martedì 30 marzo 2010

TRAUMAUERFABRIK - I - Tetragrammaton

A DR

[Il percorso narrativo del sogno è uno dei più rischiosi in assoluto. Il procedimento della costruzione a mosaico che mi permetto di proporre -poco umilmente, devo ammettere- nelle righe che seguono è però un'esigenza di contemporanea condensazione ed espansione di materiali la cui eterogeneità non mi è possibile ridurre a un differente percorso allegorico. Questo studio, questo intreccio di immagini, citazioni, esperimenti razionali e mimetici, attaches e collages non vuole, per ora, essere o rappresentare più di quello che la partecipazione di una lettura attenta possa suggerire. Il sospetto che si tratti sempre e comunque di testi "politici" e "satirici" più che "poetici" va però lasciato intendere. Provo a partire da qui, con le spalle alla scrittura. Trattandosi di un blog, mi scuso in anticipo per la fatica dovuta alla lunghezza del testo. Questa che segue è solo la prima stanza, che ho ritenuto non suddivisibile.]


[Il sogno è nero come la morte]

La prima stanza è un fuso di passioni avvinghiate. All'uscita si intravede per prima l'immagine della mia fuga. Sono su un motoscafo con mio padre, il vento è forte, ma parliamo come se fossimo immersi in un silenzio primordiale. Lui è rilassato e sembro esserlo anch'io, mentre il motoscafo spinge se stesso alla velocità della luce. Dietro di noi, bombe di profondità esplodono senza suono.

Tuono.

[Scald supreme truth as/ It touches this house]

I rumori arrivano -eccoli, infatti, li penso comme avvertibili- a guisa di schianto/ si fanno vividi (vedi paragrafo precedente)/ assumono colore. Dalla sinestesia spunta la figura di donna. Io e mio padre le diciamo di riparare sotto coperta.
Siamo evidentemente preoccupati per lei. La amiamo, è indubbio.

[Angelus - è il messaggero delle vecchie incisioni]

Vedo l'amore sottoforma di un secondo sole speculare e sovrapposto al primo, inscritto in un prisma. Nel successivo fotogramma il montaggio è rotto da un intercalare sbiecante, che reca l'immagine della spiaggia.
Si sta compiendo un rito. Stese sulla sabbia, delle figure asiatiche si danno la buona morte.

"Arrivano"
(Qualcuno mi chiama da fuori dal sogno e dice "Un guerrigliero soprannominato "Woland", che però fu catturato dalle guardie svizzere e suppliziato in una multisala con pubblico pagante". Gli rispondo che anche in quel caso gli storici saranno sempre stati divisi, anche perché l'unico futuro possibile è quello anteriore. Qualcuno in seguito riterrà che io mi sia lasciato sfuggire un peto)

Qualcosa nell'aria annuncia la marea nera. Scappo. Mi chiedo dove sia mio padre, la sua faccia. La sua faccia.
Le bombe si avvicinano.

[Su Hitler non mi viene in mente nulla]

La Quarta Notte Di Valpurga turba il Gran Ballo. E' ora, è ora.

//Esiste uno scampolo
Un ordito
Nuove misure restrittive per i colori
E le sbarre stanno gemendo di contenuto umano
Vibrano pelli stese a tamburo\\
Arrivano delle ragazze senza faccia, dicono "Siamo le urla" e poi:

Vi prego,
Andate via,
Andate via,
Non venite qui
Non avvicinatevi
Il cartello dice
"Morte, ma con calma"

(Governerà il paese, ha trovato la sua strada negli studi, ma ora -meglio ancora- governerà il paese, governerà il paese, lo governerà; la cittadella è entusiasta, aveva anche il suo nero, il suo bel negro, e ora anche il bianco governerà il paese; lo governerà)

[Everybody has chosen to help/ The shovels that bury me]


Sulla spiaggia, l'uomo più alto di tutti è alto tanti metri.
Ma questo lo vedono meglio i bambini.
Invita a passare in cassa a ritirare un nome fresco
In omaggio

Sono in mezzo al mare, siamo in mezzo al mare.

Frammenti di mosaico preparano l'agnizione del demonio. Personaggio A, protagonista del dramma del vuoto: il suo intero corpo si ricopre di piaghe di sorriso; dietro ha una schiera svogliata di
rapaci nudi.

E sfoggia un [Necklace of follicles/ With sabertooth monocles]

Tutto è diventato pericolo,
Monstrum
Agnus dei
Qui fers peccata mundo
Pro domo et mundo
Non riposerò mai più
In pace.

Mi si stacca la mascella. La reggo in mano.
Sgorga il pianto, ma non di lacrime. E' denso, miele d'acero, duro; so con certezza, con affilata certezza, che si tratta della cera di Ulisse.

Finché il mare non sia sopra noi richiuso
Finché il mare non sia sopra noi richiuso.

[Where the holiest of waters/ Would have you to drown]

Ripeto le maledizioni contenute nel Testo Sacro, (Aleph, Beth, Ghimel)

[Amputechture came/ Philistine praise/ Bottomless pit/ Of empty names/ Incarcerated habits/ Pour from the palms/ Severing the breast/ Nursing all the young]

Sviscero la virgola affinché sanguini giù.
Non ho forza nei muscoli, il solito urlare non riesce. Non riesce mai prima del risveglio.
Torco il Bisturi nel Verbo.

[Please dismantle/ All these phantom limbs/ It's the evidence/ Of humans as ornaments/ Humans as ornaments/ Humans as ornaments]

Padre. Madre.
Il nome si vendica della lingua.
La vostra vecchia creatura è squarciata.

Tutto è diventato pericolo,
Monstrum
Agnus dei
Qui fers peccata mundo
Pro domo et mundo
Non riposerò in pace
Mai più.

8 commenti:

Unknown ha detto...

Le citazioni tra parentesi quadre sono di T.W Adorno ("I miei sogni"), Walter Benjiamin ("Avanguardia e rivoluzione"), Karl Kraus ("La terza notte di Valpurga") e Cedric Bixler Zavala ("Meccamputechture", da The Mars Volta, "Amputechture")

Unknown ha detto...

(Ma non in quest'ordine; e non in ordine -in generale-).

cratete ha detto...

Kraus e Mars Volta e Volàndo. bello, ma ora ho un po' paura di andare a dormire. chiederò a un auctor di tenermi per mano e lasciare accesa una lampadina.

Unknown ha detto...

L'hai fatto davvero. Sei proprio carino, figliolo.

reloj ha detto...

Non so cosa sia, il tono e l'ambiente forse, ma mi ricorda Simic:

«Everybody's in harm's way,
I heard you say,
While a caterpillar squirmed
And oozed a pool of black liquid
At your feet».
(Empty Rocking Chair)

«I was a winter fly on the ceiling
In the house of arachnids.
Silence reigned. Queen Insomnia
Sipped tea in the parlor,
Death and Judgement by her side».
(Obscure Beginnings)

Unknown ha detto...

Bravissima. Bellissimi frammenti (specie il secondo, se pensato in glossa al post), perfetti per la testualità che ho in mente. La tecnica (o lo stile, meglio) che voglio usare è proprio l'allo-agoreuo, il "parlare d/l'altro" per costruzione a salto. Questi due frammenti potrebbero essere il raccordo con la seconda "stanza". Per esempio mi hanno portato alla mente dei versi che Pazienza ha messo ne GLi Ultimi giorni di Pompeo (ora li cerco). Nel chain-mosaic tutto questo diventa materiale produttivo. Ti invito e invito tutti quelli che leggono, se vogliono, a scrivere nei commenti ogni rimando allegorico che ritengono "fratello" o anche "nemico" di quello che hanno letto. Ci terrei molto.

Anonimo ha detto...

Boh. Se lo vuoi sapere, in molti punti, non in tutti, quello che hai scritto ha lo stesso profumo di De Andrè in Rimini, secondo me.
Ma a cosa ti serve?

Danilo

Unknown ha detto...

Ti rispondo nella prossima stanza