domenica 3 gennaio 2010

BUON ANNO, TANTO E' L'ULTIMO

Il disordine si accalca, ma i resistenti sono costretti a nicchiare in un angolo, perché ha un papillon. Nella città dei fiori -disse chi lo vide passare- che forse aveva bevuto troppo, ma per lui era normale.

Certo che sto parlando di Povia.

Se fossi un illuso, direi che si tratta di Satana. Invece credo sinceramente che sia solo una sua malriuscita, viscida e micragnosa catàbasi rettiliana. Mi ricordo la gioia di quando lessi le sue parole "Mi sento un provocatore, va bene così": finalmente avevo trovato il Minotauro. Purtroppo il Minotauro era sull'affresco, e sotto ci dormiva una puerpera carmelitana con il collare borchiato troppo stretto e un prolasso dell'utero.

Sui vocalizzi dei bambini non mi esprimo, che praticamente citerei Sade. Ma non so se abbiate poi davvero sentito con attenzione questa cosa:



Il testo, se così è possible chiamare questo maestoso arabescarsi di stronzate, sarebbe questo. Vediamo insieme di analizzarlo secondo i precetti della linguistica anamorfica (non andate a cercare anamorfica su wikipedia, non è quella):

"Vorrei avere il becco
[Si, Darwin, certo, come no. La selezione. Certo]
Per accontentarmi delle briciole
[Invece purtroppo sei costretto a intascarti i soldi per i poveri bambini negri. Si vede ch'era destino]
Concentrato e molto attento
[Non avevo dubbi]
Si, ma con la testa fra le nuvole
[Li avevo]
Capire i sentimenti quando nascono e quando muoiono
[Prova a chiamare Giacobbo]
Perciò vorrei avere i sensi per sentire il pericolo
[Buono a sapersi. Vado ad accendere il motore]
Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l'amore è un inganno
[Anche voi non avete idea di cosa tutti quanti sanno? Mandatemi una mail]
Oh, ce l'ha fatta mia nonna per 50 anni con mio nonno in campagna
[Mica cazzi]
Più o meno come fa un piccione
[Ovviamente]
Lo so che e brutto il paragone
[Non ti buttare giù così]
Però vivrei con l'emozione
Di dare fiducia a chi mi tira il pane
[Si chiamano servi]
Più o meno come fa un piccione l'amore sopra il cornicione
[Si scoperebbe anche il Duca di Avignone su di un tetto. E' un peperino]
Ti starei vicino nei momenti di crisi
[Mica mangio solo pane, prendo anche gli indennizzi della previdenza sociale]
E lontano quando me lo chiedi
[Guardo l'orologio]
Dimmi che ci credi e che ti fidi
[Delenda Cartagho]
Un giorno avevo il vento che mi accompagnava su una tegola
[Se fai così mi distraggo]
A volte sono solo e mi spavento, cosa cì fanno due piccioni in una favola?
[Vomitano]
Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l'amore è un inganno
[Questa particolare forma verbale si chiama indicativo eufonico]
Oh, me l'ha detto mia nonna
[Quella traditrice della razza umana]
«Lo sai quante volte non pensavo a tuo nonno?»
[Adesso me le dice tutte. Una per una]
Più o meno come fa un piccione
[Volatili non particolarmente interessati a bipedi ottuagenari. Che sciocco a non averci pensato prima]
E mica come le persone che a causa dei particolari
Mandano per aria sogni e grandi amori
[Il diavolo è nei particolari, ma dopo questo verso si è dimesso]
Camminerò come un piccione a piedi nudi sull'asfalto
[A scuola la similitudine si impara dopo la parola "zampe"]
Chi guida crede che mi mette sotto
[Ma te giela farebbi vedere, ahò, porcoddio, sti stronzi! Annamo ar baretto dei lazziali che ve racconto]
Ma io con un salto all'ultimo momento volerò
[Quelle pizze che vedete in strada stanno solo dormendo]
Ma non troppo in alto
[Massimo un metro, infatti, poi c'è l'impatto e poi ancora lo spazzino]
Perché il segreto è volare basso
[Vedo già il nuovo manuale di autoaiuto Mondadori prendere le stampe]
E un piccione vola basso
[Ci leggo un po' di gelosia]
Ma è per questo che ti fa un dispetto
[Si, cacano per esprit de liberté postmoderno. L'ho sempre sospettato anch'io]
Ma è per questo che anche io non lo sopporto
[Ve lo volevo dire tra i denti]
Noi però alla fine resteremo insieme
[Reductio ad passeram. Prendete pagina 1]
Più o meno come fa un piccione
[Ma un po' tutti i pluricellulari si dilettano in questa cosa di scindersi. Non ne farei una questione personale]
L'amore sopra il cornicione
[Massì, sbilànciati]
Ti starò vicino nei momenti di crisi
[Tipo quando le sei vicino]
E lontano quando me lo chiedi
[Spero che in questa cartiera abbiano abbastanza moduli]
Dimmi che ci credi
[Mi sa che mi tocca]
Ci sveglieremo la mattina, due cuori sotto una campana"
[Grazie a Dio c'è la messa]

Non bastando questo fantastico strumento di tortura, Povia ha avuto un idea.

Disseppellire il cadavere di Eluana Englaro e ficcarglielo in bocca.

Se volete rileggere male la frase, allora c'è Povia che il cadavere di Eluana lo infila nella bocca del papa. Se invece siete necrofili, giù le mani dal pacco che fate schifo.

Ah, buon anno.

9 commenti:

nastja ha detto...

che vanesio. Pur di scrivere un post così comicamente surreale ti sei sottoposto alla tortura di Povia. Cosa non si fa per la fama.

plastica ha detto...

Reputo tutto ciò un esempio di lirismo senza pari, un'espressione disperata della stupita fatticità, un grido di dolore alla banalità dell'orrore quotidiano, un repsiro del genio mai domo eppure ancora dedito all'educazione a favore dell'onestà. chi ci legge altro, o non ci arriva o è in malafede.

Unknown ha detto...

Plastica, mi hai risparmiato il disclaimer, vuoi farmi da agente? Volevo appunto scrivere io stesso che non risponderò a eventuali critiche sul buon gusto a meno che -A MENO CHE- non siano davver, davvero, davvero stupide. E' che ieri mi è morto l'ultimo hobby.

sooshee ha detto...

c'è modo di sapere se plastica dice davvero?

regulus21 ha detto...

L'amore sopra il cornicione
[Massì, sbilanciati]


Qui son morto! :D

cratete ha detto...

Il fungo nucleare all'inizio del video reca un significato che non deve sfuggirci.

Unknown ha detto...

@Nastja. Bel ringraziamento. Se tutti quelli che lavorano nel sociale fossero trattati così forse lavorerebbero. Sei un mostro.

Bartleby ha detto...

esprit de délicatesse..
http://www.youtube.com/watch?v=N_iZJX3-Sk4

Unknown ha detto...

Il ritratto dell'artista da vecchio giovane subisce transustanziazione nell'ultima scena del da te menzionato filmetto. O almeno, questo è il mio programma elettorale.