domenica 27 settembre 2009

FULGENTIA LIMINA TRIS VIDEOR MORI

Mi sono reso conto che da quando ho questo blog è come se avessi aperto tante parentesi, ma ne avessi chiuse poche. La seconda parte della vita di Manuel Kant, per esempio. O i "fulgentia limina" che avevo iniziato a postare all' inizio, ovvero "La cinematografia Vaticana". Pensavo di iniziare a chiuderne un po', come era solita dire la madre di Renato Brunetta dopo il parto, riferendosi alle proprie tube.

E' per questo motivo che, non avendo un argomento più ficcante (ne avrei, ma purtroppo scrivo ora che ho fame e quindi devo andare a mantecare i miei ceci), ho pensato di proporvi alcuni dei migliori film del secolo, nelle versioni rivedute e corrette dalla CEI nell' ambito del più generale processo di modernizzazione della Chiesa (prima che arrivasse l' HitlerJugend Boy a proporre messe in aramaico e tribunali inquisitori per persone con gli occhiali).

Le prime puntate le trovate ancora qui: Fulgentia Limina e Fulgentia Limina II



Ecco quindi a voi un po' di questi meravigliosi titoli Home Video:

IL BUONO, IL BRUTTO E IL PAPA
In un vaticano politically e correct, Gino strada, Marty Feldman e il papa si incontrano in una lavanderia sadomaso; la lavatrice del papa finisce per ultima e gli altri gli sparano. Poi Gesù spara alla Madonna, che spara al papa, che bestemmia.

UNA 44 MAGUM PER L' ISPETTORE PAPA
In un vaticano di piombo e droga, il papa si compra un impermeabile e sotto non si mette nulla. Ma dal nulla, ecco che un cardinale gli dà una pistola e una missione, solo che lui dopo cinque minuti non se la ricorda più che c’ha l’Alzheimer. Poi non trova la preparazione h e bestemmia.

IL PAPA COLPISCE ANCORA
Tanto tempo fa in un vaticano lontano lontano, il papa viene infilato in uno scafandro nero che simula l’asma.

IL PAPA RICOLPISCE ANCORA DI NUOVO
In un vaticano di montagne russe e tunnel dell’amore il papa riprova una seconda volta il gioco di dare dei cazzotti al coso dei cazzotti. Fa 150000. Poi non trova la preparazione h e finisce come sappiamo.

VATICANA JONES
Il Papa ha una frusta e un cappello e si gongola nei cortili di un vaticano violento e corrotto, scomunicando rane lefebriane al grido di Kalimà Shaktidé, Domo Shivaké, Missakataiò.

TRE METRI SOPRA IL PAPA
I Vivi (questa era stata scritta quando mancò all' affetto dei suoi cari Giovanni Paolo II).

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI
In un Vaticano nottambulo e malaticcio il Papa si caga sotto per i risultati dell' ECG e bestemmia.

UN UOMO CHIAMATO PAPA
In un vaticano selvaggio e impervio il Papa viene catturato dagli indiani, portato via dal suo ranch e appeso per il pisello. lo salverà Gesù. Forse, se ha tempo, dopo lo scherzetto del'l ultima volta.

NATURAL BORN PAPA
In un vaticano volubile e permaloso, quantomai tentato dalle pieghe del libero mercato e dallo showbusiness, un efferato Papa si tinge il vello pubico con le interiora di alcuni macachi. Citato in giudizio dal prefetto dello Sri Lanka, che produce i macachi, il Papa si presenta in tribunale e fa una strage piantando matite nei petti della gente.

LA NOTTE DEI PAPI VIVENTI
In un Vaticano giolindo e decabrista, un Papa-uccello venuto dal futuro piange stelle di giada in un sottoscala. Chiamato a debellare la piaga dei cardinali che dopo morti tornano per nutrirsi di carne umana, ma di qualità, rifiuta l'incarico per manifesta tristezza. Scomunicato, gli succede quel che gli succede dato che a lui è successo un altro Papa con più successo.

PAPZILLA
In un vaticano di dimensioni stranamente minute, il Papa si ritrova alto cinquecento metri, ma non paga le tasse sull’altezza e viene riportato a dimensioni normali. Quindi si offende e bestemmia la madonna. La madonna si offende e bestemmia il Papa. Entrambi, offesi, bestemmiano Gesù. Gesù, che è permaloso, diventa alto cinquecento metri e schiaccia l’ universo.

CHI TROVA IL PAPA TROVA UN TESORO
In un Vaticano sospettosamente chiuso al cesso da ore, una gallina scopre quanto possa essere spiacevole avere un buco del culo.

PICCOLO GRANDE PAPA
In un vaticano affetto da nanismo e dismenorrea, i bambini di una scolaresca deridono il Papa nano che perde sangue dalle chiappe correndo su e giù in maniera folle per un vaticano che ha bisogno di una pulita.

[Se volete potete votare i migliori. I vincitori otterranno una trama più lunga e più circostanziata del loro film preferito. Oppure no, che magari dopo non mi va più. Ma potete provarci]

venerdì 18 settembre 2009

CHE POI

Doveste aver voglia di votare questo blog, per qualche misterioso motivo che al momento -dato che ho in circolo della benzedrina- mi sfugge, ai macchianerablogawards, non è che poi, alla fine, mi offendo.

Mi rendo conto che graficamente non è un granché, ma io non sono un grafico, maledette teste di minchia. Sudo sette camicie per darvi alcuni tra i migliori scarti del mio cervello, confezionati in oro e sabbia per gcoprire il vomito nelle metro, e voi?

Avete tre, quattro giorni.

In caso contrario, non escludo la possibilità che il tristo mietitore faccia visita a voi, ai vostri cari e all' addetto fastweb che vi sta riparando il router dopo due mesi di offline.

Fine dell' annuncio.

lunedì 14 settembre 2009

LE SUPERFLUE AVVENTURE DELL' UOMO CHE SI CATALOGAVA I PROBLEMI E NON SI RICORDAVA IL SUO NOME

Se avessero detto a Nicolao Colai che il giorno dopo sarebbe morto, lui avrebbe detto "Argotone". Si, perché il problema di Vincent Gulliveroni (che poco sopra abbiamo chiamato per comodità Nicolao Colai), era l' ordine mentale. Egli aveva una buona memoria, un sapiente modo di fare, un equilibrio comportamentale basato su tiepide forme di tolleranza e modeste dosi di Xanax, purtuttavia non riusciva a mettere ordine nelle sue cose (soprattutto mentali).

Niente poteva però abbatterlo nell' ostinata ricerca di un bandolo che lo tirasse fuori con ordine e virtù dalla melassosa matassa informe e contraddittoria dei suoi mediocri pensieri.
Fu per questo che Whithaker Nocciolino III (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai e Vincent Gulliveroni), decise di comprare una cassettiera.
Su ogni cassetto della cassettiera Winston Purea (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni e Whithaker Nocciolino III) pose degli adesivi gialli, su ognuno dei quali scrisse un diverso ambito tematico mentale, scelto per le sue virtù assimilative a livello concettuale. Aveva scritto, per esempio, "Femminilità", "Interrelazioni", "Ricordi d' infanzia", "Arma Letale dall' uno al quattro", "Emozioni genitoriali mutuate", "Errori commessi", "Desideri", "Chiappe viste sull' autobus" eccetera eccetera.

All' inizio tutto fu migliore. Se incontrava per caso un passante che gli dava disgusto, subito Paolino Guntergrass (che qui sopra abbiamo chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III e Winston Purea) gli scattava una foto, buttava giù due righe, le faceva firmare al passante e correva a casa a catalogare la scheda sotto la voce "Disgusto". Ma poi le cose iniziarono a mettersi male.
Ma questo sarebbe noioso scriverlo, quindi aspettiamo gli sviluppi naturali degli eventi e nel frattempo godiamoci la PRIMA PARTITA DI TENNIS SU BLOG DELLA STORIA! Linea al campo.

Urgh! (Spat!)

Mmf (Spot!)

Oar! (Ntlok!)

Yah! (Stup)

Off! (Nap...)

Yaaaarrh! (Splaat!)

Orrr...mmf...'coddìo.

(Clapclapclapclapclapclap)

.......Quinze zerò


Bene, torniamo a noi. Dopo pochi giorni, Pizzarro Cuervo Gruesso (che abbiamo finora chiamato Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea e Paolino Guntergrass) era già sprofondato nella psicosi più nera. Ai primi cartellini, aveva dovuto aggiungerne molti altri, poi altri ancora, poi aveva dovuto comprare un' altra cassettiera, poi un' altra ancora, ed ora era proprietario di cinque immobili in fideiussione completamente arredati a cassettiere. La polimorfizzazzione del suo incarnatum mentale risultava irriducibile a semplificazioni semantiche; e qualsiasi cosa questo buffo insieme di parole stesse a significare, lui ci credeva e ci era anche andato in paranoia.
Una notte (l' unica notte, perché questa storia comprime per comodità un tempo di circa un anno e mezzo nel giro di un giorno e mezzo), Iustus Finmeccanica (che abbiamo nominato altresì Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass e Pizzarro Cuervo Gruesso), si trovò con un dubbio gordiano, orribile, tremolante tra le tempie come un' odalisca impazzita per gli acidi.

Ma io come cazzo mi chiamo?

Cercò in ogni mobile dei suoi cinque immobili, ma non trovò nulla. Il nome era un criterio base per definire la propria personalità, ne era sicuro. Doveva essere così. Se si fosse chiamato Arthur Menespazzo, avrebbe forse avuto la stessa vita che se si fosse chiamato Beneplacito Gulpappi? Ovviamente no, si ripeteva. Come poteva mettere ordine nella sua vita senza riuscire a ricostruire il proprio nome come prima cosa? Infatti subito notò che molti dei cartelli che aveva attaccato non avevano tutta l' importanza che lui gli aveva dato mentre li scriveva.

"Motivi per cui forse sono una donna", non lo ricordava, ad esempio.
"Aiuto sono una donna", nemmeno.
"Bambini di cui mangeremmo il cuore caldo" neanche.
"Ridondanze consonantiche nel siciliano continentale" tantomeno.
"Pomodori e altre follie della natura", figuriamoci.

Prese a scartabellare tutto quello che gli passava per le mani. Ma non ne usciva. Allora si erse, prese con forza la porta di casa, la baciò e la mise incinta (così gli piacque pensare), si fiondò giù per le scale, si lamentò dell' elastico, si catapultò per strada, si lamentò della traiettoria troppo oblunga e del rinculo e chiese con veemenza a un passante che se ne stava fermo sul marciapiede (o forse anche più fortemente, con vee,ee,ee,eemenza):

-Scusi, lei è un passante?
-Si.
-Buon Dio, grazie. Una certezza.
-...
-Ma... un attimo.
-Dica.
-Lei non si muove.
-...
-Lei è fermo.
-Aspetto una persona.
-Lei non E' un passante. Lei non passa. Lei è fermo.
-...
-Mi ha mentito.
-Non so come scusarmi.
-Mi dica come mi chiamo.
-Ma io...
-Dica il primo nome che le viene in mente, dannazione.
-Muschius Vallelappo.
-Mmm.
-C' ho azzeccato.
-...
-Eh?
-No, non credo. Mi ricorda qualcosa, ma credo fosse il nome del mio professore di diritto canonico alle medie. Si, quello che portava sempre quell' elegante pene sul petto e tutti quei pesci nel tempo di reazione. O mio dio, sono così confuso. Sto male.
-Mi dispiace molto. Posso farmi perdonare?
-No. Non può. Oramai è finita. Troppo. Troppo, ho penato. Più, non ce la faccio. Ammazzo, io ora la.

E così dicendo, Dagoberto Wunderbar (che conosciamo anche coi nomi di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso e Iustus Finmeccanica) portò le mani al collo del passante (che durante il processo, Dagoberto Wunderbar nominerà sempre, con ghigno maligno e piglio sarcastico e irredento, il "fermantesi") e lo soppresse.
Processato e condannato per "assassinio con aggravante stupida", Fulgibert Protempore (che abbiamo anche riconosciuto nei vari Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica e Dagoberto Wunderbar), morì sul patibolo. Di fame, perché per l' "assassinio con aggravante stupida" veniva, in quel tempo, comminata la pena di impiccagione senza la corda, quindi il boia azionava semplicemente una leva ma poi c' era silenzio imbarazzato, al boia veniva il magone e tutti si sedevano ad aspettare che prima o poi, in qualche modo, il tizio morisse.

Lo seppellirono nel cimitero monumentale di Wruuumbulgfertuh, in alta Lapponia, per esplicita volontà della moglie, la quale pretese che il marito fosse seppelito nel posto che amava di più, cioè, secondo la donna "il più lontano possibile dalla mia fica", come affermava lei stessa con smorfia di disprezzo.

Tante persone, a tutt' oggi, si recano sulla tomba di Menelao Pugnetta (che ricordiamo anche coi nomi di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica, Dagoberto Wunderbar e Fulgibert Protempore) a rendergli omaggio. Persone come lui. Persone con problemi di catalogazione dei problemi, con insicurezze che riguardano altre insicurezze, con una spirale di confusione che si innesta su uno strato di completo smarrimento, con un infido groviglio di paranoie che si dipana concerogeno da sottovalutate debolezze e che investe tutti i settori della nostra vita privandoli di significato e confinandoci in un esistenza meschina, grigia, schiavizzata, pavida e pestilenziale.

Si, ci vado anch' io, ma fatevi un po' due vasetti di cazzi vostri.

Tutte queste persone gli rendono omaggio, tra paranoie ed errori semantici, applicando un foglietto sulla sua tomba. E il miracolo, il vero miracolo, è che c'è posto per tutti.
Non ci sono problemi di spazio.

La tomba di Dildo Passerucola (e ovviamente di Nicolao Colai, Vincent Gulliveroni, Whithaker Nocciolino III, Winston Purea, Paolino Guntergrass, Pizzarro Cuervo Gruesso, Iustus Finmeccanica, Dagoberto Wunderbar, Fulgibert Protempore, Menelao Pugnetta e di molti altri), è larga 47 metri.

domenica 13 settembre 2009

IL MIGLIOR ESSERE PLURICELLULARE DAL BIG BANG A OGGI

Un post così, pour parler, niente di che.

In genere non scrivo molti post su di Lui. In genere tento di non interessarmi nemmeno a quello che dice Lui. Certo, ogni tanto mi lascio sfuggire un' occhiata alle dichiarazioni che fa Lui. E certo ancora, alcune scavano un solco profondo nella mia anima, tipo appunto queste.

Non che avessi mai pensato che fosse umile. Però, sai. Qui si va verso un territorio nuovo.

Come notano politologi, analisti, filosofi e smunti precari di call center che invece di drogarsi sfogliano nervosamente Max Weber, la politica è morta, gettando i semi di una nuova disciplina che è la narrazione della politica. Scomparsi i criteri amministrativi, o delegati a centri studi e iniziative individuali, la politica italiana va sempre di più nel campo letterario, scegliendo un genere (per alcuni un sotto-genere) che, dopo un decennio di stasi, si riaffaccia sul mercato.

La Sci-Fi.

Riletta alla luce delle avanguardie futuriste, di Palazzeschi e di alcuni demoni che circolano indisturbati nella testa di Fabrizio Cicchitto gridando fortissimi slogan in cinese.

Non starò qui a elencare i criteri per cui questa dichiarazione, fatta da un mitomane sessuomane molto probabilmente corruttore evasore colluso con elementi della criminalità organizzata per vie dirette o trasverse certamente psicolabile con sindromi da Napoleone in andropausa, incrini il sequitur e il piano di veridicità degli eventi. Ma ora siamo quasi annoiati, dopo un primo stupore. Le dichiarazioni si susseguono.

Facciamo così. Vi pubblico un estratto dal futuro.

"Io, il migliore dei migliori, in questa giornata epocale in cui ho deciso di abolire il lavoro in favore di un economia basata sulle macchinette digitali che simulano le scommesse sulle corse dei cani, ho deciso di regalare a tutti gli italiani un nuovo libro, la mia biografia premier's cut. In questo meraviglioso oggetto rilegato in fatturazioni in nero, spiego come mai dalla mia nascita in una grotta, allattato solo da una capra per sfuggire a mio padre Crono, io sia riuscito a vincere l' agogé e bloccare Serse alle Termopili. Troverete tutta la verità. Come sono riuscito a sintetizzare la penicillina dalle muffe, come ho creato le mie aziende -McDonald's, Woolmark, Ibm e Intel- per poi regalarle per pietà a un gruppo di ragazzini spiantati di una colonia inglese da me scoperta e conquistata per volere del Re di Spagna, ruolo che al tempo ricoprivo io stesso (ad interim). Quanti ricordi. Mi ricordo anche di quando mi sono commissionato da solo la Torre Eiffel e da solo l' ho costruita. Voi non lo sapete, ma in più occasioni ho anche salvato la terra da un Super Flare del sole abbassando l' attività delle macchie solari promettendo loro un' aliquota agevolata sulle emissioni. Giubilate! Perché oggi è il giorno delle vacche grasse, il giorno in cui muoiono i comunisti, vengono derattizzate tre miliardi di cantine in tutta Siena, i debiti degli strozzini vengono rimessi ai loro strozzinatori, l' apocalisse diventa un film con Flavio Insinna e Noemi Letizia (che per inciso non solo non mi sono trombato, ma che ha dato alla luce mio figlio per partenogenesi esterna aggregando del fosforo e del carbonio in un becker), l' economia italiana registra il suo record superando del doppio il pil mondiale come i miei tecnici hanno calcolato usando i dati che hanno trovato nei baci perugina, il comparto industriale si avvia a produrre animatroni in grado di sostituire i chirurghi qualora anche i chirurghi fossero tetraplegici! E sappiate che io non solo vi voglio bene, non solo il mio colore preferito è la menta, non solo mio padre mi contagiò le sette verità teologali, non solo mia madre si scopa il cielo, non solo sono il più meraviglioso creaturo onnisciento del sistema galattico, non solo ridò la vita col sorriso, non solo dò la morte col mio viso, non solo il Po scende dal Monviso (una mia idea per semplificare l' apprendimento alle elementari), non solo presto avrete tutti una coperta gratis e una tazzina di caffé, non solo mi commuovo se penso all' Africa e a tutti i poveri filippini che ci muoiono di fame, non solo non sono pazzo, ma vi amo, vi proteggo, vi stimo, vi accarezzo, vi faccio il sesso, vi faccio tanto sesso a tutti, vi scopo, voi e i vostri bambini, maledetti bastardi succhiasangue, vi distruggo tutti trasformandomi in una nuvola di pulviscolo, vi faccio internare, vi brucio come magistrati, vi amo alla follia".

Vi sembrerebbe strano? A me no. Ma penso che almeno comprerei la sceneggiatura.

Appendix: Nastja, nei commenti, adombra analogie con la celebre arringa sofoclea recitata da Rutger Hauer nel finale di Blade Runner.
Nastja si rende quindi colpevole di un nuovo rigiramento del coltello nella piega visto che, vorrà avere la compiacenza di ricordarsene, i Nexus6 campavano pochi anni e poi si spegnevano. Questo qui -invece- ci sta diventando ora, un Nexus6. Chissà che non si sia già fatto clonare.

sabato 12 settembre 2009

USELESS THAN A SECOND HAND FART

All' alba di un giorno qualsiasi, mi muore Mike Bongiorno. E va bene. Il post che volevo fare, in proposito, l' ho fatto. Mi direte che è minimale, ma è esattamente quello che volevo per lui. Il posto che Mike Bongiorno occupava nella mia vita è identificabile, in via analogica, con l' epitelio del cranio del bengalese calvo che vedo dal mio balcone quando guardo giù. E' sempre lì intento a farmi credere di stare parlando con qualcuno, mentre oramai so benissimo che si tratta solo di indefferenziati borborigmi simil-islamici/hindi/urdu volti a proteggere la sua privacy da chi possa pensare che abbia in mente un attacco terroristico all' Auchan di Casal Bertone (Rm).

Il fatto è che quest' ometto, probabilmente assai simpatico -una volta abbattuta la barriera culturale, l' asimmetria linguistico-informativa ma soprattutto quella impenetrabile coltre odoripara di curry, rabarbaro e misteriose radici psicotrope dell' alto Indukush che lo circonda- ecco, quest' ometto occupa nei miei pensieri uno spazio davvero minuscolo. Talmente minuscolo che in questo momento scrivo di lui, ma non ci sto pensando. Sto in effetti pensando a come sarebbe bello avere delle tette sul collo per rilassarsi con un massaggio autoindotto. Pensate quanto poco me ne fotte del cranio del bengalese.

Ecco, la cosa strana è questa, che pur suscitandomi il suddetto individuo tale povertà d' interesse e passione, (mmh) (queste tette sul collo sono uno sballo), egli occupa nella mia vita uno spazio assai, ASSAI, più importante di Mike Bongiorno. Mike Bongiorno, nella mia testa, rasentava per inutilità il concetto di "filologia ugrofinnica". Ma di più, perché tramite la filologia puoi scoprire alcune cose molto più interessanti di Mike Bongiorno, come per esempio la composizione per generi e sclatte sociali delle schiere rituali che in Livonia si radunavano la notte per adorare un grassissimo coniglio di nome Fausto.

Mike Bongiorno era più inutile di uno spremidodo, se mi passate il paragone. Talmente inutile che a tratti mi sembrava di doverlo comprare (intendo Mike Bongiorno, non lo spremidodo)(che per la nota ho già comprato alla sagra dell' inutile a Faenza nel novantesette)(Padrino della manifestazione non era Mike Bongiorno, perché secondo gli organizzatori Mike Bongiorno non serviva troppo a niente).

Talmente inutile che Blogger(TM) si rifiuta di salvarmi la bozza di questo post ("Generical Error 230000000 00001 x00008 x00009", che in linguaggio macchina vuol dire pressappoco "Col cazzo che ti faccio comparire il tasto "publish").

Lasciatemi quindi stupire, mentre sobillo cattiverie d' autunno da infilare a caso nei prossimi post, della folla chilometrica ai funerali e dell' italico abbraccio a Mike Bongiorno e alla sua attesissima dipartita (a soli 85 anni: non so, volevano impagliarlo?).

Impagliarlo sarebbe stato una buona mossa. L' avrebbe reso espressivo. E meno nocivo. Mike Bongiorno, dicono questi giorni, "ha praticamente inventato la televisione".

Wow. Grazie mille.

E invece di colpirlo fortissimo con uno scappellotto sulla sua mediocre e noiosa nuca di vecchio rincoglionito? Un funerale di stato. Il livello di uno stato, di una cultura si misura anche dai morti che si glorificano.

Mi sa che, con tutto il rispetto per gli animali estinti, era meglio lo spremidodo.

(Mh, queste tette sul collo...)

martedì 8 settembre 2009

Mike Bonanotte

Allegria!

giovedì 3 settembre 2009

E POI C' ERA LA MARMOTTA CHE CONFEZIONAVA LA CIOCCOLATA

Questo è il nuovo, lucido, entusiasmante e umile video della Casaleggio Associati. Vi ricordate quello vecchio? Ecco. Diciamo che se non si danno una calmata, nel prossimo ci sarà l' attacco dei Klingon.



Per inciso, se vi interessa (con tutti i dubbi del caso), darei comunque un' occhiata a questo.
Questi sono il "trust" dietro Beppe Grillo. Siamo a cavallo, come direbbe Caligola.