domenica 18 gennaio 2009

COMPRO BARE USATE

Pubblicato su sviluppina tre giorni or sono:

Trovo questo presente immorale: un presente in cui questo stato di polizia impone i propri diktat alle imprese che fanno innovazione, contribuendo oltretutto alla contrazione del mercato. Questo articolo mostra come perfino un business così antico e rispettato come la profanazione delle tombe e il mescolamento dei resti di cadaveri sia a rischio estinzione, a causa della persecuzione da parte dei carabinieri. Partendo da irrisori indizi come il ritrovamente di piedi, facce, feti, sacchi pieni di ceneri da cremazione mischiate fra loro e chili di refurtiva sottratta, vogliono smontare un efficace comparto della più avanguardista tra le ditte di raccolta differenziata sostenibile.

Ammettetelo: che se ne fa vostra nonna di un bracciale d'oro, di una sciarpa di Armani, di un antitarme dietro alle orecchie, dell'ombretto o di quel vasetto d'incenso? Suvvia. Dubito che vostra nonna sia Nefertiti. Sarebbe come pettinare una bistecca, o dipingere di viola un cane morto. Credo sia più giusto così, cenere alla cenere e polvere alla polvere, piedi ai piedi, intestini agli intestini, extraprofitto ai necrofori più attenti ai mercati.

Qualche suggerimento ai parenti eventualmente in vita:

1) Non importa se a vostro padre piacevano gli Stadio. Non mettetegli la radio nella tomba. Lo trovano prima.

2) Vestite vostra madre umilmente, magari evitando di allacciargli in vita una salopette di diamanti.

3) Se qualche vostra parente aveva al proprio interno una spirale di rame, di quelle vecchie, toglietegliela prima che venga interrata. Il prezzo del rame è alle stelle. Se non ve la rivendete voi, se la rivende quell' individuo con la gobba e la bava che gli esce dalle orecchie che l'ha a ppena tumulata.

4) Se, come successo a Napoli, sulla scia di questo trend, un "operatore commerciale" ha appeso nella vostra città il cartello: "compro bare usate", il consiglio è di seppellirvi i congiunti altrove. Oppure mettete mamma e papà in frigo e chiamatelo.

5) I vostri morti non sono morti diecimila anni fa. Gli dei pagani non hanno più l'azienda in gestione. Ora c'è un monopolista filoisraeliano. Quindi i doni che mettete ai cari nelle tombe verranno cartolarizzati da una banca ultraterrena e riconvertiti in armi. E poi non è mai una buona idea mettere nella bara di una persona un'icona -raffigurante un tizio torturato, crocifisso e morto lentamente tra indicibili sofferenze- per rendergli più sereno il viaggio. Lasciate perdere, se proprio dovete, mettetegli dentro un Dylan Dog e un pacchetto di gomme.

6) Se quando vi ridanno le ceneri di vostra nonna suora queste puzzano di sigaro toscano, o vostra nonna aveva una doppia vita oppure dovete delle ceneri a qualcuno e qualcuno le deve a voi.

7) Se siete l'arma dei carabinieri e avviate un'inchiesta su fatti di questo tipo, la prossima volta evitate di chiamarla "Amen". Io sarei comunque più flessibile, meno bacchettone. In fondo a me non importerebbe granché se le mie ceneri finissero mischiate a quelle di altre persone.

Siamo tutti polvere di stelle (anche se –evidentemente– di stelle maleodoranti).

Tanto meno importerebbe ai miei figli, e soprattutto ai loro gerani.

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