Cum summo gaudio mi appropinquo a pubbliqare una opera dello magno poeta Azael, chiamata Amico Cane, in omaggio a un amico probabilmente presentante caratteristiche non dissimili da un cane, vuoi per la fedeltà, vuoi per alcune caratteristiche fisiche tipo pelo o durata della gestazione, chissà, ma soprattutto che importa, ché si parla d'arte, non certo di spiegarvi a voi bifolchi illitterati cosa una persona c'ha di canesco né cosa c'è dietro (in genere della polvere, specie dientro un armadio, dietro un cane magari la cacca). Egli nobilmente ricambia ospitando un mio umile tentativo ("Chiante Antiche") di evocare l'enthusìa che mi pervede (che ci vede attraverso di me, insomma, probabilmente trovandovi della polvere, e talora della cacca, ma questo è tutto un altro discorso). Orpene ("pisello adesso", quasi), ecco qui:
AMICO CANE
Come un fratello, un angio
un cherubino,
mi segui paziente
sulle strade della vita
e io ti chiedo cinque euri per la scommessa alla snai
e tu, paziente, me li dai.
Come un prossimo, un vicino
un barista nerboruto
mi consòli e mi sproni
quando mi perdo nell'indaffarato giorno
e mi dai il numero di quel tuo amico
della municipale, per la multa a serravalle.
Come un cucciolo, un cane
mi segui fedele e un sorriso
non me lo neghi mai, né un cenno
quando ti vomito, briago, i mocassini,
non me lo neghi mai.
Molto bello, amico vero
tu mi segui e io t'aspetto
amico vero,
e darei mia vita per sostenerti in ciò che pensi
nel tuo credo.
Sei mio vicino, ed io ti stimo
come un cane, amico amato
come bestia, un fungo del bosco nella fradicia fanghiglia
uno sputo, un puzzo, rispettabile e fraterno.
Amico cane, questo tu sei al mio sese
ma la bava intra le mani,
amico merda
eccazzo no.
[Visitate PoesieDaDecubito per più ben altre opere di maggior numero]
AMICO CANE
Come un fratello, un angio
un cherubino,
mi segui paziente
sulle strade della vita
e io ti chiedo cinque euri per la scommessa alla snai
e tu, paziente, me li dai.
Come un prossimo, un vicino
un barista nerboruto
mi consòli e mi sproni
quando mi perdo nell'indaffarato giorno
e mi dai il numero di quel tuo amico
della municipale, per la multa a serravalle.
Come un cucciolo, un cane
mi segui fedele e un sorriso
non me lo neghi mai, né un cenno
quando ti vomito, briago, i mocassini,
non me lo neghi mai.
Molto bello, amico vero
tu mi segui e io t'aspetto
amico vero,
e darei mia vita per sostenerti in ciò che pensi
nel tuo credo.
Sei mio vicino, ed io ti stimo
come un cane, amico amato
come bestia, un fungo del bosco nella fradicia fanghiglia
uno sputo, un puzzo, rispettabile e fraterno.
Amico cane, questo tu sei al mio sese
ma la bava intra le mani,
amico merda
eccazzo no.
[Visitate PoesieDaDecubito per più ben altre opere di maggior numero]
11 commenti:
Questa è cultura. Ora vado e la recito al gatto.
justappoint.
Non è leggerissimamente ridondante acculturare un gatto?
Danilo
Non se il gatto si applica.
Non ho detto futile. Ho detto ridondante.
Danilo
(Sì, ok, son discussioni da fagioli senza schiuma).
Beh, si, comunque, sicuramente si. E' ridondante. Basta dargli dei croccantini, in fondo.
Rido. Sarà perchè è ridondante?
biblioceca.go.ilcannocchiale.it
Questa è arte.
Foscolo, prendila in culo.
ic
Ma soprattutto D'Annunzio.
D'Annunzio doveva fare lo spazzino e non avrebbe danneggiato nessuno.
Proprio come qualcun'altro doveva rimanere a cantare sulle navi.
viandante
Cantare su navi dalla carena tenera, aggiungo.
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