lunedì 14 settembre 2009

LE SUPERFLUE AVVENTURE DELL' UOMO CHE SI CATALOGAVA I PROBLEMI E NON SI RICORDAVA IL SUO NOME

Se avessero detto a Nicolao Colai che il giorno dopo sarebbe morto, lui avrebbe detto "Argotone". Si, perché il problema di Vincent Gulliveroni (che poco sopra abbiamo chiamato per comodità Nicolao Colai), era l' ordine mentale. Egli aveva una buona memoria, un sapiente modo di fare, un equilibrio comportamentale basato su tiepide forme di tolleranza e modeste dosi di Xanax, purtuttavia non riusciva a mettere ordine nelle sue cose (soprattutto mentali).

Niente poteva però abbatterlo nell' ostinata ricerca di un bandolo che lo tirasse fuori con ordine e virtù dalla melassosa matassa informe e contraddittoria dei suoi mediocri pensieri.
Fu per questo che Whithaker Nocciolino III (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai e Vincent Gulliveroni), decise di comprare una cassettiera.
Su ogni cassetto della cassettiera Winston Purea (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni e Whithaker Nocciolino III) pose degli adesivi gialli, su ognuno dei quali scrisse un diverso ambito tematico mentale, scelto per le sue virtù assimilative a livello concettuale. Aveva scritto, per esempio, "Femminilità", "Interrelazioni", "Ricordi d' infanzia", "Arma Letale dall' uno al quattro", "Emozioni genitoriali mutuate", "Errori commessi", "Desideri", "Chiappe viste sull' autobus" eccetera eccetera.

All' inizio tutto fu migliore. Se incontrava per caso un passante che gli dava disgusto, subito Paolino Guntergrass (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III e Winston Purea) gli scattava una foto, buttava giù due righe, le faceva firmare al passante e correva a casa a catalogare la scheda sotto la voce "Disgusto". Ma poi le cose iniziarono a mettersi male.
Ma questo sarebbe noioso scriverlo, quindi aspettiamo gli sviluppi naturali degli eventi e nel frattempo godiamoci la PRIMA PARTITA DI TENNIS SU BLOG DELLA STORIA! Linea al campo.

Urgh! (Spat!)

Mmf (Spot!)

Oar! (Ntlok!)

Yah! (Stup)

Off! (Nap...)

Yaaaarrh! (Splaat!)

Orrr...mmf...'coddìo.

(Clapclapclapclapclapclap)

.......Quinze zerò


Bene, torniamo a noi. Dopo pochi giorni, Pizzarro Cuervo Gruesso (che abbiamo finora chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea e Paolino Guntergrass) era già sprofondato nella psicosi più nera. Ai primi cartellini, aveva dovuto aggiungerne molti altri, poi altri ancora, poi aveva dovuto comprare un' altra cassettiera, poi un' altra ancora, ed ora era proprietario di cinque immobili in fideiussione completamente arredati a cassettiere. La polimorfizzazzione del suo incarnatum mentale risultava irriducibile a semplificazioni semantiche; e qualsiasi cosa questo buffo insieme di parole stesse a significare, lui ci credeva e ci era anche andato in paranoia.
Una notte (l' unica notte, perché questa storia comprime per comodità un tempo di circa un anno e mezzo nel giro di un giorno e mezzo), Iustus Finmeccanica (che abbiamo nominato altresì Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass e Pizzarro Cuervo Gruesso), si trovò con un dubbio gordiano, orribile, tremolante tra le tempie come un' odalisca impazzita per gli acidi.

Ma io come cazzo mi chiamo?

Cercò in ogni mobile dei suoi cinque immobili, ma non trovò nulla. Il nome era un criterio base per definire la propria personalità, ne era sicuro. Doveva essere così. Se si fosse chiamato Arthur Menespazzo, avrebbe forse avuto la stessa vita che se si fosse chiamato Beneplacito Gulpappi? Ovviamente no, si ripeteva. Come poteva mettere ordine nella sua vita senza riuscire a ricostruire il proprio nome come prima cosa? Infatti subito notò che molti dei cartelli che aveva attaccato non avevano tutta l' importanza che lui gli aveva dato mentre li scriveva.

"Motivi per cui forse sono una donna", non lo ricordava, ad esempio.
"Aiuto sono una donna", nemmeno.
"Bambini di cui mangeremmo il cuore caldo" neanche.
"Ridondanze consonantiche nel siciliano continentale" tantomeno.
"Pomodori e altre follie della natura", figuriamoci.

Prese a scartabellare tutto quello che gli passava per le mani. Ma non ne usciva. Allora si erse, prese con forza la porta di casa, la baciò e la mise incinta (così gli piacque pensare), si fiondò giù per le scale, si lamentò dell' elastico, si catapultò per strada, si lamentò della traiettoria troppo oblunga e del rinculo e chiese con veemenza a un passante che se ne stava fermo sul marciapiede (o forse anche più fortemente, con vee,ee,ee,eemenza):

-Scusi, lei è un passante?
-Si.
-Buon Dio, grazie. Una certezza.
-...
-Ma... un attimo.
-Dica.
-Lei non si muove.
-...
-Lei è fermo.
-Aspetto una persona.
-Lei non E' un passante. Lei non passa. Lei è fermo.
-...
-Mi ha mentito.
-Non so come scusarmi.
-Mi dica come mi chiamo.
-Ma io...
-Dica il primo nome che le viene in mente, dannazione.
-Muschius Vallelappo.
-Mmm.
-C' ho azzeccato.
-...
-Eh?
-No, non credo. Mi ricorda qualcosa, ma credo fosse il nome del mio professore di diritto canonico alle medie. Si, quello che portava sempre quell' elegante pene sul petto e tutti quei pesci nel tempo di reazione. O mio dio, sono così confuso. Sto male.
-Mi dispiace molto. Posso farmi perdonare?
-No. Non può. Oramai è finita. Troppo. Troppo, ho penato. Più, non ce la faccio. Ammazzo, io ora la.

E così dicendo, Dagoberto Wunderbar (che conosciamo anche coi nomi di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso e Iustus Finmeccanica) portò le mani al collo del passante (che durante il processo, Dagoberto Wunderbar nominerà sempre, con ghigno maligno e piglio sarcastico e irredento, il "fermantesi") e lo soppresse.
Processato e condannato per "assassinio con aggravante stupida", Fulgibert Protempore (che abbiamo anche riconosciuto nei vari Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica e Dagoberto Wunderbar), morì sul patibolo. Di fame, perché per l' "assassinio con aggravante stupida" veniva, in quel tempo, comminata la pena di impiccagione senza la corda, quindi il boia azionava semplicemente una leva ma poi c' era silenzio imbarazzato, al boia veniva il magone e tutti si sedevano ad aspettare che prima o poi, in qualche modo, il tizio morisse.

Lo seppellirono nel cimitero monumentale di Wruuumbulgfertuh, in alta Lapponia, per esplicita volontà della moglie, la quale pretese che il marito fosse seppelito nel posto che amava di più, cioè, secondo la donna "il più lontano possibile dalla mia fica", come affermava lei stessa con smorfia di disprezzo.

Tante persone, a tutt' oggi, si recano sulla tomba di Menelao Pugnetta (che ricordiamo anche coi nomi di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica, Dagoberto Wunderbar e Fulgibert Protempore) a rendergli omaggio. Persone come lui. Persone con problemi di catalogazione dei problemi, con insicurezze che riguardano altre insicurezze, con una spirale di confusione che si innesta su uno strato di completo smarrimento, con un infido groviglio di paranoie che si dipana concerogeno da sottovalutate debolezze e che investe tutti i settori della nostra vita privandoli di significato e confinandoci in un esistenza meschina, grigia, schiavizzata, pavida e pestilenziale.

Si, ci vado anch' io, ma fatevi un po' due vasetti di cazzi vostri.

Tutte queste persone gli rendono omaggio, tra paranoie ed errori semantici, applicando un foglietto sulla sua tomba. E il miracolo, il vero miracolo, è che c'è posto per tutti.
Non ci sono problemi di spazio.

La tomba di Dildo Passerucola (e ovviamente di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica, Dagoberto Wunderbar, Fulgibert Protempore, Menelao Pugnetta e di molti altri), è larga 47 metri.

31 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo di avere visto il film. La casa fortezza? :-)

Danilo

Unknown ha detto...

Direi più "all' improvviso uno sconosciuto" :-)

Unknown ha detto...

Stavolta mi sa che ho esagerato, Danilo, nessuno commenterà mai quest' affare.

Anonimo ha detto...

Io son rimasto affascinato.
E mi son sentito molto vicino al protagonista.
Però commenti non me ne vengono, sorry.

nastja ha detto...

In un momento di smarrimento ho fatto assurgere Elio Delle Storie Tese a maitre a penser e su suo consiglio ho comprato Casi, di Daniil Charms. Che mi ha fatto schifo.
Perchè dico questo ? Fondamentalmente perché in ufficio non ho un cazzo da fare, ma anche perché questo tuo coso (perchè non è un racconto, vero?) lo trovo di gran lunga più divertente.
Ma i nomi ? Come ti sono venuti i nomi? Hai mai pensato di scrivere una Guida Al Nome Del Tuo Futuro Bambino Per Puerpere Disturbate?

Unknown ha detto...

L' ho già scritto. L' editore mi ha fatto condanndare a tre anni di domiciliari.

Unknown ha detto...

(Poi, non so, potrebbe anche essere un racconto, ma dipende da cosa intendi per racconto. Se il fatto che abbia un inizio, una fine e che succedano delle cose ti basta, magari puoi addirittura considerarlo un racconto. Io lo considero una serie di scorregge che premevano per uscire dal mio cranio).

Anonimo ha detto...

Io considero allo stesso modo quel libro del cazzo che ti dicevo prima.
Quindi l'unica differenza è che le tue sono scorregge gratis mentre il libro l'ho pagato.
Eh ma non ti conoscevo ancora.

nastja ha detto...

giuro che non ho la minima idea di come sia uscita la foto vicino al commento

Unknown ha detto...

Prima hai commentato da un account poi da un altro, visto anche il cambio di iconcina.

Ma fammi capire, quindi se per caso scrivo un libro pieno di queste cazzate, tu non lo compri? No, così ti depenno dall' elenco, che finora contava solo te, e lascio perdere l' ambizioso progetto che mi era venuto in testa in questo preciso momento.

regulus21 ha detto...

Se tu fossi l'ultimo uomo sulla terra, ti sposerei. Ma anche il penultimo. O il terzultimo.
E anche se ti chiamassi Pernigione Sellaparte.

No, assolutamente, non ti amo. Ma ti stimo, eh. Ma tanto.
Che a me, una persona in genere, basta che mi fa ridere.

S'è capito che per me questo post è assolutamente geniale?

Anacronista ha detto...

Nella insensatezza intrinseca e/o apparente ho persino scovato un significato immantinentemente filosofico.
Lui (meno male che esistono i pronomi..), così preso dal catalogare l'esistenza, dividendola in compartimenti stagni, così ostinatamente tassonomico nei confronti della vita, così ciecamente intenzionato ad applicare una sorta di bizzarro capitalismo concettuale al multiforme darsi del mondo, neanche enciclopedico perché puramente e rigidamente classificatorio, Lui, dicevo, alla fine perde di vista se stesso, i suoi scopi, i suoi fini esistenziali, il senso del suo esistere, proprio come brillantemente riassume il seguente passo:

"Come cazzo mi chiamo?"

ed è qui che il racconto raggiunge l'apogeo dell'estasi estetica estiva mistico-masticheggiante.

E l'incontro col "fermantesi", che dire di quell'enigmatico ma pregno-di-senso-incontro? C'è l'essere con la sua ambiguità, quel già presocratico ma indubbiamente esistenzialista "chi siamo, dove andiamo", quello star fermi pur muovendosi e quel muoversi pur stando fermi, in un perenne punto interrogativo che si consuma - DEVE consumarsi- in quell'emblematico assassinio, unica conclusione logica possibile della struggente vicenda.

PS: ci vedo "Erostrato" tratto da Il muro di Sartre

Anacronista ha detto...

Ma dimenticavo, il racconto sembra scritto da un figlio illegittimo avuto da Sartre, Benni e il cugino sempre illegittimo di Dan Brown

Unknown ha detto...

Quello che mi piace un casino di voi filosofi è che riuscite a dire in una quattro pagine quello che io scrivo per sbaglio in una riga.

Però, a parte le massime, devo ammettere l' influenza (anche se non lo leggo da un bel po') di Benni, mentre Dan Brown per me produce combustibile da caminetti e Sartre non l' ho mai letto. Cioè, avevo iniziato la Nausea ma poi ero andato in campeggio e mi ero portato la yourcenar, che poi avevo mollato per leggermi Benni.

Unknown ha detto...

(Non volevo certo offendere i filosofi. Adoro i filosofi. Specie quelli con la tunica e quelli che baciano i cavalli)

l'avv ha detto...

Suntero.
E' la parola di verifica qui sotto.
E' l'unica cosa sensata che mi viene da dire in calce a questo post.
A questo punto sono certo che Woland sia lo sceneggiatore occulto del capolavoro "Pi greco - Il teorema del delirio" e de "Moebius".
E tutto torna.
Chapeau per i nomi.
Suntero.

nastja ha detto...

Woland, depennami pure, ho una lista di roba da leggere che non finisce mai e sono pateticamente senza soldi.
Però siccome ho comprato il libro di Chinaski per par condicio forse dovrei comprare anche il tuo e diventare la mecenate di voi giovani scrittori.
Non potresti eventualmente mandarmene una copia ?

Unknown ha detto...

Ma si, tatno se mai succederà se ne parla tra un secolo. Postumo.

Anacronista ha detto...

Ma no, era una caricatura. Giuro.Non si era capito?

(COn Sartre hai in comune solo un pò della trama del racconto. Nel suo, un tizio guarda dalla finestra l'umanità, per poi scendere in strada e uccidere un passante a tiro.)

Anonimo ha detto...

Bof! Io, di Benni, mi ricordo il Parin Giauchiero...
No, non è vero, mi ricordo un po' tutto, ma il Parin Giauchiero sta sopra al resto.
Sì, beh, ma quel che volevo dire è che ci sono due modi per avere commenti. Uno è scrivere un post commentabile, l'altro è chiederli :)

Danilo

Unknown ha detto...

Direi di sì. Regola aurea.

Per quel che riguarda i fiolsofi, Denise, ero più che sicuro del piglio ironico. Nondimeno, siccome il confine è labile e filosofi ne ho conosciuti assai, quando sono seri sono in grado dire una sequenza di parole al 90% identica a quella che hai esemplificato.

Sono sempre rimasto vieppiù ammirato dal fatto che veri filosofi di rango abbiano impiegato 30 anni di studi e venti tomi in tedesco (o latino) da cinquecento pagine per dire al filosofo preceedente "non ci hai capito un cazzo, testa di razzo".

Anacronista ha detto...

Dipende, molti se non li ascolti e ti lasci impressionare dalla lunghezza di periodo e circonvoluzioni verbali rischi di non apprezzarli per pregiudizio, ma molti altri no.

Per il resto è vero! D'altronde c'è pure qualche autore che su questo fatto di dire dei fil precedenti "ci avete rotto il cazzo" ci ha costruito una brillante teoria, la prossima quale sarà "hai detto che lui ha detto che lei ha detto che ha rotto il cazzo, così rompendo il cazzo a me" ecc, ecc...

iaia ha detto...

so che è off topic però volevo informarti che in alcune delle poche categorie che sono riuscita a intravedere nella vasta -vastissima!!- lista del concorso di macchianera per blog, t'ho votato. e ri-votato.
una delle categorie in cui SEI STATO NOMINATO è Migliore Blog Mobile.
[qualcosa del genere è miglior food & wine.]
non so, vedi te.

Unknown ha detto...

Sei molto cara. Credo si intenda il miglior blog che scrivi dall' abitacolo della tua macchina col blackberry. Se fossi in grado di fare una cosa del genere, non sarei qui, sarei a stoccolma a ritirare il premio.
Ma votatemi pure dove più vi aggrada, anche "miglior bolg che fa agiografia dei preti pedofili". Mi fate contento. Ho le stesse possibilità di vincere anche solo il portachiavi che di uccidere Cammarelle con uno schiaffo, ma apprezzo lo sforzo.

l'avv ha detto...

ti ho detto che ho votato su macchianera per gli awards? post quello di serendipity dedicato al papà. 3 o 4 voti a te, qualcuno a livefast, 1 a qualcosa, 1 a chinaski, 1 a smeriglia, poi heike del blog ottuso, tutto il resto a fagiolisenzaschiuma, tipo miglior blog tv e, ovviamente, letterario. rigorosamente a cazzo.

Unknown ha detto...

Dio te ne renda merito, fratello. Preghiamo.

Artemisio ha detto...

Sono affaticato, sono arrivato tardi. Uff! Che dire? mantre leggevo pensavo "bello, mo' glie lo dico che è bello". Ma visto che ti lamenti sempre e, come dice Danilo, uno dei modi di avere commenti è chiederli, non te lo dirò.

Unknown ha detto...

Lo prendo come un "stronzo".

NostradAmuse ha detto...

A me è piaciuto il racconto/delirio.
Come riferimento letterario ci vedo Quenau che è inciampato ed ha battuto la testa.
Un test interessante sarebbe farlo leggere ai pazienti dell'igiene mentale per vedere se, almeno loro, ci trovano un senso. Oppure a dei laureati in filosofia. Fai tu.

Artemisio ha detto...

Una cosa però voglio dirtela: se smettessi di scrivere di codeste cose (cose belle, per dio! Vorrei avere una laurea in filosofia per poterti comunicare in modo assai più incalzante ed efficace questo mio pensiero) perché pensi non siano apprezzate deducendo ciò sulla base di una variabile capziosa e dallo spessore quanto meno discutibile come il numero di commenti ricevuti allora si, dicevo, che saresti uno stronzo.

Viandante ha detto...

Se avesse usato un database MySQL invece che le cassettiere forse sarebbe ancora vivo.