esistenziale dopo. Ma a parte questa semplificazione, equivalente più o meno a "Giuliano Ferrara lavora per il diavolo" (si, lo fa, ma è una semplificazione), mi ha sempre incuriosito il concetto di "fede". La fede è pressappoco quell' atto con cui un uomo dalla mente sgombra e tirata a lucido da un misterioso libro proveniente dal passato si siede sul telaio di un carro arrugginito abbandonato in una palude e aspetta con sicumera che si accenda il motore. No, in effetti questa è la definizione scientifica (o Russelliana). In realtà, per essere più melliflui, si potrebbe definire la fede come "quella forza misteriosa tipica dell' essere umano che supera la distanza tra il trascendentale e il trascendente generando energia di onda lunga la quale dovrebbe rendere possibile al telaio di un carro arrugginito abbandonato in una palude di mettersi in moto senza ragione ma non lo fa". No, anche questa è capziosa. Ognuno di noi mammiferi da sudoku sviluppa questa tensione al desiderio immaginifico. Tranne gli studenti di fisica, i quali in compenso vanno matti per il sudoku e per il sesso telematico.
Diciamo allora che trattasi della metamorfosi che la parola "speranza" subisce quando viene spostata troppo vicino alla parola "Dio", o a qualsiasi altro agente invisibile compreso l' agente Smith di Matrix (che però è visibile in quanto Hugo Weaving).
Forse non funziona neanche questa. Allora sarò costretto a trattare l' argomento sostituendo al concetto "fede" il concetto "alzheimer".

Monte Sinai. Ore 08:45. Mosè si sveglia con un gran mal di testa e una capra addormentata sullo stomaco (probabilmente drogata). Il popolo giudeo continua imperterrito nel suo rave a base di vino, droga, sesso, sesso non protetto, sesso insicuro e sesso con latticini.

Mosè: Porca puttana. Ma che cazzo è successo qui ieri notte. Col cazzo che mi faccio un altro Rave. Ho la lingua annodata. Mi sa che vado a farmi una passeggiata in montagna. Merda, non mi ricordo un cazzo di niente.
[In questa trattazione Mosè parla come un negro di Harlem perché i quindicenni comprendano, NdR]
Dopo qualche ora, Mosè torna giù dalla montagna. Il popolo è ancora là sotto che ci da dentro. Allora Mosè, previa succhiatura di una valda, dispiega la sua voce tonante.

Mosè: Mio popolo!
Popolo [in coro]: Bella, Mosé...
Mosè: Ho incontrato Dio.
Popolo: Yeah.
Mosè: State forse essendo sardonici?
Popolo: Tu che ne pensi?
Mosè: L' ho visto. Era tipo un cespuglio, un fulmine, un leone...
Popolo: ...
Mosè: Una cosa così. Non è che mi ricordi proprio bene bene.
Popolo (in coro, mormorando tra sé): [Lo assecondiamo? Ma si, dai. Due risate e poi tutti a bagno nel pentolone di sugna]. Allora, Mosè, che ti ha detto Dio?
Mosè: Ha detto...ha detto...aspetta...
Popolo: ...
Mosè: Ce l' ho qui, eh? Sulla punta della lingua...
Popolo: Anche noi ce l' abbiamo lì, ma ci svanisce l' effetto se non ti dai una mossa.
Mosè: Ha detto che di non obliterare i ninnoli.
Popolo: ?
Mosè: Oppure...aspettaspettaspettaspett...di non generare tripodi!
Popolo: Mosè, ti dispiace se andiamo intanto? Facciamo tardi. Sono le sette e dobbiamo ancora venerare gli idoli e poi ci si raffredda il pentolone di sugna.
Mosè: AH! ah. Ecco. Ha detto di non venerare gli idoli.
Popolo: Tu guarda che coincidenza.
Mosè: Ha detto "Non avrai altro Dio all' infuori di me".
Popolo: Come ti pare. Bella rogna. Ti tocca diventare esclusivista.
Mosè: Non ce l' aveva con me. Diceva a noi, a voi. Al suo popolo.
Popolo: Puoi ripetere esattamente quello che ti ha detto?
Mosè: Non avrai altro Dio all' infuori di me.
Popolo: E chi eravate quando l' ha detto?
Mosè: Io e Lui.
Popolo: Qualcuno ha un registratore e un notaio?
Mosè: Mi ha dato anche altre leggi.
Popolo: Secondo noi hai sognato di essere nella costituente seduto a fianco di Andreotti.
Mosè: Ha detto di non fornicare.
Popolo: ...
Mosè: E poi ha detto di non commettere atti impuri. Per esempio, qualcuno può spiegarmi perché mia moglie, laggiù in fondo, sta mungendo un rubinetto?
Popolo: Chiedi a Hoffmann. O a Freud.
Mosè: E' ora di finirla. Ha detto anche di non rubare, di non uccidere, di santificare le feste e di non desiderare la donna d' altri.
Popolo: E se -mettiamo il caso- noi desiderassimo gli I-pod che gli Esseni si sono appena comprati da Trony?
Mosè: Ha detto anche di non desiderare la roba d' altri.
Popolo (sussurrando): E' fuori come una petroliera.
Mosè: Ha detto di onorare il padre e la madre.
Popolo: Si? Provaci. Guarda, tua madre è laggiù che si sta facendo conoscere da quel cammello. Da dietro.
Mosè: Mamma.
Mamma di Mosè: Scusa figliolo. Ma mi ricorda tanto papà.
Popolo: Quante te ne ha date di queste leggi?
Mosè: Una trentina mi pare...mmhh...tipo 37, 38, boh? Che cerchio alla testa...
Popolo: E quante te ne ricordi?
Mosè: Mah, non so...posso arrivare a una decina.
Popolo: Bene. Perfetto. E poi?
Mosè: Ha detto che ci dobbiamo tagliare l' uccello.
Popolo: Peccato che abbiamo lasciato le forbici in Egitto. Se no...
Mosè: E di stare attenti ai tizi con baffetti.
Popolo: ...
Mosè: Mio popolo.
Popolo: Ora, proprio "tuo" popolo. Prendiamo un po' le distanze.
Mosè: Dobbiamo portare le sue leggi nel mondo.
Popolo: Riusciamo già a vedere tutta la simpatia che ci attireremo.
Mosè: Ha detto anche di fondare qualche banca, che poi ci torna utile.
Popolo: Di questo se ne può parlare.

Mosè fondò col suo popolo una banca, poi altre banche e poi Hollywood . Tutto questo sotto l'insegna della fede. Inoltre, grazie a questo utile librone scritto in tre lingue morte con un codice fatto solo con le consonanti, ora disponiamo di nuovi strumenti mentali, come l' autofustigazione, il senso di colpa, la contrizione, la morbosità spinta e la frustrazione sessuale. Nessuno si ricorda da dove ha origine il concetto occidentale di "fede". Ma stando al presente, non sarebbe una cattiva idea abbinarci un antibiotico.
E adesso, dopo la banale e noiosa verità, consigli per gli acquisti.

sabato 18 ottobre 2008

IL DITO PIU' LUNGO DELLA MIA MANO & IL FOSFORO DI GUARDIA

Alla fine il ridicolo è esploso con ineffabile splendore. Come un sorriso sulla faccia di Pinochet. Questo mostro N-cefalo si è rivelato per quello che era e che tutti sapevamo benissimo essere: un giochetto infantile, neanche troppo raffinato, concepito sul brevissimo termine, coltivato da imbecilli e sostenuto in chiave di potere transnazionale da N non-imbecilli, ma semplicemente infami. Potrei anche ammettere che sto parlando delle Olimpiadi. O delle Corporation. O della Recessione mondiale. O dei programmi Endemol.
Vero. Ma incompleto.
Sto parlando di tutto. Tutto il copione che ci è stato e continua ad esserci propinato, con sceneggiatori svogliati e trame in replica. Tutto l' indotto fisico e metafisico di questo secolo lo ritroviamo in forma canonica nella nostra vita quotidiana. E' un po' come non esistere realmente. Questo stesso blog, buono o cattivo che sia, ne è un prodotto al consumo. Cercare di intravvedere i punti luce, se prima poteva essere considerato un esercizio, una tensione mentale, ora è talmente laborioso da essere diventato un mestiere. Mestiere ovviamente poco praticato e poco ricercato, in quanto non retribuito e socialmente distruttivo. Aureola di santità a chi ci ha insegnato la menzogna come struttura che replica la natura. Mi rivolgo alla religioni patriarcali, a Maurizio Costanzo, Giuliano Ferrara, a mio nonno e un po' a tutti quanti. I nomi servono a indicizzare (ciao, polizia postale).
Jorg Haider è morto. Probabilmente ammazzato, visto che la pista dell' incidente d' auto fa più acqua di quella di Lady D. Chiaramente non ne uscirà nulla. Perché ammazzare un "minore"? Forse perché essendo un Hitleriano voleva tagliare i testicoli a tutti gli speculatori di mercato che non fossero la banca centrale nazionale? In effetti questo era uno dei suoi punti in programma.
Un mio amico di famiglia, pianista, rischiò di avere danni alle mani per delle percosse ricevute dai reparti antisommossa alla manifestazione contro Haider che veniva ad incontrare il Papa. Ricordate (Wojtyla, ovviamente)?

Lo stesso "papa buono" che -da capo di stato- andò a incontrare Pinochet nell' 88.

La cosa bella della storia recente, di questo mondo fintamente multipolare (per ora), è che tutte le storie sono connesse, e sembrano avere un senso solo per Christian De Sica, che ritrova lo spirito rigeneratore umano in una salvifica scorreggia. Si, perché la gente ha bisogno di ridere. D' altra parte, è per questo che esistono le convention di CL, no? O è per spartirsi l' indotto che si genera tra la sanità pubblica e privata in Lombardia? Entrambi.
Novità: recessione mondiale, messa in latino, ridimensionamento del ruolo degli USA nella geopolitica, niente dichiarazioni dal gruppo Bilderberg, Londra torna ad essere l' asse portante della finanza mondiale (SVEGLIA! Lo è sempre rimasta! Con chi altri li ha fatti i debiti l' America dopo l' indipendenza, secondo voi?), Italia colonia che arranca per aver fatto per troppo tempo da avamposto e da "nazione provetta", troppa gente, troppo povera, troppo stupida.
Ah, e l' università. Ma sì, protestiamo ancora! "NON LA PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI!", recitano gli slogan studenteschi. Invece sì. La pagheremo noi. Prova a tirare fuori un fronte di lotta vera (che tanto in Italia non attacca più) e vedi come reagisce l' establishment. La pagheremo tutti quanti, interessati e disinteressati.
La cosa forse più angosciosa è questa:
Ma perché, perché, perché, perché, perché questa razza ama così tanto prendersi per il culo da sola?
Mi sembra di sentirli.
Non temete. Siete il cuore dell' Occidente. Per voi è già tutto preparato.
Un ricordo ad un grande poeta per concludere questa mia piccola osservazione:

"Imputato ascolta,
noi ti abbiamo ascoltato.

Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
piantata tra l'aorta e l'intenzione,
noi ti abbiamo osservato
dal primo battere del cuore
fino ai ritmi più brevi
dell'ultima emozione
quando uccidevi,
favorendo il potere
i soci vitalizi del potere
ammucchiati in discesa
a difesa
della loro celebrazione.

E se tu la credevi vendetta
il fosforo di guardia
segnalava la tua urgenza di potere
mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
quello che non protegge
la parte del boia.

Imputato,
il dito più lungo della tua mano
è il medio
quello della mia
è l'indice,
eppure anche tu hai giudicato.

Hai assolto e hai condannato
al di sopra di me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come lo hai rinnovato
il potere ti è grato.

Ascolta
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.

Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?"

Fabrizio De André, "Sogno numero Due", tratto da "Storia di un impiegato", 1973-74

lunedì 6 ottobre 2008

Eireann Go Brach

Beh, vado in Irlanda. Sto finendo la valigia.
Ho pensato di portarmi dietro un taccuino,
su cui ho intenzione di scrivere milioni di volte la parola "paesaggio".
Avrò ricordi meravigliosi.

Vado a cercare l' oro dei Leprechauns.
Sperando che siano commestibili.

E vi porterò i capelli della Banshee.
Dopotutto,
Tutto il turismo
E' turismo

Sessuale.