mercoledì 29 luglio 2009

VOLENDO SCHERZARE

Si potrebbe dire -ma proprio per SCHERZO, eh- che le promesse vaghe ed extratime di Berlusconi per il sud suonino un po' come un appello alla mafia di non abbandonarlo (come sta facendo il cosidetto "partito autonomista" di Lombardo, che tanto ricorda quella "Sicilia Libera" costruita dai Corleonesi qualche tempo fa).

Per scherzo, dico.

P.S. : Ricordatevi di Fagioli Senza Schiuma, balenghi.

lunedì 27 luglio 2009

LA VERA STORIA DI MANUEL KANT - PRIMA PARTE

Non sono solito dissertare di filosofia per iscritto (sebbene oralmente io sia invece annoverato tra i migliori pronunciatori della parola “sehnsucht” di tutto il condominio), ma questa volta si tratta di un dovere morale, di una ricerca di giustizia storiografica e di una sana misura atta ad ottemperare alle storture di un oscurantismo storico-filosofico che non ha precedenti, se si esclude quello dell’ espunzione volontaria delle teorie sulla contenibilità dei presupposti dell’ essere all’ interno di un oritteropo gay e della loro convertibilità in oro sul mercato olandese, teoria di Blaise Pascal cancellata per sempre dall’ invidia di un allievo calvinista.
Vogliamo qui portare all’ attenzione del lettore una figura che, se la storia ha ritenuto minore, noi, qui e oggi, riportiamo sull’ altare della gloria del sapere: si tratta di Manuel Kant, recentemente riscoperto in un saggio biografico di Otto Neuve, “Dimostrabilità e indimostrabilità simultanea della cosa in sé appena ti viene in mente”, meglio noto nell’ ambiente accademico col sottotitolo “Mille autogiustificazioni per la grassa meretrice che ti dorme a fianco”.
Manuel Kant (1731 – 1806), nono e ultimo figlio dei coniugi Kant, fratello del più famoso e sicuramente più noioso Immanuel, nacque anch’ egli a Konigsberg, vero cognome di Woody Allen. E, non secondariamente, composta e timorata cittadina dell’ attuale Russia oggi sotto il nome di Kaliningrad.
Diversamente da suo fratello Immanuel, Manuel non aveva un cervello particolarmente brillante, né una spiccata attitudine al ragionamento, né una singolare predisposizione alle arti, né un’ abilità di concentrazione sufficiente ad evitargli un collasso nervoso ogni volta che doveva distinguere il sé stesso reale da un qualsiasi riflesso in una pozzanghera, o dallì eventuale papera ivi galleggiante. Né, per un misterioso transfert, riusciva ad allacciarsi correttamente le scarpe senza raccomandare prima l’ anima a dio, e talvolta neanche dopo. Meno metodico del fratello, Manuel da bambino era solito giocare a “schiccheriamoci” con i suoi genitali, balbettando una polka, ma fu presto confinato in riformatorio perché questa attività, in quell’ epoca puritana, non era ancora permessa, e soprattutto non lo era all’ interno di un ufficio postale.
Mentre Immanuel diventava edotto in Latino e Scienze, Manuel diventava edotto riguardo alla vita detentiva. I “nonni” del riformatorio lo avevano accolto con calore. Troppo, forse. Quando Manuel si fu ripreso dalle ustioni, venne rilasciato per un vizio di forma. Il teologo fiammingo Theodosius Von Mastektominzer, nel suo citatissimo “Della gloria di dio e del mio settimo terno sulla ruota di Bari” sospettò che il “vizio di forma” consistesse in un accorato appello della madre che sovente pregava il direttore del riformatorio di rilasciarlo. In effetti, pare che la donna pregasse il direttore tre volte a settimana all' interno suo ufficio, insolitamente chiuso a chiave ed oscurato all’ esterno da tendine nere di percalle. Altri ritengono che il vizio di forma fosse consustanziale al fatto che Manuel Kant era un querulo trapezio (le pene per i trapezi, in quel di kaliningrad, erano state tutte amnistiate perché la parola “trapezio”, nel dialetto locale, significava anche “Cesare Previti”).
Manuel, nell’ entusiasmo per l’ insperato rilascio, si recò dal fratello per proporgli un’ idea che Wolfgang Judenfeuer, nel suo saggio “Retaggio e formazione di un allevamento di pagliacci”, non esita a definire, con una locuzione probabilmente un po’ affrettata, “una sesquipedale stronzata”. L’ idea consisteva nel formare un duo musicale di salsa e merengue. Grazie agli archivi della Fondazione Manuel Kant, alacremente custoditi in una vecchia scatola di wafer alla nocciola ritrovata a fianco di un camino, abbiamo potuto provvedere ad una ricostruzione abbastanza fedele dell’ episodio.

Manuel Kant irrompe nello studiolo dove suo fratello Immanuel sta studiando una polizza assira:

-Imma! Imma! Ho avuto una grande idea.

-Lasciala vagare silente e superflua nell’ aria rarefatta di questa stanza e vattene. Ho da fare. E non chiamarmi Imma. Non sono una balia tettona. Magari lo fossi. Poter disporre a mio piacere di molteplici coppie di seni roboanti. E adesso fuori.


-Dobbiamo assolutamente mettere su un duo musicale di salsa e merengue.


-(--- )


-Ho già il nome. Reggiti forte.


-Un attimo. Lasciami inghiottire questo sasso d’ oppio. Ecco. Vai, procedi. E poi vattene.


-Immanuèl y Manuèl!


-


-Carramba!


-


-Non è geniale? Eh? Andremo in tour. Italia! Francia! Marocco! Albania! Zambia! Swahili! Serengheti! Zebra!


-Posa il National Geographic e ascoltami. Ora tu vai da papà, gli dici che ti sei invaghito del demonio, tiri fuori il tuo membro, glielo batti sul polso, infili il tuo dito medio nel tuo ano, glielo spingi sulle labbra e poi defechi sulla sua preziosa pipa d’ ebano. Poi torni qui e mettiamo insieme il progetto.


-Grazie fratello, ti adoro! Vado e torno.


-Ti aspetto.


Quando Manuel, un anno dopo, fu di nuovo in grado di camminare, anche se non più di quindici passettini al metro, gli parve evidente che la sua famiglia non lo avrebbe mai capito fino in fondo. In particolare, il sospetto gli venne quando il padre gli disse “Figlio mio, io ti voglio –per così dire- bene, ma è opportuno che tu sappia che non sei che un ridicolo, futile e grottesco futuro fertilizzante per campi di ortiche”. Manuel cercò conforto nella madre. Questa gli sorrise benevola, dopodiché lo colpì sulle reni con una testa di alce per cinque settimane. Un po’ incerto sulle implicazioni dei suoi rapporti familiari, Manuel si recò da un uomo di chiesa, il reverendo Tarcisius Glossolalovic, un ex imprenditore caduto in disgrazia per un banale disguido relativo a una partita difettosa di scimmie da riporto. Alle osservazioni che Manuel gli proponeva, il reverendo era solito rispondere appoggiandogli fraternamente una mano sulla spalla, e meno fraternamente i testicoli sulla coscia. Manuel ne concluse che doveva trovarsi un’ occupazione.
Si dette così alle traduzioni dal tedesco al tedesco, ma il lavoro scarseggiava, anche perché le sue traduzioni risultavano spesso, rispetto agli originali, scritte in una specie di ingarbugliata commistione di yiddish e di un volgarotto gergo da becchino danese alcolizzato. Fu quindi costretto ad accettare un impiego come sedia nella bottega del barbiere Johann Mutterficker, un gran bravo barbiere su cui però pesava l’ ingombrante tara di essere stato fino all’ età di 24 anni un quadrupede.
Afflitto dai ritmi di lavoro forsennati e dalla mancanza di una figura femminile (la madre si era oramai arresa alle sue insistenze e rifiutava di allattarlo, anche perché, come soleva dirgli spesso: “Manuel, hai 17 anni. Trovati una mucca”), si licenziò e andò a suonare il piano in un bordello. Lì entrò in contatto col sesso femminile, anche se –bisogna ammetterlo- con scarso successo. Posare la mano su una vagina, dovette presto capire Manuel, non è un atto poi così salutare, specie se seguito da una ciclica frattura della mascella. In più, il suo stile pianistico si rivelò essere una malriuscita combinazione tra un golem schizofrenico che picchia uno xilofono e una tempesta in un negozio di vasellami. Decise quindi di ritirarsi momentaneamente a vita privata, ma fece male i suoi calcoli e prese dimora in un cartone al centro del mercato rionale, dove la solitudine è un concetto dalla portata assai limitata. Tra mille difficoltà, riuscì a compilare la sua prima opera, che certa critica definì “acerba”, mentre certa altra (Judas DreissigMunze, in particolare) sostenne che : “Non è un’ opera. E’ una serie di parole in un tedesco da asilo non collegate da congiunzioni né da alcun elemento tassonomico in grado di conferire a nessun insieme di parole in essa contenute, nemmeno casualmente, la definizione di ‘frase’”.
Quest’ ultimo giudizio, alle luci della storia, ci pare oggi estremamente ingiusto e affrettato. Se è vero che “Mit Schlampu Teuerfessel Menge Pumpt: Die verruckt brot” (in italiano, pressappoco: “Con puttanazzo catena costosa concepibilmente pompa: Il pane pazzo”) ha qualche difetto di formulazione, non di meno si può tralasciare la sua importanza nella successiva formazione poetica e saggisitica di Manuel Kant.

(Purtroppo continua. Se volete che Manuel kant faccia qualcosa -come scoprire la convertibilità dei buoni pasto tedeschi in mense militari francesi, o sodomizzare nel sonno un unicorno- non avete che da scriverlo nei commenti).

venerdì 24 luglio 2009

WHOLE LOTTA NEW USELESS STUFF

E' con distratta apatìa e furente entusiasmo che vi comunico due novità:

LA PRIMA: la nascita di un NUOVO BLOG COLLETTIVO, FAGIOLI SENZA SCHIUMA, che mi vede tra i redattori, se così si possono chiamare dei deficienti con un portatile e una connesione fastweb.

E' un progetto talmente innovativo che non si vedeva dal 1998, quando in iternet c' erano solo i fan di guerre stellari, i loro avversari e uno dei profilax che scriveva solo "formaggia".

E' un blog APERTO e dedicato al DEMENZIALE. Tutti si possono candidare a scriverci, anche se non c'è nessun buon motivo per farlo. Basterà mandare una mail a me o a Homopera, primo promotore di questa abbacinante iniziativa. L' unico discrimine è avere la voglia e la dedizione sufficienti a scrivere ridicole e dementi cazzate, cazzate tali che non solo non le scrivereste mai sul vostro blog, ma che vi vergognereste di aver solo pensato o di aver sottoposto a Giorgio Panariello per ottenere un posto da portaborse al Teatro dei Culi(TM).

Per intenderci: La versione -2.0 di Spinoza per persone con un grave deficit dell' apprendimento.

(Apertamente invitati per precedenti meriti sul campo sono -i primi che mi vengono in mente, se non ci siete non rompete i coglioni e alzate la manina, che non sono qui a catalogarmi in testa tutti i blogger del pianeta- : Artemisio, Sgradevole, F.T., QualcosaDelGenere, ZioGiorgio, Lapidaria, AntonioBrunoPsicoticoDomato, Randomante, Spad ecc. ecc.)

A gente come LiveFast, Chinaski, Smeriglia e altre blogstar di comprovata passione per il muco cervicale l' invito è ovviamente aperto, averli sarebbe un onore, ma è sottinteso e pleonastico perché tanto hanno talmente tanti giochini (o sono talmente pigri) che l' idea di un altro blog probabilmente gli fa venire un principio di embolo.

Consideratela un' occasione di relax. Una volta iscritti -sempre che ne abbiate perverso piacere, altrimenti nisba, non è affatto obbligatorio- non avrete complicazioni; se non sbaglio avrete semplicemente la pagina con l' opzione "nuovo post" e potrete scrivere di getto quello che cazzo vi pare senza minimamente preoccuparvi della forma, dei commenti, degli errori di grammatica o di quello che ne potrebbe pensare Luca Sofri. MA DEVE ESSERE DEMENZIALE E SENZA SENSO (o con un senso molto limitato, come quello che porta il polpo a prendersi tre-quattro scosse prima di decidere che è meglio dedicarsi all' altro barattolo, quello non elettrificato).

Potete anche scrivere "Bubba ciccia culo fionda pus nella mignotta". Anzi, dovete scriverlo, se vi viene in mente. Lasciatevi andare.

Se trovo scritto anche solo UNA VOLTA qualcosa come "verosimilmente" o "a mio erudito giudizio" senza che la parola successiva sia "fontanella di cacca", SIETE BANNATI.

Per ora il blog fa schifo, ha un template a caso e tre post (aggiornamento: ho scritto questo post un' ora fa e il template è già cambiato 800 volte; ora ho raggiunto un compromesso con me stesso e mi do una calmata). Ma col tempo, e col vostro aiuto, possiamo renderlo molto, molto peggiore.

Forza, quindi, e acqua nel cervello!

LA SECONDA: Mi sono aperto questo cazzo di FRIENDFEED (che vedete tra l' altro in alto a destra, vicino alla toilette) perché stimolato da Livefast, Pruno e lo Zio Giorgio che prendevano per il culo Casini per direttissima. Non so perché l' ho fatto. Odio riempirmi di gingilli. Spero che questo sia l' ultimo. Se entro tot scopro che non mi serve a un cazzo e che mi fa solo venire i nervi come già sospetto, lo cancellerò con la stessa veemenza con cui Ghedini vuole cancellare i nastri della D' Addario.

Disclaimer
La mia frase di presentazione su Friendfeed non significa NIENTE, e la foto non sono io da piccolo photoshoppato su una cornice, quindi non iniziate con "che carino qui, che carino lì". E' un bambino morto negli anni '30 e sepolto al cimitero del Verano in Roma.

Arimortis.

giovedì 23 luglio 2009

mercoledì 22 luglio 2009

IN RECTO WITTGENSTEIN

Non potevo non rilanciare. La leggiadra bellezza del (neanche troppo) sopito vaffanculo che Rectoverso invia con lettera profumata a Luca Sofri, ha del poetico.

Il post è qui, ma ve lo incollo lo stesso, perché la domenica mi lasci sempre sola:

A riprova di questo, è difficile immaginare proteste se il gestore di un bar di Bologna decidesse di sua iniziativa di non servire una birra a un quindicenne".

Sì, Sofri, hai pienamente ragione, in effetti è difficile immaginare proteste contro questa personalissima iniziativa del barista bolognese consistente nel rispettare l’articolo 689 del codice penale (divieto di somministrazione alcolici ai minori di anni sedici nei locali pubblici, pene: arresto fino a un anno e sospensione dell’esercizio).

Compiti a casa (dal Sussidiario estivo per opinionisti a 360°, IV ed.):

- sulla scorta di questo testo, identificare quali differenze intercorrano tra il formulare opinioni informate e l’aborracciare opinioni alla cazzodicane;

- riflettere sulle differenze tra sanzionare la somministrazione/vendita e sanzionare la cessione gratuita e il consumo, dopodiché risolvere il seguente problema: “Dato un nonno che sul territorio comunale milanese ceda a titolo gratuito al nipotino undicenne un dito di vin rosso diluito in acqua per abituarlo a un rapporto sano e sereno cogli alcolici, calcolare perché esista un’ordinanza che obblighi le forze di polizia ad elevare al suddetto nonno una multa da 500 euro, sapendo che la densità del De Corato è pari a quella dello stronzio”.

- Tema: “I quindicenni italiani, in confronto ai pari età statunitensi venuti su a proibizionismo duro e puro, hanno una maturità alcolica da sommelier di terzo livello freschi di corso AIS. Perché?”

Enchanté.

sabato 18 luglio 2009

PRIMI APPUNTI SULLA VECCHIA STREGA (eironèia)

Dov' è la morte? la morte è deceduta. Nessuno chiama più la morte per nome (a meno che non abbia davvero un nome proprio, più confidenziale, di cui non sono a conoscenza. Tipo Teresa. Sarebbe bello: "Woland, tuo nonno è andato via con Teresa"; e io: "Vecchio laido!"). L' ho notato confrontando -sembrerà folle (ma mai quanto un koala con una coppa gelato nel cervello)- il TG3 con gli altri TG.
Il TG3 ha una percentuale di pronuncia del termine "morto/morta/morte" che è triplo rispetto ai notiziari rivali. Non so perché. Forse ha a che fare col masochismo della sinistra. Il TG5, quel simpatico accrocchio di culi e propaganda (sarebbe un buon titolo per un nuovo format all-news, "Culi&Propaganda"/"Nonsoloculo"/"Nonsolopropaganda"/"Nonsoloculoepropaganda"/"NonsoloAntonellaClerici"), tende spesso a dare annunci lugubri in questa sbarazzina forma:

"Oggi a Varese una casalinga di 59 anni con tre figli è spirata nel suo letto all' Ospedale Maggiore in seguito alle 174 coltellate che il figlio le ha inferto nelle orecchie". Somiglia a "ha espirato", no? Comunica anche un sottointeso: che l' "anima" sia "spirata" (Psyché).

Che carini. Quindi ora prende lezioni di arpa da un bellissimo cherubino. Solo che non capisce cosa suona perché le hanno accoltellato le orecchie e non vede il cherubino perché l' hanno sguerciata.

Spirata. Uno che muore accoltellato nelle orecchie, per come la vedo io, muore. Muore di brutto, senza appello. Non "spira". Muore. Stramuore. O meglio, schiatta. Infarta. Ancor di più, dissangua. Macchia il salotto, assorda il condominio, marchia a fuoco i sogni dei bambini che ascoltano coll' orecchio sul muro quel gorgogliare di sangue caldo tra dotti auricolari e oculari. E il morituro insegue le sue stesse orrende grida verso l' inferno.

Ecco cosa non sentirete mai in un telegiornale:

"Buongiorno a tutti. Oggi a Varese una casalinga di 59 anni con tre figli è morta nel suo letto all' Ospedale Maggiore in seguito alle 174 coltellate che il figlio le ha inferto nelle orecchie e negli occhi. La donna ha macchiato il salotto, assordato il condominio con le sue folli e inutili grida di terrore e ha marchiato a fuoco per sempre i sogni dei bambini che ascoltavano -con l' orecchio sul muro- quel pauroso e arcaico gorgogliare di sangue caldo tra dotti auricolari e oculari, mentre la morituroa seguiva le sue stesse orrende grida verso l' inferno. E ora Didi Leoni con le notizie dalla sagra del prepuzio".

Peccato.

Ma potete sperimentare lo stesso fenomeno per strada, o nelle discussioni private casalinghe.

-Ehi, ciao, come stai? Come sta tuo padre?
-Eh. Mio padre non c'è più.
-Caspita.
-Eh...
-E dov'è?
-...
-...
-Beh, non -c'è- più...
-...
-...
-Ma hai guardato bene?
-...
-...
-No, cazzo, è morto (piange).
-Ah! Allora c'e.

Amici, se non volete affogare nel terrore, dite MORTE. Morte. Ditelo. Potete usare questo campione universale, il futuro indicativo della lingua italiana (si, non è affatto universale, si fa pour parler):

Io morirò
Tu morirai
Egli morirà
Noi moriremo
Voi morirete
Essi moriranno

C' è gente che non si arrende mai. Giuro. Non vuole saperne, di avere tutte le altre strade chiuse.

-Va bene, ok. Però.
-...
-...
-Però cosa?
-E quelli?
-Quelli moriranno.
-Quegli altri?
-Morti. Presto.
-E costoro?
-Schiattati.
-Forse codelli...
-No-o.
-Gesù?
-Morto.
-Ma è risorto!
-E ora dov'è?
-E'... è in cielo.
-...E quindi è....
-...
-...
-Sai che allo zoo ho visto un koala con una coppa gelato nel cervello?

Non si arrenderanno mai. La scienza del trapasso è un bilico tremebondo, l' inferno -rispetto al nulla- è adombrato dalle religioni come una salvezza. Il vuoto è il vero terrore. Lucifero, la stella del mattino, è il Signore di un mondo benevolo, se paragonato all' anarchia del nulla. All' opposto dei paurosi di mestiere, gli stoici di mestiere -gli atei professionisti- realizzano lo scarto tra tutto e nulla assumendo la certezza del nulla come un territorio geografico simpaticamente consolatorio nel suo essere riducibile a un concetto tutto da non esplorare. Spesso in loro si intravvede questa provvida alchimia della rinuncia, trasformata dalla pietra filosofale del dogma in misteriosa libertà.

-Che bello che Dio non esiste.
-...
-Aah. Mi faccio un pippone.
-Ehm. In che senso?
-Mi prendo tra le mani il
-No, dicevo la cosa che è bello che Dio non esista.
-E' bello. Maledetto, falso dio. Quando tutti lo capiranno saremo liberi.
-Da cosa?
-Da dio.
-Ma hai appena detto che non esiste.
-Si, intendo, dalla paura di dio.
-Ma se dio non esiste, e l' uomo ne ha comunque timore, non è che magari la paura è consustanziale all' uomo e non ha per forza bisogno di dio per manifestarsi?
-Sciocchezze.
-...
-Estirpato dio, andrà tutto a posto e l' uomo tornerà al centro dell' universo.
-Scusa.
-Dimmi.
-L' uomo non è al centro dell' universo.
-...
-...
-Ne ho abbastanza di voi disfattisti.
-...
-...
-Senti, se eleminiamo dio il terrore del vuoto assumerà una nuova forma simbolica. Tipo Morgan. Non ti sembra ovvio?
-Ma che! Il vuoto è uno spasso.
-E' uno...
-Spasso. Si. il Nulla. Il Niente. Pensa quanto cazzo mi riposo.
-Su questo concordo, ma non ti sembra che sia impossibile biologicamente, non avere un po' di timore del nulla? Insomma, non puoi concepirlo, il nulla. Non puoi chiamarlo. Non puoi pensarlo. Non puoi interagirci. Non puoi sentirlo. Non puoi giudicarlo. Non puoi amarlo. Massimo, puoi provare a iscriverlo al PD.
-Sai ieri allo zoo ho visto koala che
-Lo so già, ho capito, ciao.

Mi sono impegnato tutta la vita a cercare una scappatoia logica, un luogo mentale/spirituale che si inserisse tra Dio e il vuoto. E alla fine ci sono arrivato.

Ma dentro c' erano già Corrado Augias e Odifreddi che volevano vendermi i loro libri.

Così mi sono ripreso il mio koala, mi sono spalmato il mio gelato sui testicoli e sono tornato ai miei dubbi, alle mie incertezze e ai miei canali pornografici.

Ora sto bene, ho paura della morte, ho paura di dio anche se non esiste (anzi, direi che ne ho paura, forse, proprio perché non esiste), ho paura delle tette di Cristina Del Basso (mioddio), ho paura del trenino Roma-Orte, ho paura dei lettori del mio blog e mi sto apprestando a soffrire per molti anni senza apparente motivo, se non quello che mio padre si è lasciato sfuggire dei geni da qualche parte dentro mia madre.

Ora vado.
Per gli aggiornamenti mi trovate sull' asfalto.

A NORIMBERGA SPUNTA LO GNOMO NAZISTA

No, non me la sono inventata.

Però qualche precisazione va fatta. La riproduzione contiene elementi distorti:

1)Nella foto di Repubblica i tacchi sono ok, ma perché la barba? Cos' è, un falso cinese?

2)Troppi capelli, anche considerati ex-post.

3)La protuberanza peniforme che spunta dalla testa dello gnomo malefico poteva essere esclusivamente metaforica. Non andava per forza esplicitata.

4)E' spuntato già parecchi anni fa, e, per di più, ben seicentoventisei chilometri sotto Norimberga.

venerdì 17 luglio 2009

IL PAPA SI E' ROTTO UN POLSO IN CASA AD AOSTA

Oh oh oh.




"Niente di grave", dicono i medici.

Ma il calendario dei Centocelle Dream Men è praticamente distrutto.

(O forse in effetti c' entra qualcosa la novizia in topless su FaceBook, come riferisce un lettore di Luttazzi ne La Palestra).

mercoledì 15 luglio 2009

ESCLUSIVO! IMPERDIBILE! IMMENSO! SESQUIPEDALE!

SINGOLARE: Due numeri fanno l' amore. Nasce un nuovo numero: Squipz. Stando al Ministero degli eventi singolari, verrà posto tra il 7 e l' 8/3.

ANCORA PIU' SINGOLARE!!!: Uno.

ABBACINANTE!: Sandro Bondi!

IMPERDIBILE: Casilinga di Lodi disillusa abortisce un tifoso del Milan!

AGGETTIVO!!: No, mi sono confuso.

REPELLENTE!:
Sempre Sandro Bondi, ma nudo nell' olio d' oliva!

SENSAZIONALE: Un' errore grammaticale genera il Bartito Demograttico! Già superato il PD nelle iscrizioni!

E, in ESCLUSIVA per Kerosenectute, una COPPIA DI TETTE!!!!!


tette tette


E ora, ANCORA PIU' ESCLUSIVO: Il ritorno di Hadolf Itler.

Hadolf Itler, quasi omologo del suo quasi omonimo, si è fatto conquistare l' altro giorno dal desiderio impellente di invadere la Polonia. E l' ha fatto.
Hadolf, sminatore lussemburghese di treni italiani, dopo aver lasciato la moglie, due figli, tre padri, almeno 7 nonni e soprattutto la sua collezione di collezioni (pare possegga tante collezioni da non ricordarsi più che cosa in ogni collezione vi sia collezionato se non il concetto stesso di collezione. Pare inoltre che per garantire il controllo su una tale quantità di oggetti collezionati egli avesse intestato tutti i suoi beni collezionistici a un collettivo di collezionisti terzi, i quali avevano il compito di monitorare la collazione delle varie collezioni; salvo poi rendere inutile egli stesso l' operazione iniziando a collezionare collettivi di collazione e collezionisti terzi rendendone inefficace il lavoro il lavoro di co-collazione collezioni), ha invaso la Polonia a piedi.
"Pensavamo fosse un turista", si difendono i polacchi, ancora una volta colti dall' invasore impreparati e male armati, intenti a preparare qualche disgustosa variante delle patate all' erba di prato; "Sa, quando un tipo arriva a piedi in Polonia, noi pensiamo che probabilmente è un turista. Non ci abbiamo riflettuto davvero. Ma in effetti avremmo dovuto capirlo subito: non esistono turisti, in Polonia. Cosa dovrebbero vedere? Abbiamo solo patate. Ora il ministero ha anche abolito i palazzi. Dovremo vivere nelle patate".
Nell' attesa di capire cosa sta succedendo, il governo polacco -non informato dell' invasione di Itler- si è affrettato a negare un' altra accusa a caso, nella fattispecie, quella di aver sciolto nelle acque potabili un prodotto che ti farebbe apprezzare più dell' originale la versione polacca di "Quei bravi ragazzi", nonostante sia doppiato da una persona sola la quale peraltro, oltre a singhiozzare alla maniera degli etilisti, usa lo stesso tono di voce per tutti i personaggi.
Itler è arrivato a Cracovia nel pomeriggio di ieri, è salito sulla statua del Maresciallo Tuberuschik e ha gridato : "Kraft durch Kartoffen" per alcune ore.
Dopo aver proclamato la sua sovranità sul "Regno delle due Polonie" ("L' altra", ha affermato lo stesso Itler, "Ce l' ho proprio qui ma non ve la faccio vedere"), Itler ha fatto dietrofront, ha comprato una scatola di cioccolatini con ripieno alla patata ed è tornato a casa.
Da cui il titolo dell' articolo.

INCREDIBILE!!!: kerosenectute torna a sparare cazzate! Corri a comprare la tua copia di kerosenectute nell' edicola più vicina. Se sei spastico come penso. Fallo. Dai. Poi però mandami il filmato, amico spastico.

martedì 14 luglio 2009

SIOPERO DELO BLOG CHEROSENETTUTE CHE NON CI PIASIO IL DIDDIELLO ALFANO. BRUTTO, ALFANO. BRUTTO.

Clicca l' immagine per andare su DirittoAllaRete

Non volevo fare una cosa troppo seria, maledisiùn. Se cercavano di costruire una protesta seriosa che si spara le pose da enfant maudit della "democrazia dal basso", vadano a cacare. Le proteste dovrebbero sempre distinguersi per fantasìa. In questa, di protesta, fantasia e innovazione non ce n'è punto (non so se avete seguito la vicenda nel tempo). Che poi boh, dall' estero, a quel che leggo, ci guardano tipo l' Iran "uh, i blog in Italia scioperano. Si sono DAVVERO messi d' accordo su qualcosa? E sono in più di SETTE? Pazzesco. Dammi la prima pagina "Un gruppo di italiani (più di SETTE) si mette d' accordo su qualcosa che non riguarda l' evasione fiscale coordinata e continuativa". E' roba forte. Non serve a uno stracazzo, però gli Italiani finalmente gliel' ammollano, nel loro piccolo. Vuoi vedere che riescono a organizzarsi in gruppi di più di 8 persone? Nah... Non lo fanno dal '48. Dell' ottocento". Quasi contenti per i fratellini scemi che decidono di non piangere più quando papà li prende a pizze, i pochi media esteri interessati sottolineano questa protesta come un fenomeno apripista in Europa, quasi congratulandosi in maniera paternalistica ("vedete che ci riuscite anche voi? Bravi, bravi, ripigliatevi la democrazia, sissì (eheh, sono ancora piccolini), ma ora tornate a giocare con le vostre palline e lasciate fare le politiche economiche alla Germania e all' Inghilterra, da bravi"). Se bastava così poco a destare la loro attenzione, è evidentemente inutile. Ci trattano come dei down. Sono anche d' accordo. Lo sembriamo, sia nel bene che nel male. Come macchiette di noi stessi. Anche nella "protesta". Ma ormai s'è detto, e si fa, figliuoli, e poi purtroppo oramai qualsiasi atto individuale e/o collettivo può essere strumentalizzato come una presina da forno.
La mia dignità è che almeno me ne accorgo. Nonostante questo logo di merda qua sopra (fa schifo o no? Ve l' avevo detto). Ma poi non si poteva evitare questa specie di maldestra sinestesìa? "Alza la voce". Un blog. come?
Così?


Bah. Piuttosto, ammirate l' eleganza e l' efficacia del dandyismo di Livefast. Il "Lorem Ipsum". Notevole. Con "la fantasia al dissenso" intendevo questo.

Comunque sono anche stufo di essere preso per il culo dalla retorica italiana dello "sticazzismo". Quindi ho aderito, ho messo il logo e bona lé. Ho contravvenuto alla cosa del "silenzio". Embé? L' avevo detto dall' inizio che facevo a modo mio.

Ciuccia. Sto protestando lo stesso, no? Ora però vado che mi scappa la cacca.

domenica 12 luglio 2009

MA SI', FACCIAMO CHE BEPPE GRILLO DIVENTA SINDACO DEL GIAPPONE

Volevo essere tra i primi ad avvertirvi che Beppe Grillo si candida alle primarie del PD. E no, non lo dice solo Repubblica, lo dice prima lui. No, in realtà l' unica cosa che voglio rimanga di questo giorno, nel bene e nel male, è il post qui sotto.

Però non potevo voi lettori nell' ignoranza di un paio di dati su Beppe Grillo, sul quale tempo fa stavo preparando una mininchiesta "di prova" per un esame universitario (se volete sapere che fine ha fatto l' inchiesta, seguite i condotti fognarii da centocelle allo sbocco di Ostia Lido).

Beppe Grillo. Ah, già. Quel Beppe Grillo. Io ormai lo denominerei internazionalmente, più che Beppe Grillo, "Beppe Grillo". Sempre tra virgolette.

FLASH ANSA, 12 DIC. 2010: "Beppe Grillo" dichiara che l' opposizione deve andare affanculo. Pronta a questo proposito la 'bozza parolacce'; verrà presentata priva dell' emendamento sul salvataggio delle foche Danesi e l' installazione del Wi-Max sulle schiene dei delfini perché, dice la Corte Costituzionale: "La Danimarca non è in Italia e i delfini sguisciano".

Perché non c'è nessun "Beppe Grillo". Cosa sarebbe "Beppe Grillo"?

C'è il Beppe Grillo "io i partiti sono per distruggerli, non per farli".
Quindi perché non mettere su una sfilza di centinaia di liste civiche contrassegnate dal logo di Beppegrillo (TM)? Poi potremmo anche metter su un esercito per fare la guerra alla guerra. Che dici? Ho proprio qui uno degli slogan che ti piacciono (così ti ci fai tutti quei bannerini che ti piacciono tanto da spargere qua e là per i blog dei rincoglioniti che ti danno tutta questa importanza, come se tu ci stessi capendo DAVVERO qualcosa): "War on War!". Bello, nè?

C'è il Beppe Grillo "Non abbiamo bisogno di leader".
(E la gente: "Sì, grande Beppe, sommo Beppe, non abbiamo bisogno di leader, guidaci tu verso l' assenza di leaders"). Wow, non ho mai visto tanta retorica da leader in uno che lotta contro le leadership. E non ho mai visto un così sanguinario avversatore delle leadership arrivare a tale odio per le leadership da candidarsi alle primarie di uno dei più nutriti partiti della Sinistra Europea (no, già, va minuscolo -proprio minuscolo: sinistra europea) per ottenerne la leadership. Devo dire che tutto torna, se sei un koala pazzo che sta mangiando delle proparossitone. O se eri compagno di banco di Feltri al riformatorio.

O magari il Beppe Grillo che distruggeva sul palco i computer.
(era così fino al 2004, tipo, non fino al '94; cioè, io me lo ricordo, voglio dire. C' ero). Boh. Forse lui nella vita così. Ha fame, ma prima di mangiare, un annetto prima, distrugge dei panini. Smonta un tramezzino. Derubrica un pollo. Martella una julienne di zucchine. Piscia sul ministrone.
Mah.
Chi disprezza compra. E vende. Qui addirittura chi disprezza ci mette su un' attività da quattro milioni e passa di euro l' anno. (Non voglio contestare il reddito. Non me ne frega un cazzo di quanto guadagna. Guadagnasse pure il triplo, auguri e meglio per lui, ma santoddio, non la cogliete la piccolissima contraddizione?)

Il Beppe Grillo "Multinazionali di merda", magari.
Quello che non tiene presente che si fa curare le politiche internet (e il blog, ovviamente -Il suo e RIOVVIAMENTE anche quello del suo iracondo amico) dalla Casaleggio Associati, un' azienda composta all' apparenza di psicopatici che ha la vision del progetto Prometeus, quel video che fino a qualche tempo fa tenevano in home page, e che per comodità potete vedervi qui sotto.



Ganzo, no? Ha qualcosa di Junghiano. Vorrei sottoporlo a Willy Pasini. E poi ucciderlo.
La cosa divertente non è tanto il video girato da Fra' Massone, è che l' azienda in questione fa strategie di web marketing. Ed ha tra i suoi clienti aziende che fanno parte delle più grandi multinazionali del mondo. Strategie di marketing per vendere i prodotti di uno che dice di combattere le strategie di marketing (Come potete notare sul sito della Casaleggio Associati, i libri e i video di Grillo hanno il desing fatto da direttamente da loro; chissà che non gli compilino pure l' "agenda", oltre a produrgli materialmente gli ormai annuali videospettacoli). E' proprio Gian Roberto Casaleggio, nel 2005 o giù di lì, a convincerlo della bontà delle rete e ad aprirsi un blog, offrendogli tutto l' aiuto e la consulenza necessaria per portare avanti un progetto. Ah, ecco. Mi sembrava di averla già sentita questa storia del ribelle che cambia il sistema da dentro: è Marketing.
("The indignation money is a good money", avrebbe detto Bill Hicks).

Ah già, le "battaglie". Nel merito, sono quasi tutte apprezzabili. Taglierò corto su tutti gli aspetti lubricamente ridicoli e le evidenti contraddizioni della macroorganizzazione beppegrillotiemme relativamente a ogni singola battaglia (anche se molte informazioni interessanti le potete trovare sul libro "Webbe Grillo" di Gaetano Luca Filice che potete scaricare anche direttamente qui cliccando sulla parolina: parolina). Le "battaglie", nel merito, sono corrette. Sono quasi tutti temi, diremmo, di Civiltà.

Tanto peggio. Poche cose mi spaventano di più di un supermercato delle giuste cause.
Perché questo è il lavoro del marketing. E a tutti gli affamati di rivalsa sul sistema, hanno venduto beppegrillotiemme. Ora si staglia, più che lapalissiano, direi lucido come un coltello, il manifesto programmatico del nuovo mondo antagonista.

"Beppe Grillo".

Quanto lo faranno al chilo, tra un anno?

(Era solo marketing. Tornate a dormire).

IO ABORTISCO IL MIO SPIRITO E NON MI DANNO NEANCHE I BUONI PASTO

Il movimento spiralico dei droni che affollano la mia testa non mi ha lasciato dormire. Solo verso le nove di mottina, mentre la mia controparte si svegliava, mi addormentavo.

Mi svegliavo.

Mi addormentavo.

Ora mi sono leggermente perso. Mi sono perso in maniera leggera. Mi ho perso in modo leggermente. Out of thin air, out of the blue, towards the white blue yonder, hearing white noise. Forse dovrei parlare di Alfano, adesso.

--------(oh, shit in the sky and heaven in hella)---------

Bene, ho già detto tutto quello che mi interessava di Alfano. Gilioli, di cui post sotto insomma non ho voglia neanche di linkare, comunque Gilioli ha fatto sì che ci saranno, nel giorno 14 luglio, dei tizi in numero variabile che faranno una specie di apertivo al prosecchino con la bocche imbavagliate. Sarà difficile.
Innanzitutto, prevedo che imbere bavagli di prosecchino crei una antituristica fiatella in Piazza Navona e dintorni, con conseguente decremento del Pil e con deterrente effetto per la venuta degli ufi di eddiemac qualora essi eventualmente si trovassero nel centro di Roma per cercare un disperso e ubriaco maestro di Ikebana.

Per cui ecco, non sputo sull' idea di Gilioli perché non mi pare il caso di fare il rompicoglioni -appunto- a ufo, però mi sembra un' inziativa utile quanto disegnarsi degli occhietti sulla pelle del glande con un pennarello per poi mostrare a un gruppo di scout come si deforma l' espressione "facciale" dell' animaletto.
So che molti di voi ritengono già ad OGGI questa seconda iniziativa molto più utile, ma non starò qui a sindacare, meglio se mi metto lì, a sindacare, che disturbo di meno e poi oggi il rumore delle ciaccole mi infradicia il martello del timpano (o il timpano del martello, insomma, immaginatevi una cosa lenta ed orchestrale propria di uno stato percettivo pre-coma, che è come oggi vedo lo sfaldarsi delle cose e dei contorni e, wow, come sono prolisso).

Prolasso, non prolisso. Eccomi, eccomi, prolasso.

Cosa aggiungere? Mettere o non mettere quel banner il giorno 14 luglio? Mettere. Può far male mettere un banner? No, a meno che non sia un banner pettorale da mettere con la pinzatrice, cosa che Gilioli come promotore potrebbe fare per testimoniare il suo attaccamento all' iniziativa, ma dato che non l' ha fatto neanche Garibaldi, neanche Mazzini, beh, non lo farà certo Gilioli e io non starò lì con una graffettatrice a tentarlo.

Ma sorridiamo! Alziamo i lati della bocca. Farà bene ai muscoli delle tempie. Oggi è un giorno.
Intanto la nostra specie è una specie che scatta queste foto (wow!)


Nella foto: Angelino Alfano, Ministro di Grazia e Giustizia

Buoni pasto a tutti!

(Risate registrate)

giovedì 9 luglio 2009

SINDROME DA DELIRIO ECCITATO

Raccolgo tra i commenti l' invito di Amaryllide ad aggiungere qualcosina rispetto al post precedente sull' omicidio NON colposo di Federico Aldrovandi.

Aggiungo, rispetto al post precedente, che con tutta probabilità i quattro poliziotti non passeranno nemmeno un giorno in carcere per effetto dell' indulto, e che nel frattempo continuano e prestare servizio. Nessun ente statale ha ancora chiesto le loro dimissioni. Perfetto. Vuol dire che il sistema funziona (cit.).

Ricordo, per chiunque non ne fosse al corrente, che per "omicidio colposo" si intende, banalizzando, che la morte della vittima è una conseguenza non apertamente voluta o cercata di atti più o meno violenti. Questa definizione tende a porsi un po' in contraddizione col fatto che i quattro agenti responsabili della morte di Federico Aldrovandi gli abbiano letteralmente sfondato (lett. : "spezzato") addosso due (non uno: due) manganelli di ordinanza, dopo averlo ammanettato e picchiato "di brutto"- come dice uno dei poliziotti stessi al telefono della Centrale-, concludendo la simpatica catena di eventi saltandogli addosso, girandolo sulla pancia e provocandogli un' asfissia (ipossia) mortale. Non solo lo hanno ucciso, ma gli hanno dato una morte lenta e dolorosa, sopraggiunta solo al termine di atti che possono essere definiti solo come torture (ecchimosi e tumefazioni in tutto il corpo, lesioni all' osso occipitale, testicoli schiacciati, una ferita profonda alla natica e graffi sulla faccia, secondo la perizia medico-legale).

Parentesi: Uno di questi agenti, non sono riuscito a scoprire è stato inviato ad occuparsi della sicurezza al G8 dell' Aquila. Gesù, ma chi glielo scrive il copione a questi? Wes Craven? Lucarelli?

Un mio amico del ramo legale mi conferma che la richiesta di condanna viene dal Pubblico Ministero, il quale può modificare i capi d' imputazione durante il corso del processo in base alle prove prodotte dalle parti. In realtà, non ho trovato traccia di una prima imputazione di omicidio colposo o volontario. La definizione, che vi prego di leggere con un ghigno sadico di divertimento, è eccesso colposo di legittima difesa.

Da aprileonline: "Per l'accusa, i poliziotti usarono in modo improprio i manganelli, lo ammanettarono in molto altrettanto imprudente e soprattutto non lo aiutarono mentre chiedeva soccorso, mentre con la faccia a terra sussurrava, rantolando, "aiuto, aiutatemi, basta".

Il mio amico aggiunge, senza sorprendere nessuno, che per la magistratura processare un poliziotto o un carabiniere è un grosso problema, perché loro coi carabinieri e i poliziotti ci lavorano assieme; e sostiene che tre anni e sei mesi sono molto pochi. L' esiguità della pena è determinata dalla suddetta definizione di eccesso colposo di legittima difesa.

Il fatto che esista una dicitura di eccesso colposo di legittima difesa, rivela semplicemente come si configura l' iter interno delle burocrazie istituzionali. Nell' impossibilità di difendere davvero un atto del genere, si cerca la dicitura meno opprimente e meno imbarazzante per il corpo della polizia dello stato. Questo disgustoso tentativo è rappresentato, in un' ultima istanza, dal disastroso e caporettistico richiamo della difesa ad assumere la morte di Adrovandi come una conseguenza della sindrome ESD (excited delirium syndrome - "sindrome da delirio eccitato"), una sindrome scientificamente vuota e sbilenca che pare venga più spesso utilizzata in America come cavillo per difendere le forze dell' ordine quando massacrano qualcuno. A collaborare perché tutto si risolva bene per le autorità, come promesso, ecco qualche nome.

Difensori dei poliziotti (avvocati privati - nei link l' inidirizzo dello studio, la mail e il numero di telefono): Michela Vecchi, Giovanni Trombini, Gabriele Bordoni, Alessandro Pellegrini, autori della linea difensiva incentrata sull' ESD e sul fatto che questo ragazzo fosse un tossico (più falso di Giuda). Autori inoltre di sette (SETTE) querele al blog di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi e di alcune altre dirette a giornalisti e video maker che tentavano di informare sul processo. Potreste rifiutare di difendere queste persone. Non lo fate mai. Assumetevene la responsabilità davanti a chi per questo vi disprezza.

Una curiosità: Alessandro Pellegrini pare proprio sia stato l' accanito avvocato difensore di Luigi Ciavardini, terrorista nero dei NAR accusato della strage di Bologna (un Alessandro Pellegrini di professione avvocato viene inoltre collegato a un comitato di AN dai motori di ricerca, ma su questo non ho fonti attendibili).

Interessante, no? Chissà perché il fatto che gli stessi nomi tornino spesso quando c'è da difendere la violenza di Stato (come ormai si può dire fuori dai denti per quanto riguarda la strage di Bologna) non mi sorprende affatto.

Abbiamo poi il Questore di Ferrara Salvatore Longo, che ha fatto buon gioco a non pronunciarsi e a non spendersi granché. Taci, fai il tuo lavoro correttamente e ti sarà dato.


Salvatore Longo

Veniamo ora al Pubblico Ministero Nicola Proto, che ha avuto il merito di ottenere una condanna quasi pari alla sua richiesta di pena (richiesta di tre anni e otto mesi a fronte di una condanna di tre anni e sei mesi) e il demerito di non esser riuscito (o di non aver voluto, questo non è dato saperlo) a richiedere una pena meno ridicola e di formalità quale questi tre anni e mezzo per (ripeto) eccesso colposo di leggittima difesa.

Io la foto la metto perché ho trovato questa. So che riderete. Ho riso anch' io. Ma riflettendoci, non è che fa tanto ridere. (vabbé - quisquilie)

Nicola Proto - Si, ok, fa ridere


Un ulteriore commentino lo farei sui Ministri della Repubblica Roberto Maroni (Interni), Angelino Alfano (Giustizia) [con te ci rivediamo questi giorni, Angelino] e al capo della polizia Manganelli (niente battute sul cognome, non gli do la soddisfazione di scherzarci su)-. Complimenti. A buon rendere.

Appunto finale sull' agente Pontani, il quale ha dichiarato alla stampa che lui "dormirà sonni tranquilli, mentre forse qualcun altro no". La madre di Federico Aldrovandi, Patrizia Moretti, si schifa sul suo blog, anche se con una decenza statuaria, delle dichiarazioni di Pontani, nelle quali vede, a buon diritto, una sorta di minaccia nei confronti della sua famiglia, che ricollega anche al clima pesante di diffidenza e di rigetto che all' interno del corpo di Polizia di Ferrara si era generato intorno all' agente Nicola Solito, amico di famiglia di vecchia data degli Aldrovandi, colui che ha dato al padre la notizia il giorno 25 settembre 2005.

Non ho grandi convinzioni per quanto riguarda il destino. Non credo che esista, per come è concepito il termine. Ma qualora esistesse, vediamo di spingerlo emotivamente sulla strada giusta. Ricordando come è morto davvero, a livello clinico, Federico Aldrovandi e citando Thom York e Maynard James Keenan, giriamo l' invito alla catena dei responsabili diretti e indiretti:

I hope you choke.

P.S. : Notizia fresca di oggi: tossicodipendente ruba un pacco di Wafer, condannato a tre anni di reclusione. Non beneficierà dell' indulto.
Pulcinella balla sui cadaveri degli appestati, Godot non si fa vedere, il pubblico ride, il sipario si chiude.

P.P.S. : E' ancora aperto il ramo bis del processo, quello sui presunti depistaggi, sulle presunte minacce e disinformazioni in relazione al processo principale. Ancora non se ne sa molto, ma pare che la relazione processuale contenga precisi riferimenti ad alcuni tarallucci e a del materiale enologico.

lunedì 6 luglio 2009

ACAB

No, non è vero. Non "tutti" i poliziotti sono bastardi, credo (ndr: ACAB - All Cops Are Bastards). Anzi, ne sono sicuro, visto che ne ho conosciuto uno il cui lavoro praticamente consisteva nel rompere il culo e mettere i bastoni fra le ruote ad alcuni suoi colleghi stronzi e ignoranti come valeriemarini; e la cui consolazione serale era, ogni tanto, fare un giro con me ed alcuni amici per le vie di Roma lamentandosi della stronzaggine di una parte delle forze dell' ordine, fumando sesquipedali spinelli, vieppiù inveendo -tra l' altro- contro la maggior parte delle divinità che vi possano venire in mente (sì, conosceva anche Mithra. E lo odiava).

Ma voglio dire, ammazzare di botte un ragazzo di 18 anni perché è ubriaco (a quanto dicono, tra l' altro, gli stessi poliziotti), va in leggera controtendenza riguardo al rispetto (oh, il rispetto) che alle forze dell' ordine sarebbe dovuto (oh, dovuto, già).

Per una volta, che è una, non è finita con la solita ridicola, frustrante, annichilente assoluzione. Anche e purtroppo perché i quattro dementi in questione contavano meno di un cazzo, ma anche meno di un cazzo che conta già poco, tipo quello di Minzolini.

Tre anni e sei mesi a ciascuno. Bene. Vaffanculo. Mi faccio una sega. Le forze dell' ordine. Gnegné. Spero li mettano in cella con un pappone rumeno ex-culturista a cui un poliziotto ha ingravidato la madre e la figlia durante una retata nella grotta che condividevano con dei cinghiali. E spero con tutto il cuore che questo rumeno abbia un account Youtube. Si, perché io la scena la voglio vedere. Con una birra in mano e un disco dei Black Flag in sottofondo. I nomi dei quattro sono:

FORLANI PAOLO (1961), SEGATTO MONICA (1964), PONTANI ENZO (1965) POLLASTRI LUCA (1970)


Il mio augurio è che voi tre maschietti usciate di galera laschi. Molto laschi E lei incinta. Non del marito.

"Ah, ma sei un immaturo! La vendetta è una cosa brutta".

Anche tu che hai eventualmente pensato questa frase sei una cosa brutta.

La realtà è che tre anni e mezzo è POCO. E' una condanna simbolica, perché è appena sufficiente a mandarli (sempre in teoria) in galera per davvero, e non ai domiciliari. Ma non è niente per quello che hanno fatto. Se la stessa cosa, a parti invertite, l' avesse fatta Fedirico Aldrovandi, avrebbe preso quindici anni puliti.

"La giustiza è uguale per tutti". E se mio nonno aveva tre palle era un flipper (cit.).

Comunque, mi auguro che il lavoro più dignitoso che questi quattro troveranno fuori dalle sbarre, sia come gallerie anali del vento per esperimenti coi treni.

Non so chi fosse Federico Aldrovandi, se un ragazzo generoso e di cuore -un po' alticcio la sera in questione- come dice la madre (che è sempre un po' di parte, a pensarci) o un cazzoncello casinista. Non importa. Non dovrebbe importare a nessuno. Ho avuto il desiderio di ammazzare centinaia di persone, durante la mia breve vita. Anche dei diciottenni (soprattutto dei diciottenni). Non l' ho fatto.

Pestare un diciottenne in quattro fino a ucciderlo di percosse e asfissia. Omicidio colposo. COLPOSO questo gran cazzo.

L' autorità è per l' ennesima volta fonte madre di sgorgo merda. Come sempre sarà nei secoli dei secoli. La rabbia e la frustrazione risalgono alla gola dei piccoli uomini che l' autorità ha fornito di pistole e distintivi. Una selva di spaventati protoassassini cova tra le strade demenziali di questa evoluta società. Cova e pompa fuori nuove unità ogni giorno. Questi, credo proprio che -proletari o no- Pasolini non li avrebbe difesi manco in sogno.

"L' autorità, sotto qualunque forma essa si presenti, sarà sempre la peste del genere umano"

Carlo Cafiero

Amen.

Non c'è un sonno dei giusti. I giusti, se anche esistono, non dormono, o dormono di merda.
Vado a letto.


domenica 5 luglio 2009

QUALCOSA SI MUOVE. SI. ED E' UNA CAPPELLA. ED E' NEL TUO CULO.

Oggi Alessandro Gilioli, promotore dell' iniziativa di cui al post sottostante, ha postato ciò:

QUALCOSA SI MUOVE:
"E’ in corso un encomiabile tentativo di mediazione per svuotare di fatto il decreto Alfano dai contenuti anti blog attraverso un ordine del giorno interpretativo, opera del parlamentare del Pdl Antonio Palmieri. [...] Ovviamente la protesta on line va avanti fino a obiettivo raggiunto: a rimettere i remi in barca si fa sempre in tempo. E speriamo tutti di poterlo fare prestissimo."

Tutti chi? Tutti i tuoi parenti in sala da pranzo? Io ho sempre ritenuto che il plurale maiestatis fosse un po' una trappola. D' altronde, lo usano spesso serial killer con costumi da Bugs Bunny che uccidono neonati a martellate dopo averli sodomizzati dentro un pentacolo. Non che Alessandro Gilioli abbia questi hobby, per carità. Altrimenti poi dovrei rettificarlo ("rettificare": non sembra troppo somigliante a una colonscopìa, come attività?).

La parte meno grave, paradossalmente, è la pletora di "cacce al simbolo" e ai "padri ideologici". Gente che probabilmente non ha mai visto Life of Brian, o ha pensato che fosse un documentario.

Purtroppo, quando si prende parte a un' iniziativa di massa, bisogna sopportare anche tutta questa gente che con ghigno ebete se ne salta fuori con cose tipo: "Uau, sì, perché non ci mettiamo tutti dei fazzoletti bianchi a chiuderci la bocca? E andiamo in giro nei centri delle città? Yay!"

...

Bravo. Comincia subito.

(Però poi smettila di giocare col tuo pistolino, lucida la tua tessera dell' Azione Cattolica e vai a letto presto, che domani si va Fregene con la nonna).

Io, sul blog di Gilioli, ho risposto più o meno questo:

Il decreto, per quanto mi riguarda, è solo una coincidenza che poteva (e potrebbe) essere sfruttata per verificare l’ impatto di un coordinamento di blogger in una “civil issue”.

Il mio punto di partenza è l’ intolleranza verso I governI italiani, questo in particolare -ma possiamo andare molto a ritroso, almeno fino al 1864; il loro viscido servilismo coloniale e interno, la loro corruttibilità e la loro esigenza di mortificare il pubblico e il sociale. La mia intolleranza è più generale e più profonda.

Non voglio che Alfano legiferi alcunché. Questo è il mio punto di vista, molto stringato. Ho deciso di partecipare a quest’ iniziativa perché ritengo il ddl intercettazioni/sicurezza come solo L’ ENNESIMO schiaffo arrogante a una popolazione debole e mentalmente debilitata, e per quanto io la possa disprezzare in quanto massa bovina, è sempre gente che viene derubata e presa per il culo da quando è nata.

E’ già sufficiente IL TENTATIVO VERMINOSO, per incazzarsi. E poi, non toccherebbe i blogger, quindi giù la testa? PRONTO? C’ E’ NESSUNO IN CASA? Avrete preso la polmonite Nimby? Adottiamo lo stesso comportamento dei dirigenti RAI? Voi fate un po’ come cazzo vi pare. Io il 14 luglio posto contro Alfano lo stesso.

(Me lo aspettavo [ultime dieci righe di questo post]: appena arrivano le bricioline, “remi in barca” e temperamento lobbyistico e corporativo. Emendamentino per esentare i blog sventolato da questo tizio ed ecco che magicamente l' atmosfera si rasserena. Disgustoso. Non sono certo per rifiutare i benefici della “contrattazione”, ma il punto non è quello. Il punto è l’ orientamento che bisogna assumere per favorire una società autonoma -uso autonoma nel senso sociologico, come opposto di “eteronoma”, il modello per cui ci si fa dettare le determinazioni sociali e individuali da entità/poteri esterni [sia Dio sia Nazione sia Scienza sia quel che sia]. Se alla base di un ragionamento o di una critica sociale non c’è questo sforzo di base, base per la quale la conquista di un emendamento correttivo rappresenta meno che una sineddoche, non mi interessate.

sabato 4 luglio 2009

DIRITTO A CHE ALFANO MI LASCI I COGLIONI

Si fa un gran parlare di libertà d' informazione. Si fa anche un gran parlare dell' ultimo I-Phone. Si fa un gran parlare perfino di uno spugnoso mostro delle fogne in America. "Si fa un gran parlare": significa che la gente non parla davvero, ma che un argomento monta in maniera reticolare.

Wow. Entusiasmante come un paio di calzini vecchi di Jaap Stam. Però:

Il tema è questo: Alessandro Gilioli ha lanciato, insieme a Enzo Di Frenna e Guido Scorza, una giornata nazionale di "sciopero" dei blogger italiani contro il decreto Alfano sulla sicurezza in rete. Io sono allergico alle adunate di popolo e alle proteste di massa; e sarebbe da ingenui, io credo, non ravvisare il fatto che ci sono poche entità collettive più stupide e spaventose della "massa". La massa seguirebbe una lucina colorata anche giù da un burrone, girdando "la torta è tutta mia e mi metto i pantaloni al contrario e il cerchietto di Minnie quando cazzo voglio". Sotto quest' aspetto siamo sostanzialmente dei lemming che sanno usare una tastiera Qwerty e che mettono ombrellini sulle bevande colorate.

(Ovviamente non è uno sciopero: uno sciopero dei blog avrebbe meno senso di uno sciopero di dipendenti pubblici basato sul timbrare il cartellino in ritardo, o di uno sciopero dei numismatici. Chi cazzo se ne accorge se i blogger non pubblicano niente per un giorno? Si tratta invece di pubblicare ognuno qualcosa -a suo gusto e giudizio, ma con un minimo di coordinazione- contro il decreto Alfano nel giorno 14 Luglio)

In più, non so quasi nulla di questi signori. Del Gilioli "sociale" qualcosa, dal suo blog, si capisce. Degli altri due boh. Non mi sono neanche scapicollato a interessarmene.

Il mio parere, d' impatto, è molto simile a quello di LiveFast (che se mai diventerà re di qualcosa, passerà probabilmente alla storia come "Livefast I il Disilluso") che potete leggere qui, con tanto di thread di approfondimento.

Ci sono opinioni abbastanza disparate, in merito. Qualcuno dice che in fondo non cambia niente, che è un piagnisteo all' italiana tipico di quella cultura corporativa anticivica che tanto ci ha divertito dal dopoguerra ad oggi e che simpaticamente ci trascina verso il default economico. Non è impossibile. Ma è un argomento di merda.

Quindi mi sento di dover dire il perché ho deciso di partecipare all' iniziativa (mi trovate tra i link in grassetto). Il motivo è più che altro questo, se devo essere sincero:



Angelino Alfano mentre viene ipnotizzato da un fotografo nudo

Che questo curioso malinteso genetico legiferi, beh, mi è francamente insopportabile. E non solo sulla rete. Su qualunque cosa. Dovesse legiferare sulla ristrutturazione del condotto fognario del mio condominio, la situazione sarebbe pressoché identica. Alfano: un ex-democristiano, supposto frequentatore di matrimoni camorristi, scappato dalla gonna materna all' apice di tangentopoli e immediatamente rifugiatosi tra le pelose braccia della neoformata Forza Italia, il cui primo atto di rilievo è stato barricare il suo padrone dietro la cortina del suo "lodo" omonimo (un "lodo", tra l' altro, è una specie di accordo; in questo caso, come ricorderete, non si tratta di un "lodo", ma di un ricatto, in quanto viene approvato "al posto" della blocca-processi, che avrebbe portato comunque l' immunità al premier, ma anche danni più generali e meno contrallabili, tramite il blocco di TUTTI i processi per un anno intero).
Io questo qui non lo voglio neanche a trascrivere le sedute del parlamento dell' Andorra. Altro che leggi e lodos. Questo antropoide deve tornare al suo posto morale e civico, quello di avvocato difensore di imputati di mafia o corruzione in atti pubblici. Giacché non possiamo mandarlo ad Antigua con una valigia di cartone e 50 euro in schede telefoniche, almeno tenetelo lontano da Montecitorio. Perdio.

Le leggi sull' informazione ci sono già: questo è l' unico punto che mi interessa. Se qualcuno aggiunge una legge restrittiva (anche fosse di pochissimo), quello che si prefigura è un ricatto. Facilitiamo le cause, le denunce e le richieste di rettifica, così i social network ci penseranno più e più volte prima di inalberarsi. Avranno un po' più di timore reverenziale. E' questo che non sopporto. Questo viscido, rettiliano e continuativo sbocconcellare i diritti e la pazienza delle persone. Non ho mai avuto terrore reverenziale di una scimmia (forse di un gorilla, non di una scimmia). Non vedo perché cominciare adesso.

Ecco perché aderisco. In più c' è la curiosità di vedere come si evolve la prima iniziativa politica e collettiva della blogosfera in Italia. Ma come ho scritto su Sviluppina: Fermo restando, lo dico anche ai promotori dell’ iniziativa, che se poi, nel tempo, diventa una cosa tipo “YEAH! i blogger si sono uniti, ora pretendiamo leggi, stipendi, tutele, sindacato ecc.” vi mando affanculo con la velocità di Rocketeer e i post inizio a metterli ogni quattoridici del mese CONTRO le vostre -eventuali- teste di cazzo.

In un prossimo post, comunque, analizzerò quanto fanno schifo i loghi fin qui ideati per quest' iniziativa. Sembrano fatti dai fan di Beppegrillo del cazzo. Mi sa che mi sto già pentendo. Bleurgh.

Comunque, il sito che raccoglie l' iniziativa è DirittoAllaRete.Ning.com, e questa è la mia ridicola e mediocre pagina personale sul suddetto portale.

mercoledì 1 luglio 2009

E' ESATTAMENTE QUELLO CHE HO SCRITTO IO

P.S. : Non è un fake. 67 voti. E a 41 voti, stesse elezioni, stesso partito, chi c’è? Ovvio: (Marco) Bocchino. A questo punto Orwell e Freud possono anche fare un 69 mentre gli vengo sulle schiene.

P.P.S. : Keywords: Area cattolica, impegnato nello sport, Sborra. Non so, in fondo ci vedo un filo logico. Non bisogna neanche aggiungere le congiunzioni. Sembra più che altro un’ ANSA.