domenica 16 novembre 2008

Seghnialaptionem II (Luttazzi outsourced)

Non mi piace fare pubblicità, ma vi devo per forza dare la dritta: andatevi a vedere lo spettacolo che Luttazzi sta portando in tour, "Decameron".
Ieri sera, seconda e ultima data consecutiva in quel del GranTeatro di Roma, posto abbastanza orrendo, deossigenato e sudorogeno ma almeno con una resa dell' audio decente.
Se in passato Luttazzi si concedeva caleidoscopiche irruzioni nel surreale, con lunghe divagazioni di stampo Dada, ora le ha ridotte e circostanziate. Non le ha certo eliminate, ma le ha rese assai più organiche. Il ritmo si è fatto "industrial". Si ha l' impressione che, se in passato la macchina scenica/dialettica era meravigliosamente eclettica e caotica, essa sia ora semplicemente compiuta, o meglio, perfetta.
Il cuore dello spettacolo, il suo motore, è l' analisi spietata della struttura dei poteri atlantici, la catena creativa del marketing politico e burocratico. Stavolta questo "piccolo" genio si lascia alle spalle molti rimandi autoreferenziali e si butta a volo d' angelo -spinto dalla crescente fascistizzazione del nuovo ordine mondiale- sull' occidente, attenendosi freddamente alla sequenza politica-sesso-religione-morte che dello spettacolo è sottotitolo. Fondamentale per tutti, da studiare nelle scuole, è la ricostruzione satirica di quelli che altrimenti sarebbero saggi di Foucault e di MacLuhan sul biopotere e sul mediapotere, con la scarnificazione metodologica dell' homo politicus come creatura a sé, concepita sullo schema americano del principio di contraddizione dialettica e sull' emotività delle masse capitalistiche.
E' puro fervore analitico -da filosofi- anche la demolizione del mito messianico, ridotto, da dogma chiuso alle qualità umane, a un' evoluzione storica, mediata dal mito, dello studio dei movimenti astrologici (a questo proposito si veda il web-documentario Zeitgeist, ormai strafamoso).
Non che manchino le battute eccellenti. Sono tutte eccellenti. La selezione è ancora più stringente che in passato, quelle poche vene di piacioneria popolare che in passato equilibrivano lo spirito sono state dismesse in favore di un furore "pasoliniano" contro il principio di autorità.
Due ore di bombe all' idrogeno sulle strutture piramidali dell' asse occidentale. Non furia cieca, furia scientifica come non se ne vedeva da tempo.
Fondamentale, anche se frequentate i contenuti già di vostro.
Andate, please. Fa bene all' anima.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e fa bene all'anima sapere che luttazzi è tornato a far bene all'anima. grazie, la spinta che mi mancava per comperare i biglietti.