Sconfiggo la pioggia e sono nelle strade. Non ho fatto in tempo a mangiare, ma prima di uscire ho ingoiato un avanzo di pizza che mi ero concesso la sera prima, con tanto di arrivo a domicilio. Il quarantacinquenne del Bangladesh che me l' aveva consegnata era affetto da un' ansia elettrica, una fretta quasi violenta, che gli ha fatto scagliare il cartone nelle mie mani come se contenesse un pacco bomba, per poi scappare verso l' ascensore con la foga di un Gaucci a cui stanno portando via la villa in doppia fila.
Dicevo: sono sotto la pioggia e mi dirigo alla motorizzazione civile. L' esame di teoria della patente. Non che io sia particolarmente teso. Ho 25 anni, ho fatto circa 60 esami di vario tipo in vita mia, e un quiz a crocette non mi mette molta più ansia della faccia che fa Belpietro quando sta per parlare. Però c' è quella vibrazioncina del retto, quella leggera ipermotilità delle estremità, quella punta di fecaloma che si affaccia a guardare fuori con la timidezza di un giaggiolo appena spuntato, tutti sintomi, questi, di un fondo d' inquietudine.
Appena arrivo sul posto, tre mezzi pubblici e un' ora e quindici minuti dopo, mi ritrovo fuori dalle vetrate d' entrata insieme a una quarantina di curiosissimi esseri bipedi di età variabile tra i 3 e i 99 anni, di classe sociale variabile tra quadro dell' ASL e ex-detenuto tossicodipendente in attesa di un posto da spazzino, e di aspetto complessivo variabile tra il secchioncello ben tenuto assieme da un estetista -eventualmente gay- e un ipotetico supereroe dal nome di "Uomo Seppia" (un vecchietto totalmente privo di emoglobina dall' inconcepibile sudorazione nerastra e con una gigantesca sciarpa che gli si srotola stoica sulla gobba).
L' esaminatore è un tipo con il sorrisetto televisivo e la battuta facile, però, suo malgrado, non ride mai nessuno. Ne sembra quasi piccato (a un certo punto se ne esce con "A questa l' altra volta avevano riso tutti" - l' altra volta era la data d' esame riservata alla famiglia di Valeria Marini, probabilmente).
Ora, non so se chi ha fatto l' esame di guida teorica tanto tempo fa si ricordi il genere di domande che ci sono nei quiz. Io ne ho fatti diversi negli ultimi giorni, con una percentuale di promozione dell' 93% e il massimo di errori quantificato in sei. Abbasso lo sguardo e mi accingo a leggere la domanda, la quale sicuramente
"In caso di incidente stradale, in un incrocio a doppia mandata ma a deriva singola, delimitato dalle apposite lontre, qualora l' autista del veicolo sia ferito e momentaneamente impossibilitato a pronunciare molte consonanti, si deve
-Montare in sella al proprio cavallo
-Genuflettersi
-Chiamare immediatamente l' automobile dei pagliacci
...
Decido di aspettare a farmi prendere dal panico. Vado alla domanda 2.
"In una strada a tre carreggiate, otto corsie, due salvagente, attorniata da banchine con segnalazione orizzontale gialla e una corsia predisposta al transito degli autoarticolati sopra le 3,5 tonnellate con carico sporgente fino al 10% della loro massa totale (polli in umido pescati in Israele), se si vuole sorpassare sulla destra un autosnodato Euro 3 con semi-rimorchio privo di catadiottri funzionanti e massimale RCA limitato alle norme del 1994, si deve:
-Assumere una posizione curva e sussurrare
-Rileggere la domanda
-Evocare un drago
Decido di abbandonarmi al panico. Metto le crocette a caso, o meglio, a senso, per quanto possibile. Esco. La pioggia non ha smesso. L' estrema periferia romana ride di traffico. Accendo una sigaretta. Esce fuori una ragazzona sui trent' anni, mi chiede da accendere. Mi dice che ha sbagliato tutto, che non ne ha capita neanche una, che è terrorizzata. Le dico che non è importante, che è una cazzata, che si può sempre rifare. Sorride un sorriso idiota, il sorriso di quelle donne così idiote che sai benissimo che non hanno sentito né tantomeno concettualizzato una sola parola di quello che avete detto perché stanno pensando troppo intensamente alle proprie scarpe.
Rientriamo per la correzione. La ragazzona ha fatto 0 (zero) errori. L' esaminatore la chiama "genio". Lei fa una faccia insolitamente seria, serra le labbra, mi passa vicino imbarazzata senza degnarmi di una sguardo ed esce velocissima tirandosi dietro la borsa come un cagnetto disubbidiente e quasi strappandosi la gonna. La guardo uscire con il proverbiale sguardo di chi si è appena accorto di aver cacato uno stronzo viola. L' esaminatore mi chiama. Mi avvicino speranzoso. Faccio appena appena il ganzo, sorrido alla notazione dei primi tre errori. Continuo a sorridere per inerzia anche al quinto.
L' esaminatore, inoltre, permea l' aria della stanzetta di spessa e stantìa buona volontà, cercando di motivarmi gli errori che ho fatto davanti a una platea di neodiciottenni ed extracomunitari:
-Vedi, qui è falso. Anche perché non si può dare la precedenza a destra a un ologramma, visto che non l' hanno inventato. Era un trucchettino.
-Ah.
-Eh eh. Fanno così. Ah, e qui, in realtà puoi parcheggiare sempre in doppia fila davanti a una tigre. Se non c' è un apposito segnale di divieto. Questo pensavo fosse chiaro.
-Già.
-Ovviamente la tigre deve avere il freno a mano tirato.
-Ovviamente.
-L' incrocio va bene... la precedenza anche... Ah. Questo cartello non è per le fosse biologiche dei camper da campeggio, ma un segnale di centralina elettrica multifunzionale di ricarico di batteria posteriore per autocaravan di immatricolazione comunitaria.
-Era chiaro.
-Sono sempre piccoli dettagli. Arrivederci. Il prossimo. Ah, un attimo... esséttete. Sette. Scusi, non ne avevo visto uno.
-Sarebbe stato un peccato.
-Eh.
Al settimo errore, sciabolato in penna nera sulla mia sanguinolenta scheda, chiunque può riconoscere in me i sintomi di una paresi.
Sono stato bocciato. Il mio record di errori viene eguagliato solo da una burina (ndr, tamarra, coatta, fighetta in modo volgare - idiomaticamente: ragazza dell' hinterland laziale, specialmente meridionale) bionda che riesce a coniugare il verbo "cioè" e da un rumeno dalla testa quadrata che dice "Rrivedréci". L' esaminatore mi dice che se è la prima volta, non è neanche male. Grazie a quest' ultima, falsa, inutile affermazione, tutti i presenti sono finalmente autorizzati a inserirmi nel campo semantico di "pietoso perdente" (tranne la coatta bionda che mi deve aver messo in quello di "cioè").
Me ne vado ridendo. L' ho presa con filosofia. E' quello che penso davvero, mentre, fuori dall' edificio, colpisco ripetutamente con la nuca il faggio dove sono appoggiato vieppiù sussurrando nuove torture da riservare a Nostro Signore Gesù Cristo qualora dovesse farsi rivedere su questo pianeta (e con rivedere intendo una prima volta).
Vado agli uffici a farmi spostare l' esame al mese successivo. Consegno tutti i duecentoventisei documenti relativi (tutto è sempre relativo a qualcosa, specie i documenti, ndr) a una signora bionda con una frangetta che sembra stata proposta da Alemanno in consiglio dei ministri, la quale digita qualcosa su un computer e poi mi fa (giuro):
-Non c' è niente da fare.
-...
-...
-Prego?
-Non c' è niente da fare.
-No, io cercavo la motorizzazione civile, non l' ospedale.
-Spiritoso.
-Cosa succede?
-Eh, praticamente, siccome quest' esame è slittato di una settimana, e lei può ripetere l' esame solo un mese e un giorno dopo il precedente, ecco, la sua documentazione scade tre giorni prima.
-Cosa?
-Eh, lei deve rifare i documenti.
-Cosa?
-Deve ripagare i bollettini,...
-Cosa?
-E deve ripagare il certificato medico. No, questo bollo da tre euro è ancora valido. Deve ripagare gli altri 100 euro.
-Cosa?
-Mi dispiace, ma d' altronde lei ha saltato la prima data di esame, e poi c' è stato questo slittamento di date...
-...
-...
-Cosa?
Esco. Piove ancora. Le nuvole mi stanno addosso come una polizia universale. Il fallo di dio fa speleologia nel mio culo. Non lo so ancora, ma stasera, a una partita di calcetto, mi slogherò la spalla per colpa di un' ala/centromediano ciccione che mi impatterà da dietro senza alcun motivo, solo perché è grasso. E non so ancora che scriverò un post su questi fatti, dolorante a una spalla, incapace di trovare una posizione comoda nella quale scrivere, scrivere -in maniera forse troppo semplice, sgrammaticata e sicuramente non abbastanza fantasiosa o illuminante- che la vita, a me, mi ha proprio rotto il cazzo.
Dicevo: sono sotto la pioggia e mi dirigo alla motorizzazione civile. L' esame di teoria della patente. Non che io sia particolarmente teso. Ho 25 anni, ho fatto circa 60 esami di vario tipo in vita mia, e un quiz a crocette non mi mette molta più ansia della faccia che fa Belpietro quando sta per parlare. Però c' è quella vibrazioncina del retto, quella leggera ipermotilità delle estremità, quella punta di fecaloma che si affaccia a guardare fuori con la timidezza di un giaggiolo appena spuntato, tutti sintomi, questi, di un fondo d' inquietudine.
Appena arrivo sul posto, tre mezzi pubblici e un' ora e quindici minuti dopo, mi ritrovo fuori dalle vetrate d' entrata insieme a una quarantina di curiosissimi esseri bipedi di età variabile tra i 3 e i 99 anni, di classe sociale variabile tra quadro dell' ASL e ex-detenuto tossicodipendente in attesa di un posto da spazzino, e di aspetto complessivo variabile tra il secchioncello ben tenuto assieme da un estetista -eventualmente gay- e un ipotetico supereroe dal nome di "Uomo Seppia" (un vecchietto totalmente privo di emoglobina dall' inconcepibile sudorazione nerastra e con una gigantesca sciarpa che gli si srotola stoica sulla gobba).
L' esaminatore è un tipo con il sorrisetto televisivo e la battuta facile, però, suo malgrado, non ride mai nessuno. Ne sembra quasi piccato (a un certo punto se ne esce con "A questa l' altra volta avevano riso tutti" - l' altra volta era la data d' esame riservata alla famiglia di Valeria Marini, probabilmente).
Ora, non so se chi ha fatto l' esame di guida teorica tanto tempo fa si ricordi il genere di domande che ci sono nei quiz. Io ne ho fatti diversi negli ultimi giorni, con una percentuale di promozione dell' 93% e il massimo di errori quantificato in sei. Abbasso lo sguardo e mi accingo a leggere la domanda, la quale sicuramente
"In caso di incidente stradale, in un incrocio a doppia mandata ma a deriva singola, delimitato dalle apposite lontre, qualora l' autista del veicolo sia ferito e momentaneamente impossibilitato a pronunciare molte consonanti, si deve
-Montare in sella al proprio cavallo
-Genuflettersi
-Chiamare immediatamente l' automobile dei pagliacci
...
Decido di aspettare a farmi prendere dal panico. Vado alla domanda 2.
"In una strada a tre carreggiate, otto corsie, due salvagente, attorniata da banchine con segnalazione orizzontale gialla e una corsia predisposta al transito degli autoarticolati sopra le 3,5 tonnellate con carico sporgente fino al 10% della loro massa totale (polli in umido pescati in Israele), se si vuole sorpassare sulla destra un autosnodato Euro 3 con semi-rimorchio privo di catadiottri funzionanti e massimale RCA limitato alle norme del 1994, si deve:
-Assumere una posizione curva e sussurrare
-Rileggere la domanda
-Evocare un drago
Decido di abbandonarmi al panico. Metto le crocette a caso, o meglio, a senso, per quanto possibile. Esco. La pioggia non ha smesso. L' estrema periferia romana ride di traffico. Accendo una sigaretta. Esce fuori una ragazzona sui trent' anni, mi chiede da accendere. Mi dice che ha sbagliato tutto, che non ne ha capita neanche una, che è terrorizzata. Le dico che non è importante, che è una cazzata, che si può sempre rifare. Sorride un sorriso idiota, il sorriso di quelle donne così idiote che sai benissimo che non hanno sentito né tantomeno concettualizzato una sola parola di quello che avete detto perché stanno pensando troppo intensamente alle proprie scarpe.
Rientriamo per la correzione. La ragazzona ha fatto 0 (zero) errori. L' esaminatore la chiama "genio". Lei fa una faccia insolitamente seria, serra le labbra, mi passa vicino imbarazzata senza degnarmi di una sguardo ed esce velocissima tirandosi dietro la borsa come un cagnetto disubbidiente e quasi strappandosi la gonna. La guardo uscire con il proverbiale sguardo di chi si è appena accorto di aver cacato uno stronzo viola. L' esaminatore mi chiama. Mi avvicino speranzoso. Faccio appena appena il ganzo, sorrido alla notazione dei primi tre errori. Continuo a sorridere per inerzia anche al quinto.
L' esaminatore, inoltre, permea l' aria della stanzetta di spessa e stantìa buona volontà, cercando di motivarmi gli errori che ho fatto davanti a una platea di neodiciottenni ed extracomunitari:
-Vedi, qui è falso. Anche perché non si può dare la precedenza a destra a un ologramma, visto che non l' hanno inventato. Era un trucchettino.
-Ah.
-Eh eh. Fanno così. Ah, e qui, in realtà puoi parcheggiare sempre in doppia fila davanti a una tigre. Se non c' è un apposito segnale di divieto. Questo pensavo fosse chiaro.
-Già.
-Ovviamente la tigre deve avere il freno a mano tirato.
-Ovviamente.
-L' incrocio va bene... la precedenza anche... Ah. Questo cartello non è per le fosse biologiche dei camper da campeggio, ma un segnale di centralina elettrica multifunzionale di ricarico di batteria posteriore per autocaravan di immatricolazione comunitaria.
-Era chiaro.
-Sono sempre piccoli dettagli. Arrivederci. Il prossimo. Ah, un attimo... esséttete. Sette. Scusi, non ne avevo visto uno.
-Sarebbe stato un peccato.
-Eh.
Al settimo errore, sciabolato in penna nera sulla mia sanguinolenta scheda, chiunque può riconoscere in me i sintomi di una paresi.
Sono stato bocciato. Il mio record di errori viene eguagliato solo da una burina (ndr, tamarra, coatta, fighetta in modo volgare - idiomaticamente: ragazza dell' hinterland laziale, specialmente meridionale) bionda che riesce a coniugare il verbo "cioè" e da un rumeno dalla testa quadrata che dice "Rrivedréci". L' esaminatore mi dice che se è la prima volta, non è neanche male. Grazie a quest' ultima, falsa, inutile affermazione, tutti i presenti sono finalmente autorizzati a inserirmi nel campo semantico di "pietoso perdente" (tranne la coatta bionda che mi deve aver messo in quello di "cioè").
Me ne vado ridendo. L' ho presa con filosofia. E' quello che penso davvero, mentre, fuori dall' edificio, colpisco ripetutamente con la nuca il faggio dove sono appoggiato vieppiù sussurrando nuove torture da riservare a Nostro Signore Gesù Cristo qualora dovesse farsi rivedere su questo pianeta (e con rivedere intendo una prima volta).
Vado agli uffici a farmi spostare l' esame al mese successivo. Consegno tutti i duecentoventisei documenti relativi (tutto è sempre relativo a qualcosa, specie i documenti, ndr) a una signora bionda con una frangetta che sembra stata proposta da Alemanno in consiglio dei ministri, la quale digita qualcosa su un computer e poi mi fa (giuro):
-Non c' è niente da fare.
-...
-...
-Prego?
-Non c' è niente da fare.
-No, io cercavo la motorizzazione civile, non l' ospedale.
-Spiritoso.
-Cosa succede?
-Eh, praticamente, siccome quest' esame è slittato di una settimana, e lei può ripetere l' esame solo un mese e un giorno dopo il precedente, ecco, la sua documentazione scade tre giorni prima.
-Cosa?
-Eh, lei deve rifare i documenti.
-Cosa?
-Deve ripagare i bollettini,...
-Cosa?
-E deve ripagare il certificato medico. No, questo bollo da tre euro è ancora valido. Deve ripagare gli altri 100 euro.
-Cosa?
-Mi dispiace, ma d' altronde lei ha saltato la prima data di esame, e poi c' è stato questo slittamento di date...
-...
-...
-Cosa?
Esco. Piove ancora. Le nuvole mi stanno addosso come una polizia universale. Il fallo di dio fa speleologia nel mio culo. Non lo so ancora, ma stasera, a una partita di calcetto, mi slogherò la spalla per colpa di un' ala/centromediano ciccione che mi impatterà da dietro senza alcun motivo, solo perché è grasso. E non so ancora che scriverò un post su questi fatti, dolorante a una spalla, incapace di trovare una posizione comoda nella quale scrivere, scrivere -in maniera forse troppo semplice, sgrammaticata e sicuramente non abbastanza fantasiosa o illuminante- che la vita, a me, mi ha proprio rotto il cazzo.
37 commenti:
eheheh!
lo stronzo curiosone dei momenti di ansia!
(io comunque ho fatto 0 al primo colpo, giusto per infierire)
Grazie.
Suvvia, Woland, non ti crucciare: non sarai un asso nei quiz che trattano di come uccidere i passanti (e non finire in carcere) ma almeno tu non devi fare esame alla famiglia di Valeria Marini. In più, sai coniugare i congiuntivi (credo).
Volevo farti notare che io stasera non gioco a calcetto, e che se anche giocassi non avrei intenzione alcuna di impattarmi contro la tua schiena o morderti i polpacci (per quel poco che vi è da mordere, ad ogni modo...). Almeno non solamente perché sono ciccione, troverei sicuramente motivazioni ben più profonde e viscerali per romperti la tibia con la punta delle mie scarpe antinfortunistica. Tipo che sei un perfetto stronzo, tanto marrone e di gusto intenso da non superare l'esame di teoria della patente. Ed io che temevo per la pratica...
Vedo che la solidarietà erompe dal terreno come una sorgente d' acqua pura.
Posso offrirti una birra, volendo. Se ti può far piacere ed alleviare le tue ansie post agonistiche, intendo. Basta che poi te la getti in faccia da solo, con aria di sfida ed occhiali naso e baffi da Groucho Marx.
Ma se davvero la cosa ti turba come quella volta che lasciai tracce di sperma nell'utero di mia cugina dimmelo. E' stato davvero imbarazzante per tutti capire come il mio liquido seminale possa essere finito dalle mutandine nel cassetto nelle sue tube di falloppio.
5 errori alla prima botta, bocciato.
Bello è che esco, incontro uno che l'ha fatto con me (l'esame) e mi fa "scommettiamo che mi han bocciato? non ho studiato un beneamato cazzo" e da dietro si alzò un coretto "coglione, sei passato".
Seconda botta, promosso.
Bello è che esco e impreco contro qualcuno lassù. E la gente ride. E io rido con loro.
Beh, dai, non ti è andata poi così male.
Mio figlio, quando ci ha provato, optando ovviamente per l'ultima scadenza possibile, è riuscito a sbagliare sia il giorno che il posto.
No so se sia un record, ma sono certo che ci si avvicina.
Danilo
Ho-Ho-Ho! Adesso il ragazzo si credeva che la vita era una passeggiata di salute! Mi dispiace, ma effettivamente non riuscire a passare la teoria della patente è quasi più umiliante che riuscire a non chiavarsi la Bignardi al primo appuntamento.
Che dirti? Prenditi la tua rivincita comportandoti malino nei confronti del consorzio umano: fatti infilare spilli sotto le unghie da una bambina del talidomide, prendi una chitarra e suona "E ti ricordo ancora" di Fabio Concato nel reparto della chemio, vota Lega, non so, sbizzarrisciti. Ma ti prego, non desistere. Non vorrei mai che tu fossi privato del piacere di essere sceverato per sei mesi della patente per aver bevuto 20 ceres. Come succede a me ogni sei mesi.
La vita è una merda.
25 anni è una buona età per accorgersene, bravo!
In realtà, se la tigre è siberiana e non ha ingerito una femmina di goral incinta nelle 24 ore precedenti al parcheggio, il freno a mano è del tutto opzionale. Perchè nessuno lo dice? Chiediamocelo.
Louie Deers
Non me ne sono accorto adesso (che la vita è una merda). Me ne sono accorto in molte occasioni (quando avevo cinque anni dissi ai miei che secondo me dio non esisteva - non era probabilmente tutta farina del mio sacco, ma...), tra le quali riesco a focalizzare bene quando morì Fabrizio De André, e a commemorarlo chiamarono a cantare -tra gli altri- Loredana Berté, presentata da un entusiasta Enrico Silvestrin.
Zio, un giorno prenderò questa patente. E' una promessa che faccio a tuo figlio.
Se poi quando avrà 18 anni non se ne ricorderà, ok, bene lo stesso.
Bene io la teoria l'ho passata al primo colpo. Son sempre stata una secchiona. Poi anche la guida stava andando benino, qualche incertezza ma insomma alla fine sembrava tutto a posto. Così l'esaminatore mi dice "Va bene signorina, attraversi il corso e accosti, direi che è passata" e io - felicissima ed emozionata - attraverso il maledetto corso con il semaforo rosso pieno e quasi investendo un ciclista.
L'esaminatore mi ha fatto accostare e mi ha detto "Si ripresenti la prossima volta e magari si prenda un tubetto di Valium, prima"
Coraggio signor Woland, ci sono sempre degli idioti più idioti, a questo mondo.
Oh, sapevo già che esisteva Francesco Facchinetti. Questo non mi consola. Anche perché credo che egli abbia la patente, dopotutto.
La patente? Perchè adesso c'è pure da fare un qualche esame per poter guidare? ghgh
Ma tu guarda! Le inventano tutte per fare soldi!
Luis
anche io son stata promossa e avevo trovato una domanda che chiedeva se si possono superare i cani in autostrada...ero tutta piena di incertezze, però promossa alla prima insomma.
La pratica, ecco la pratica e il parcheggio a esse...
Cpt.
Ma solo io ho fatto zero errori e ho passato la guida al primo colpo?
Oppure state mentendo tutti per fare un piacere al povero woland? No, perché altrimenti mi invento di essere di una razza superiore e...
...ah, no, l'hanno già fatto. Eh, sì, la vita è proprio una merda! -_-
Sei distratto, Regulus. Proprio il primo commento, a cura di Ilanio, inaugura questo thread sbeffeggiandomi coi suoi 0 errori. Seguiranno altri insulti a carico del comitato congiunto delle motorizzazioni civili del centro Italia.
In base ad una delibera di prossima pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, approvata in parlamento a maggioranza relativa (c' era un solo presente ed era morto)(e forse si trattava di Cossiga), il governo varerà un decreto ad (meam) personam con il quale mi si vieta di avvicinarmi a qualsiasi cosa il cui moto venga prodotto dalla combustione di qualsiasi materiale fossile, fosse anche un trattore giocattolo a carbonella.
Ero distratto dal fatto che stavo pensando intensamente che la vita è una merda, scusami :D
(Esprit d'escalier)
Dimenticavo di dire però che il mio esame, diciotto lontani anni fa, era quello con max due errori.
Sì, era più facile, lo ammetto.
E con, "Il fallo di dio fa speleologia nel mio culo", il premio "Frase dell'Anno" va a Woland! Complimenti ragazzo, vieni avanti, te lo sei meritato.
al mio esame feci 4 errori nelle prime 5 crocette, per poi vedere l'esaminatore che stupito finivia di correggere e mi dicendo "che culo, all'inizio pensavo le avessi sbagliate tutte, 4 errori, promosso".
Non ti preoccupare woland, la prossima voltà andrà meglio.
Tipo 6 errori invece di 7.
Lorenzo: Woland è un _grande_ parolaio. Sarà anche altre cose, magari migliori, ma come parole non lo batte nessuno.
Danilo
Quella della speleologia l' ho mutuata da qualcuno, credo. O almeno, non la frase, ma l' idea di speleologia figurata l' ho letta da poco da qualche parte (forse "La scopa del sistema" di D. Foster Walcce). Oh, beh, ma non siamo troppo umili, prendiamoci pure i complimenti. D' altronde si fa anche di peggio che "mutuare" le ispirazioni. Si copia spurodatamente. Tutti copiano.
Guardate Baricco, che copia se sempre sé stesso.
Guardate Capezzone, che copia la repubblica di Vichy.
Mi ricordo che quando provai l’ultima volta a prendere la patente – avevo vent’anni - ero con un amico a fare lo scritto. Prima di entrare lui disse: piuttosto che fare 5 errori, preferisco farne 9. Chiaramente riteneva, così facendo, che avrebbe rosicato di meno. Alla fine io feci 4 errori (ma poi non feci la teoria e a tutt’oggi non ho la patente, ma questa è un’altra storia). Il mio amico fece proprio 9 errori, e rosicò molto, e anche molto di più di quello che aveva previsto. Credo che la vita, oltre a rompere il cazzo, spesso lo faccia a anche con una discutibile ironia.
P.P.
Pierpaolocaserta: immagino tu intendessi dire "con un' _indiscutibile_ ironia" :-)
Danilo
Confermo Woland, si tratta de "La Scopa del Sistema". Dopotutto è un'immagine così carina, un enorme fallo tutto bianco sormontato dal tatuaggio sul glande del classico triangolo munito di onniscente occhio.
Danilo, mi sa che l'ironia della vita a volte è davvero discutibile. Se no non ti verrebbe voglia di prenderla a randellate sulle gengive, a fargli venire l'herpes giù fino al bus del chiul.
Ogoun: l'ironia della vita è indiscutibile, e niente nega che ciò provochi un desiderio irrefrenabile di comunicare con lei (la vita) tramite il manico di un piccone. Ma è meglio sessanta centimetri di un tondino del dodici.
Il problema è che mi manca l'indirizzo.
Danilo
E, come ti dicevo, Woland, riguardo a Prometeo:
http://www.stellepiccolecose.splinder.com/
Danilo
Hai 25 anni.
Cioè.
Credevo di più.
(è una brutta cosa?)
E' uno EVIDENTEMENTE precoce.
E comunque anche ilanio è un inZenZibile senza Quore :D
Precoce?
Io?
Dopo un post in cui vi racconto che ho fatto 7 errori all' esame della patente a 25 anni?
La prossima volta sarò più esplicito e racconterò di come a tutt' oggi io non riesca mai a centrare del tutto il vasino.
Grazie della malriposta considerazione, comunque si Gramigna, ho 25 hanni, ma se può essere in qualche modo di bilanciamento, a settembre ne avrò 26. Non è una brutta cosa avere 25 anni, no. Ma solo perché potrei averne 11 (un' età orribile) o 78 (idem). Per il resto fa cagare.
Ah, e Ilanio non è insensibile e senza cuore, posso testimoniarlo, e soprattutto, qualora lo fosse, è UNA insensibile senza cuore.
Danilo, più che di ironia io parlerei di strafottenza, ma va beh, le definizioni sulle grandi materie filosofiche restano del tutto arbitrariamente soggettive. Per cui, diciamo pure che se non si discute sull'ironia, perlomeno la strafottenza di un sistema che se ne sbatte apertamente di quanto ti sbatti per un esame di guida la devi ammettere ;-)
Woland, caro, per certi problemi di apprendimento esistono gli specialisti. Per gli esaminatori della motorizzazione, esistono le tangenti. Ma, ahimè, per la precocità in certi frangenti non funziona nemmeno padre Pio. Ma, oh, resti uomo lo stesso, e poi sei dannatamente un coetaneo, non posso non provare fraterna comprensione.
Mi piacciono questi scambi di battute. Pur tuttavia un altro daiquiri me lo scolo volentieri.
Post fantastico.
Io promosso al primo colpo, zero errori. Poi bocciato tre volte tre alla pratica: 1 contromano; 1 tamponamento; 1 inversione a U fatta a O.
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