-2 ore alle poste una PRIMA volta.
-1 ora al call center una PRIMA volta.
-45 minuti al call center una SECONDA volta.
-3 ore e mezza alle poste una SECONDA volta.
-232.18 euro totali spesi.
Grazie, Fastweb. A buon rendere. Chissà che il Wi-Max, un giorno, non riesca nella ridanciana impresa di buttare sul lastrico tutti i tuoi dirigenti, i tuoi quadri amministrativi e tutti (tutti, anche le mamme incinte) i tuoi dipendenti. E chissà che la moto di Valentino Rossi non si schianti a 350 allora contro Paolo Cevoli, causando in entrambi un transfert anamorfico tale da renderli indistinguibili da un piatto di Chili.
Chissà.
Ma veniamo a cose meno serie. La tortura sugli animali, per esempio. Mi è capitato di vedere un documentario pro-vegan dal titolo Earthlings, che trovate comodamente scaricabile da E-mule, il cui intento è ampiamente riassumibile in "smettila di mangiare carne e lascia in pace gli animali malefico pezzo di merda". Ora, per me uno dei più grossi misteri è perché oramai gli anarchici siano tutti vegan o perché l' anarchismo sia considerato (almeno nelle affissioni capitoline) inscindibile dal veganesimo. Ho visto questo documentario con l' ottica "vediamo dove va a parare".
Niente. Non va a parare da nessuna altra parte che non sia già chiara dalle premesse. Se mangi carne, compri scarpe o vestiti in pelle (o peggio, pellicce), sei vai al circo, se non salvi i randagi, se non frapponi il tuo corpo tra una balena e un arpione giapponese sei evidentemente un gigantesco pezzo di merda.
Da conclamato, autoindulgente ed edonistico carnivoro quale sono, ci posso stare. Davvero. Non muovo obiezioni particolari agli "integralisti" di questa forma. Mi trovo, paradossalmente, d' accordo. O tutto o niente. Così come avevo espresso riprovazione verso gli animalisti, così invece le loro frange guerrigliere ma non-violente mi danno una certa soddisfazione. Se sei contro qualcosa, se ti urta e ti disgusta, indulgere per buon costume o limitarti a un' opposizione da PD è un atto empio.
Il documentario Earthlings mostra cose che solo due categorie di persone potrebbero vedere con piacere:
1)I Sadici psicopatici.
2)Gli psicopatici sadici.
Vale a dire che in teoria IO sarei il pubblico di destinazione ideale. Ma invece no. Il sadismo sugli animali è un' atto di dichiarata potenza compiuto sotto l' effetto di una sbornia d' impotenza. Quindi, uno dei meccanismi più contorti di questa specie. Io voglio bene agli animali. E questo, anche se a un vegano sembrerà strano, avviene sia quando li accarezzo sia quando li mastico.
Il documentario mostra nel dettaglio come si possa friggere un Visone infilandogli una sonda elettrica anale, squartare per dieci minuti una mucca viva e cosciente col machete , scuoiare vivo un cane a mani nude (China, of course, so kind of those little yellow fellows), frantumare più e più volte il cranio di un babbuino lasciandolo però vivo, dissanguare un procione con le unghie, far venire a un maiale un tumore grosso come un altro maiale e così via. Cose, vi giuro, talmente crude, disumane e orribili che facevo fatica a masturbarmi.
(Really: se incontrassi di persona il tizio che ho visto inquadrato mentre strappa via la pelle da un cane vivo a mani nude, o quello che salta sulla testa dei cani randagi prima di buttarli nel tritatutto semivivi, li userei per farci un film ANCORA più interessante, che forse vorreste vedere ANCORA MENO di questo).
Sono purtroppo state tagliate in fase di montaggio altre pratiche non egualmente corrette ma più divertenti, come -per esempio- defenestrare un' antilope, spedire un criceto, rendere supersonico un pappagallo, sillabare un lepidottero, strizzare un polpo, genuflettere una tartaruga, mitigare una lontra, fischiettare una moffetta o sprimacciare un gufo.
(Già vedo la vostra perplessità: "Sprimacciare un gufo?". Vi viene in mente qualche animale che si impolveri tanto facilmente quanto un gufo? L' unico animale più polveroso di un gufo che non viene sprimacciato da molto tempo è un gufo che non è mai stato sprimacciato).
A parte le facezie: quello che viene mostrato è così orribile che ho avuto voglia di abbracciare Bruno Vespa.
Però, poi, mi è venuto un dubbio (si, lo so che di questo periodo è maleducazione, mais c' est la vie; anch' io vorrei avere un cervello pacificato dalla lobotomia, che non vada oltre lo scaricare le suonerie di Milva, ma mi è andata così e oramai sono in ballo).
L' uomo è un animale. Giusto? L' animale più schifoso, meschino e crudele. Ovvio. Io la penso così dall' 84. Quindi quello che ho visto mi ha fatto, sì, accapponare la pelle, ma non mi ha stupito. A quegli animali non viene fatto nulla che non sia stato fatto anche agli uomini (ricordate il dottor Mengele?). Mi direte che gli uomini se lo meritano e gli animali sono innocenti? Ovvio.
Ma gli animali sono innocenti, per lo più, perché NOI li crediamo innocenti. Cos' è "innocenza"?
Etimologicamente:
Innocenza: stato del NON-NUOCERE.
Beh. Scusate. La balena è un essere meraviglioso, è intelligentissimo, parla a 100 Km con le altre balene senza Voip e promozioni Vodafone e quello che volete. Ma se mi dà una codata in testa, mi sfrappa il cranio e io muoio. E me ne batto il cazzo che "non voleva". Ovvio che non voleva. Ma io sono -per dire- morto, il che vuol dire che la bestiolona mi ha nociuto. E assai.
Per non parlare dei grandi predatori carnivori (felini e altri), che se li incontrassimo affamati per strada state pur sicuri che nuocerebbero.
Cosa vuol dire questo? Che è giusto ammazzare gli animali? Tutt' altro. Io gradirei che questa razza si estinguesse (lo farà relativamente presto), perché tanto non ci capisce una sega di niente e fa solo danni (mettere al mondo Michele Cucuzza potrà sembrare secondario a voi, ma non a me).
Ma per favore, non si può levare un po' d' epica? Asciugarla? Per lo meno in questi ambiti?
Chi ha letto le
Operette Morali di
G. Leopardi (piano con le facili battute sui felini, potreste pentirvene un secondo dopo averle pensate), ricorderà il Dialogo della Natura e di un Islandese. In esso, il singor G. (quello più gobbo) ci ricorda che la Natura da MILIONI DI ANNI vessa e sfianca l' uomo tramite predatori, tempeste, maremoti, terremoti, uragani, spostamento dei continenti, carestie, freddo, caldo, zanzare e Vincenzo Mollica. Per poi ucciderlo. E l' uomo, ricordatelo, è anche l' unico animale
vendicativo.
Molto vendicativo. Ci può stare che il suo cervellino sempiternae terrorizzato decida di sottomettere la natura (sottomettere la natura, poi; che risate; la Natura non muore, non è una razza e non possiamo neanche farle un taglietto sul piede; la Natura appena le gira ci fa un culo così), mettendo le mani avanti e facendo così finta che Ella non sia più un problema.
E poi: noi siamo natura? Perché se noi siamo natura, casca l' asino (ho dimenticato di citare il cascamento d' asino tra i giochini di cui sopra).
Quindi tenetevi forte, anzi, fortiori:
-
La natura non ha un piano. E' per questo che l' uomo, che ha sentito questa verità da incubo nel suo sistema limbico ma non l' ha mai ammessa, vuole sempre avere un piano (se si fa eccezione per l' Italia). In fondo, vuole fare sempre "piani" proprio perché sa che la natura
(a cui infine ha preferito questo "Dio", che Durkheim già credeva essere nient' altro che "la comunità sotto mentite spoglie", quindi l' incarnazione del desiderio dell' uomo a salvarsi dalla Natura stessa, di cui Dio sarebbe nient' altro che il boss ante-litteram) non ha nessun piano, e lui -il furbone- pensa di poter fottere la sua Nemica di sempre, colei che lo condanna a morte, organizzando assieme tutte le sue geniali trovate. Se così non fosse starebbe, immortale, sul divano, fiducioso che il piano di Dio stia andando a gonfie vele e si stapperebbe una eterna Nastro Azzurro. Finché avremo un "piano"/un "plot"/una scenggiatura per raccontare l' uomo a sé stesso, l' uomo sarà SEMPRE avversario guerrafondaio di tutta la natura che esula da sé stesso -e trasponendo lo stesso fenomeno su scala antropologico-sociale, avremo le guerre umane, da sempre finalizzate al dominio delle risorse. Il Furbone ucciderà sé stesso, gli animali, e se lo riterrà necessario farà saltare in aria questo pianeta perché l' HA VISTO PRIMA LUI (gnegné).
L' uomo ha iniziato ad ammazzare gli animali perché
doveva, si dice. Sarebbe altrettanto interessante metterla così: l' uomo ha inziato ad ammazzare gli animali
appena poteva, tramite la coesione sociale. Ora può massimamente, e massimamente esegue. Inutile sperare che un ricatto morale funga da pungolo quando la morale vigente contiene in sé stessa il ricatto in forma di assoluzione plenaria (o così o va tutto per aria, è la difesa di Norimberga del caso).
Un documentario del genere è un' epica anch' essa, e per questo non mi convince, perché un' epica sana fa vivere il simbolo, mentre questa lo supera e lo ignora sulla strada della moralità. Un' anti epica -quindi- che si crogiola nel cristianissimo disgusto di sé stessi secondo il criterio di una morale eteronoma, che viene però più dalle astrazioni che non dalla vita. Non ha peraltro l' ironia necessaria a cogliere l' uomo di spalle mentre nega la propria miseria. Anzi, rischia di fomentare una rivendicazione delle miseria come unica dimensione della sussistenza. Diceva Karl Kraus nel 1908 o giù di lì:
"Omne animal triste. Questa è la morale Cristiana. Ma anch' essa soltanto post, non propter hoc"
Altro cortocircuito etimologico che rivela chi siamo: "Triste" in latino significava
malvagio, cattivo. L' antinomia innescata dalla morale cristiana, nel tempo, ha trasformato questa parola in qualcosa che richiama la depressione, opponendole infine, come una punizione, la "felicitas" in luogo dell' originaria "pietas" (si torna a GiLeopardi). Triste fu l' uomo che non aveva accesso alla pietà. Triste è oggi qualcuno che non ha sufficiente accesso all' arroganza. Questa è la pochezza che inebria i miei nemici.
I greci sapevano che questo motore dedito alla frattura col circostante non poteva sussitere se non col riprodurre le proprie defezioni. La dimenticanza, l' oblio, la caduta nell' apeiròn sono il destino dell' uomo che ruppe il ciclo naturale con la sua stessa venuta senziente al mondo.
P.S. : Ovviamente Berlusconi eviterà l' apeiròn con un provvedimento apposito.