lunedì 25 agosto 2008

ANALGESICO

Stavolta è bastato veramente poco perché la pletora di intolleranze quotidiane diventasse una resa. E' bastata una spiaggia, uno strappo di vacanza. Un termine che è esattamente ciò che sta a significarci -vacuum-, cioè luogo di mancanza, vuoto, assenza di presenze lottate.
E' o non è una commedia questo scalpitare formichesco verso la distanza? Siamo davvero così stupidi e pazzi da contenderci fazzoletti di sabbia per gioire di niente e creare rumore, per poi poter gridare più forte del rumore?
Sto a sottolineare gioia, potresti passarmi un po' di autocommiserazione che nostro padre ce l' ha finita, ho fatto punto, il mio panino sa di panino, che delusione, la mia barca ha un po' di alghe sullo scafo, mio figlio nuota più veloce del tuo, le libellule non mi interessano e tantomeno quelli di Bari che sono dei Pidocchi, passami il sale che me lo sfrego dentro le orecchie, l' ombra del tuo ombrelllone -brutto bastardo- copre completamente l' ombra del mio ombrellone, magari se andavo in montagna, Teresa le perde rosso la passera e io lo prendo come un complimento, ad Anna non perde più e sono infelice, ma infelice come non lo è mai stato quasi nessuno perché dai miei lineamenti non si può comporre quel qualcosa che non si sia già consumato alla nascita, qualcosa che non faccia al cervello il suono acido di un pervertito ubriaco che forza col suo grimaldello elettrico la porta del culo di un neonato.
Aivoglia a fare cuccioli d' uomo, bestiola sensuale, altroquando saresti stata bella da far schifo, ed è semplicemente per questo che mi fai così tanto schifo.
Scappiamo nei picchi di montagna, e vediamo se siete così delicati come volete farmi credere.
Magari possiamo anche officiare messa in una pianura fresca, con ampio parcheggio.
Magari arroccati sulle vostre belle finestre sul mare vi lasciate scappare una delega -per esempio a me- di almeno cinquecentomila domande che a voi non solo non interessano, ma alle quali avete anche la marcescente arroganza di rispondere.
Magari mi potete venire a trovare proprio mentre sto scrivendo di voi, mentre scrivo che non vi riconosco allo specchio, che mi fate la cosa più brutta, e che non merito nessuna delle smorfie di pietà che non mi fate.
Magari ci possiamo aprire insieme uno di questi cazzo di blog.
Magari il nostro libro più bello ha dentro le istruzioni per cucire stomaci.
L' analgesico più forte sarebbe darci dentro con la vostra progenie finché non le sanguinano i giorni.
Fotografare le cose più belle che ti vengono in mente, girandoti la macchina verso la faccia e, ancora meglio, rinunciando a scattare.
Magari se mi metto con le spalle al vento posso non sentire il tuo grosso cazzo che mi mangia la vita mentre tu sei distratto a guardarti la cappella.
E comunque, brutti pezzi di merda, sappiate una cosa, prima di saltare la finestra.

Non mi ha fatto ridere.

3 commenti:

EsposiMetro ha detto...

Ben tornato!!!
Incazzuso e fragoloso
Ci piasce Ci piasce

Unknown ha detto...

Ero un po' in clima da premere il bottone rosso.
Ma poi si torna in barricata.

Toni Bruno ha detto...

wow