giovedì 18 dicembre 2008

Black Dada Jazz



Nell' umido ufficio del funzionario K., si sta svolgendo un funerale laico con tavolo da Bridge e urna incandescente. Subito l' invitato d' onore, il poeta Mastropaolazzi, si vomita la blusa in segno di discontinuità col regime delle minivoglie. Questo il panorama di una serata qualunque di Medioevo. Non così lo chiama però il critico Sgozzo, che ha coniato tanti termini e più vorrebbe coniar moneta, ma gli resta in mano la nota ancora inchiostrosa del l' ultima silliba: Tedioevo, pensa, non medioevo. Più interessante della morte, ma meno dell' ultimo film di Dorian Gazpacho che contemporaneamente viene proiettato sulle piastrelle del bagno dell' ufficio, un unico piano sequenza in cui Margherita Buy trova Dio, lo perde, lo ritrova, poi lo perde, infine lo ritrova ma da brava femmina uterina lo snobba con un pfui. In un altra stanza adiacente, non si fermano le polemiche sull' onorevole Primo Resistenza, accusato di frode, calunnie, aggiotaggio e demenza puberale. Pare abbia rubato fuori orario. Accaniti, i dimostranti, gli studenti e i blogger frodano i tempi componendo un panorama di dissenso difficile da sintetizzare su FaceBook, ma facilissimo da disinnescare nel party in preparazione. Si erge monolitico il papato, rappresentato da Stanislav il Quaestor, mite cazzeggione intriso di arbre magique e gnosi. Lui non lo sa, ma la segretaria del funzionario K, Eva Silk Epil Brown, ha un cucciolo dagli occhi al neon che è innamorato del suo polpaccio. Non mancano nemmeno i nani. Uno di loro chiede gaio: "Cosa c'è nell' urna incandescente?" Subito l' umido funzionario K., più umido del suo ufficio, si appresta a nasconderla alla vista dei nani, sperticandosi in una lode incondizionata a un messia eventualmente in carica nell' ultimo millennio. Ma nell' atrio degli intellettuali, profondamente assorti in un disimpegno storico, si parla di alcuni sport vieppiù squadristi. I bambini giocano nella stanza dei bambini che giocano, ridono mentre giocano ma non hanno nulla in mano, e quindi giocano a giocare. Assorto in un silenzio che è più zitto di una pausa, il funzionario K. sta sperando che nessuno svegli la moglie, mai più. Lui non si sente chiamato in nessuna causa, mai. Ma, rimettendola a posto, ha il sospetto che nell' urna ci sia una preziosa e morbida polvere di stelle, che rimane là nell' attesa che qualcuno si renda conto che la festa è finita.

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